Défi Azimut 2019

Le tre prove che compongono il Défi, tutte in partenza e arrivo a Lorient, il porto di attracco dell’IMOCA Prysmian Group, si sono rivelate un’importante occasione di test condotti a diversi livelli e in condizioni disomogenee.

In duo e in equipaggio, in contesti meteo assai variati, su percorsi completamente differenti tra di loro. Nel mentre, il team ha potuto osservare il comportamento delle imbarcazioni recentemente varate, che saranno loro concorrenti nelle prossime prove del calendario IMOCA. Un’occasione per fare un punto interno e definire il piano finale di preparazione alla traversata oceanica di ottobre.

Runs

Mercoledì 18 settembre pomeriggio ha avuto luogo la gara di velocità chiamata “Runs”, la prima prova del Défi Azimut condotta in equipaggio su un breve tratto di mare nel quale far esprimere le imbarcazioni alle massime velocità. Giancarlo Pedote, Anthony Marchand e il loro equipaggio, sono arrivati decimi a bordo dell’IMOCA Prysmian Group. Hanno testato due combinazioni di vele differenti: “Abbiamo avuto condizioni quasi perfette per questo tipo di test. Abbiamo utilizzato randa e J2 durante le prime tre prove e una mano di terzaroli nell’ultima. È stato interessante oltre che divertente, e ci ha permesso di osservare il comportamento degli ultimi IMOCA alle loro prime navigazioni.” ha commentato Pedote al rientro in porto.

Le 48 ore

Il giorno seguente è iniziata la prova “clou” dell’evento, l’offshore di 48h: un percorso di 665 miglia a forma di triangolo con partenza e arrivo su Lorient, che ha portato Giancarlo Pedote e Anthony Marchand, il duo che parteciperà alla Transat Jacques Vabre con i colori Prysmian Group e Electriciens sans frontiéres, attraverso il Golfo di Biscaglia fino al Bacino di Arcachon e verso un waypoint a ovest di Brittany Point. Sabato, alle 15:24, Giancarlo Pedote e Anthony Marchand hanno tagliato il traguardo al tredicesimo posto, dopo poco più di due giorni in mare. Se il risultato non è stato all’altezza delle aspettative, il test è stato comunque ricco di lezioni per il duo dell’IMOCA Prysmian Group.

Ci mancava un test di navigazione in condizioni di vento forte e mare mosso, e abbiamo avuto fino a 25 nodi di vento. Il primo tratto, tra Groix e la prima boa virtuale situata all’altezza del bacino di Arcachon, è andato abbastanza bene. Abbiamo corso in mezzo ad un buon gruppo di imbarcazioni, tra le quali alcune di ultima generazione. Tra la boa 1 e la boa 2, situata al largo della punta della Bretagna, abbiamo sbagliato la scelta della vela, e abbiamo perso alcune posizioni. Un problematico incrocio con una nave mercantile, ci ha fatto perdere del tempo e prendere distanza dal gruppo in cui ci trovavamo” ha detto lo skipper di Prysmian Group che, dopo essersi trovato a lungo intorno al 7° posto, è uscito dalla top 10.

Nell’ultimo tratto non abbiamo potuto fare grandi mosse tattiche. Nonostante ciò, siamo riusciti a recuperare alcune posizioni. Il bilancio al traguardo è un po’ contrastato: in termini di risultato abbiamo fatto meglio, ma siamo stati in grado di scoprire nuovi punti sui quali lavorare: mettere a punto il pilota che abbiamo appena cambiato e fare alcune riflessioni sul set di vele che faremo il prossimo anno. Per quanto mi riguarda, sto iniziando ad avere buone sensazioni a bordo e a intuire miglioramenti da apportare all’imbarcazione” , ha concluso Pedote.

La circumnavigazione dell’Isola di Groix

L’ultima prova del Défi Azimut, il giro antiorario dell’Isola di Groix effettuato in equipaggio domenica, ha visto il team di Prysmian Group arrivare in ottava posizione.
L’inizio non è stato facile e ha avvantaggiato le barche a deriva, ma siamo comunque riusciti a cavarcela. Abbiamo lottato a lungo con Sam Davies e Paul Meilhat di Initiatives Cœur, e tutto sommato non siamo scontenti del risultato“, ha commentato Anthony Marchand.
” Ciò che possiamo dire” ha proseguito Pedote,“ è che dopo la Rolex Fastnet Race e il Défi Azimut, le cose stanno andando nella giusta direzione. Con Anthony stiamo facendo un buon lavoro. C’è una buona intesa“. I due skipper si preparano ad una sessione di allenamento di 24 ore, che partirà martedì alle 11, guidati da Tanguy Leglatin, allenatore di Lorient Grand Large.

 

Approfondimenti sul progetto IMOCA di Giancarlo e Prysmian Group

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Tour de Bretagne à la voile: il diario

13 settembre 2019

Una buona prestazione in classifica generale per i due skipper che, a onor di cronaca, non avevano mai regatato insieme in Classe Figaro. In realtà per Giancarlo si tratta della prima navigazione su un Figaro Bénéteau 3, ad esclusione del trasferimento effettuato prima della partenza del Tour.

L’obiettivo del duo era quello di saldare la loro intesa professionale in vista partecipazione alla Transat Jacques Vabre a bordo dell’IMOCA Prysmian Group a fine ottobre. Da questo punto di vista, l’obiettivo pare essere nel mirino. Il terzo posto ottenuto nella terza tappa e il risultato in classifica generale provvisoria testimoniano un buon funzionamento del team.

«Non siamo partiti in condizioni favorevoli, perché non abbiamo avuto opportunità di allenarci insieme sul Figaro Bénéteau 3». Questo il commento di Giancarlo Pedote e Anthony Marchand, che si dichiarano abbastanza soddisfatti delle loro prestazioni ad oggi.
«In realtà, prima del Tour Giancarlo non aveva mai messo piede su un Figaro 3, che è un’imbarcazione particolare», sottolinea lo skipper del Groupe Royer – Secours Populaire.

Il Figaro 3

Il Figaro 3 è, infatti, la prima generazione di Figaro a foil, il primo monoscafo monotipo di serie dotato di questa tecnologia. Un’imbarcazione interessante da molti punti di vista, che ha subito attratto l’attenzione di Giancarlo, felice di poter regatare accanto a Anthony in una regata di questo livello: «E’ un’esperienza importante per me. È sempre interessante poter navigare su una nuova barca, uscire dalla zona di conforto e scoprire realtà differenti», spiega lo skipper di Prysmian Group.

«In IMOCA non timoniamo molto, apprezzo il poterlo fare così come poter regatare ‘a contatto’, in percorsi costieri. Lo scontro ravvicinato a un ritmo intenso è qualcosa che mi piace ed è una situazione perfetta per saldare l’intesa sportiva con Anthony, perché dobbiamo coordinarci in numerose manovre ed essere reattivi per poterci muovere con agilità tra scogli e correnti. Per funzionare in questo tipo di contesto, non abbiamo altra scelta che capirci subito e senza errori», ha aggiunto il navigatore italiano, sempre pronto a imparare e a mettersi in discussione.

Nonostante un inizio non brillante (diciottesimi nella prima tappa), col passare del tempo il duo ha migliorato le prestazioni. Hanno concluso decimi la seconda tappa e sono saliti sul terzo gradino del podio in quella successiva. Per un complessivo, provvisorio, sesto posto nella classifica generale. «Abbiamo passato fasi difficili, quali la lotta contro le alghe e il passaggio per niente facile di Cape Frehel durante la prima manche, ma abbiamo sempre combattuto bene. Restano ancora due tappe, brevi e intense. I primi hanno un piccolo vantaggio in termini di tempi, ma i piccoli vantaggi in una regata come il Tour de Bretagne hanno un grande peso. Avevamo dichiarato come obiettivo di entrare nella Top 10. Ci siamo e ci assicureremo di restarci», hanno commentato gli skipper prima della partenza della terza tappa di 36 miglia verso Larmor Plage.

Una destinazione cara a Giancarlo perché lo riporta, seppur per una notte, a casa. Sabato mattina avrà infatti il via l’ultima tappa, verso La Trinité sur Mer.

20 settembre 2019

 

Si è conclusa ieri la 12a edizione del Tour de Bretagne à La Voile, regata in Figaro con partenza da Saint-Quay-Portrieux e arrivo a La Trinité -Sur-Mer, organizzata in 6 tappe passanti per Saint-Malo, Brest, Concarneau e Larmor-Plage.

Tra i 37 duo partecipanti, erano presenti anche Giancarlo e Anthony Marchand, arrivati noni in classifica generale a bordo del Figaro Groupe Royer – Secours Populaire. Antony ha scelto il navigatore italiano come co-skipper per il Tour de Bretagne al fine di rafforzare il binomio in vista della partecipazione alla Transat Jacques Vabre; una prova fondamentale, quest’ultima, perchè qualificativa per il Vendee Globe.

Soddisfazione per l’inedito duo che, alla prima esperienza insieme su un Figaro 3, ha raggiunto il duplice obiettivo di finire nella Top 10 e di rafforzare il proprio legame e l’intesa professionali.

I commenti

«Questo Tour de Bretagne è stato estremamente costruttivo. È stata una grande esperienza per me e Giancarlo in prospettiva della Transat Jacques Vabre. Abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci meglio, e la verità è che siamo davvero in sintonia quando navighiamo insieme», ha spiegato Anthony Marchand, che ha proseguito raccontando le difficoltà della prova: «Abbiamo avuto alcuni piccoli problemi di velocità in bolina. Questo ci ha penalizzato ai passaggi delle boe di disimpegno, e purtroppo la lunghezza ridotta delle tappe del Tour non ci ha aiutato a recuperare»

«E’ stata un’esperienza che non dimenticherò e che ha arricchito il mio bagaglio di navigatore” ha dichiarato Pedote. «Ci siamo confrontati con un numero notevole di condizioni. Alti coefficienti di marea, coste frastagliate e scogli, assenza di venti nel sud della Bretagna, navigazione spalla a spalla. Tutte variabili con le quali non sono abituato a confrontarmi, e che ho avuto il piacere di affrontare con Anthony. Sono davvero contento di poter navigare in coppia con lui per tutto il 2019.

È importante avere sintonia quando si naviga, soprattutto durante prove lunghe e importanti, come quella della Transat Jacques Vabre, che da Le Havre arriva in Brasile. Non si tratta solo di avere una buona atmosfera a bordo: si tratta di avere un confronto di spessore con il quale superare gli imprevisti che sempre si presentano in mare. Si tratta di avere fiducia, di affidare qualcosa di estremamente importante a qualcun altro. Qualcosa che non appartiene solo a me, ma anche ai miei sponsor – Prysmian Group e Electriciens sans frontiéres – e a tutti coloro che ci seguono».

 

Approfondimenti:

 

Tour de Bretagne à la voile 2019: l’esperienza è una delle più importanti insegnanti

Convinto che l’esperienza sia una delle più importanti insegnanti, Giancarlo, impegnato nella sua prima campagna Vendee Globe insieme al suo storico sponsor Prysmian Group e all’ONG Electriciens sans frontières, partecipa come co-skipper di Anthony Marchand ad un’importante regata del circuto Figaro: il Tour de Bretagne à la Voile. Una grande occasione per consolidare la bella collaborazione che si è instaurata tra i due navigatori. I quali, per tutto il 2019 parteciperanno insieme alle regate in doppio del calendario IMOCA di Prysmian Group.

Dopo un inizio di anno passato in massima concentrazione sul 60 piedi che gli è stato affidato a inizio marzo; dopo essere salito sul terzo gradino del podio della Bermudes 1000 Race, Giancarlo ha partecipato senza sosta ad allenamenti, regate e cantieri al fine di conoscere al meglio possibile l’imbarcazione. Adesso lo aspetta un cambio: regaterà per la prima volta su un Figaro 3, prendendo il via al 12° Tour de Bretagne à la Voile. Lo farà al fianco di Anthony Marchand, che sarà suo co-skipper nella Transat Jacques Vabre 2019.

«Anthony mi ha chiesto di navigare con lui su Groupe Royer – Secours Populaire e ho subito accettato. Sarà l’occasione perfetta per consolidare il nostro affiatamento in vista dell’imminente traversata oceanica», ha affermato Giancarlo Pedote, che oggi è presente a Saint-Quay-Portrieux per il prologo della regata, prima della prima tappa del Tour, che prenderà il via domani, sabato, alle 10.30.

Fare esperienza per un obiettivo comune

L’obiettivo di continuare a migliorare la preparazione in binomio è condiviso da Anthony Marchand. Lavorando nella comunicazione reciproca, nelle modalità operative e nella coordinazione delle manovre. «Si tratta di un bellissimo evento, che di solito premia la regolarità e che si gioca spalla a spalla, tra correnti e scogli» spiega lo skipper bretone, che conosce bene il Tour de Bretagne à la Voile avendo partecipato a cinque edizioni, arrivando 2° nel 2011. «Quest’anno ho scelto Giancarlo come co-skipper in una logica di continuità nella preparazione della Transat Jacques Vabre. Questa settimana di regata sarà l’occasione perfetta per continuare a conoscerci e lavorare insieme. Inoltre Giancarlo si è dimostrato subito felice di poter scoprire il Figaro 3», spiega lo skipper di Groupe Royer – Secours Populaire.

«È da tempo che avevo il desiderio di navigare su questa nuova barca a foil – ha confermato Pedote –e sono davvero felice di avere l’opportunità di correre al fianco di Anthony, che è sicuramente uno degli skipper più esperti sul circuito di Figaro. Sarà un’opportunità per scoprire la barca, ma anche passare più tempo con Antho e continuare a saldare il nostro binomio». Lo afferma Giancarlo che, in realtà, si era affacciato in questa Classe ai tempi del Figaro 2. Era il 2010 – 2011, quando partecipò alla Cap Istanbul e alla Solo Concarneau.

In primo piano la Transat Jacques Vabre

«La mia esperienza in Figaro è stata solo un progetto di transizione: non ho avuto né modo né tempo di scoprire questo mondo in profondità. Sono lieto di partecipare al Tour de Bretagne à la Voile, ringrazio Prysmian Group per avermi permesso di accettare l’invito di Anthony. Sono molto preso dal mio progetto IMOCA e mi farà bene cambiare per un momento barca, mettermi in un’altra logica di navigazione, fondata su reazioni più a breve termine», afferma Giancarlo Pedote che, sebbene sia un competitivo, non si concentra tanto sul risultato di questo test, quanto sull’esperienza, come conferma Marchand: “Ci troveremo di fronte a binomi che hanno navigato insieme tutta la stagione Figaro ed hanno al loro attivo molte ore di allenamento insieme.

Sappiamo che non sarà facile per noi, ma l’obiettivo oggi è la Transat Jacques Vabre e, in questo senso, la settimana che viene sarà interessante per noi. Se potessimo arrivare nella Top 10, sarebbe fantastico. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario riuscire a manovrare bene, dal momento che ci saranno molte manovre da fare, ma anche non sbagliare, in quanto i percorsi sono piuttosto brevi, e non c’è tempo per recuperare», conclude Anthony Marchand.

Il Tour de Bretagne à la Voile

È il quinto ed ultimo evento valido per il Campionato francese Elite Offshore Racing 2019 – è una regata a tappe di 350/500 miglia, che si svolge su un percorso costiero bretone e si sviluppa attorno a sei città: Saint-Quay-Portrieux, St. Malo, Brest, Concarneau, Larmor-Plage e La Trinité-sur-Mer.

Sito internet: tourdebretagnealavoile.com

 

Immagine di copertina © Martina Orsini

Rolex Fastnet Race 2019: il diario

Lunedì 5 agosto, alle 18.46, Giancarlo Pedote e Anthony Marchand hanno tagliato la linea del traguardo della 48ma edizione della famosa Rolex Fastnet Race.

L’IMOCA Prysmian Group è arrivato decimo al Rolex Fastnet Race, impiegando due giorni e 5 ore per coprire le 608 miglia del percorso fra Cowes e Plymouth. La regata, che prevedeva il doppiaggio del mitico scoglio del Fastnet, si è decisa durante la prima notte di navigazione. Una notte durante la quale la flotta ha dovuto fare i conti con una transizione lungo le coste inglesi; una zona di vento leggero dalla quale i team hanno cercato di liberarsi al meglio.

Purtroppo la scelta di Giancarlo e Anthony di restare al largo non li ha premiati: hanno invece accumulato un ritardo di una quindicina di miglia sui leader. Solo più tardi sono riusciti a sfruttare al meglio il potenziale dell’IMOCA che porta i colori di Prysmian Group e dell’ONG Electriciens sans frontières, al lasco in condizioni di vento fresco, nel tratto fra la punta di Land’s End e il celeberrimo scoglio del Fastnet, nel mare d’Irlanda.

In seguito, grazie a un’ottima scelta di rotta, Giancarlo e Anthony hanno recuperato sulle barche che li precedevano. Sono così riusciti a chiudere la Rolex Fastnet Race in decima posizione, a pochi minuti dal nono.

I commenti

«Sono contento perchè la regata è stata una bella esperienza. Ho imparato molto sulla barca e con Anthony ci siamo trovati molto bene: siamo riusciti a progredire nella navigazione in duo e abbiamo iniziato a prendere le misure della nostra collaborazione in vista della Transat Jacques Vabre. Abbiamo fatto una bella partenza, ma non siamo usciti bene dalla bonaccia. Purtroppo siamo stati noi a segnalare agli altri la zona in cui c’era poco vento. Dovremo riguardare la cartografia a freddo, per fare un’analisi più approfondita. Comunque siamo soddisfatti, siamo contenti delle manovre e di come ci muoviamo in barca uno a fianco dell’altro. Ci siamo trovati in sintonia e pensiamo di poter migliorare ancora» ha spiegato il velista oceanico fiorentino, che appena tagliata la linea del traguardo, ha subito iniziato il trasferimento di ritorno a Lorient, suo porto d’attracco, dove dovrebbe arrivare in nottata.

Dopo l’intensa settimana appena trascorsa, e un meritato riposo, Giancarlo e Anthony continueranno la preparazione alla prossima regata in programma, la transatlantica in doppio Transat Jacque Vabre, che partirà il 27 ottobre da Le Havre per Salvador de Bahia, in Brasile.

Anthony Marchand: co-skipper 2019

Dopo due partecipazioni – vittoriosa nel 2015 con Erwan Le Roux sul multiscafo Multi50 e poi nel 2017 in coppia con Fabrice Amedeo su un monoscafo IMOCA – Giancarlo Pedote ritorna a correre in una delle più classiche e impegnative regate transatlantiche, la Transat Jacques Vabre. Come accaduto nell’ultima edizione, il navigatore italiano parteciperà nella classe dei 60 piedi IMOCA, ma questa volta sarà alla guida del progetto a foil Verdier VPLP (vincitore nel 2017 con Jean-Pierre Dick e Yann Eliès) che porterà in Atlantico i colori di Prysmian Group e dell’ONG Electriciens sans frontières.

Ad accompagnare Pedote un velista di talento, protagonista della classe Figaro Bénéteau, anch’egli dotato di grande forza mentale e di un’incredibile determinazione: Anthony Marchand, recentemente secondo alla Solitaire du Figaro con Groupe Royer. Una scelta naturale, per due marinai che sono accomunati da valori umani condivisi e dalla stessa spinta agonistica. Insieme prenderanno parte sia alla Rolex Fastnet Race sia alla Transat Jacques Vabre.

I progetti

Dopo un inizio d’anno passato a lavorare sulla messa a punto della nuova barca e la scelta del gruppo di lavoro, inizio che ha anche fatto registrare un bel debutto sportivo con il terzo posto alla Bermudes 1000 Race, Giancarlo è pronto per tornare in modalità regata. Il prossimo 3 agosto, sarà sulla linea di partenza della celeberrima Rolex Fastnet Race, seconda prova dello speciale campionato lMOCA Globe Series. La regata si correrà sul classico percorso di oltre 608 miglia fra Cowes, sull’isola di Wight e Plymouth, e il doppiaggio del mitico scoglio Fastnet. «Sarà un’occasione perfetta per conoscere meglio il mio co-skipper e prendere confidenza, ma anche per macinare miglia in vista della qualificazione per il Vendée Globe» ha spiegato il navigatore fiorentino che si è detto felice di condividere l’esperienza della Transat Jacques Vabre con un velista di valore come Anthony Marchand.

«Ci incrociamo da tempo, ma ci siamo conosciuti un po’ meglio quando gli ho venduto il mio Moth a foil. Ci siamo trovati subito bene dal punto di vista umano. Anthony è una persona che si fa coinvolgere, che prende le cose a cuore e che ha un forte spirito competitivo.  Siamo sulla stessa lunghezza d’onda e per me è importante, ancor più del palmares, anche se naturalmente, fa piacere navigare con un velista di successo» ha spiegato ancora Giancarlo Pedote, cosciente che l’esperienza del suo compagno in particolare sul circuito Figaro Bénéteau (nelle ultime due edizioni della Solitaire è salito sul secondo e terzo gradino del podio) sarà un punto di forza durante le 4.350 miglia della transatlantica da Le Havre a Salvador de Bahia.

Giancarlo e Anthony Marchand: Stesso approccio e stessa ricerca della prestazione

«Sono molto fiducioso. Sono super felice del nostro rapporto. La Rolex Fastnet Race ci permetterà di conoscerci meglio. Da parte mia, parto con lo stesso spirito della Bermudes 1000 Race dello scorso maggio. Nonostante il mio primo obiettivo sia quello di acquisire miglia per la qualifica al Vendée Globe, ho intenzione di attaccare» spiega Pedote. «E’ soprattutto una regata di avvicinamento e l’importante sarà concluderla, ma partiamo con l’idea di fare bene» dichiara Anthony Marchand che, contrariamente a Pedote, ha già partecipato una volta alla famosa Fastnet Race.

Per questo sa bene che si tratta di una prova che presenta diversi ostacoli da superare. Quali una flotta composita e con barche molto diverse; una meteo che può cambiare velocemente durante il percorso; le sorprese che le coste meridionali dell’Inghilterra riservano sempre, vista la presenza di forti correnti e degli effetti dell’orografia costiera. «Sarà una regata un po’ in modalità Figaro, il che non mi spiace affatto, ma quello che mi piace di più è che avrò l’occasione di conoscere meglio Giancarlo e la barca, che è veramente una macchina da corsa. E’ un po’ di tempo che penso a un progetto su un IMOCA. La Transat Jacques Vabre sarà una bella esperienza, soprattutto al fianco di Giancarlo» Assicura Anthony Marchand.

Immagine di copertina © Martina Orsini

Bermudes 1000 Race: prima gara, primo podio

9 maggio 2019

Parte oggi alle 17.00 la Bermudes 1000 Race, la prima delle tre prove del calendario 2019 dell’IMOCA Globe Series. La partenza inizialmente prevista per l’8 maggio, è stata rimandata dall’organizzazione a causa delle condizioni meteo proibitive. La causa: una forte depressione installata sulla punta della Bretagna e sul Golfo di Guascogna.

Ben 17 velisti affronteranno in solitario il percorso di 2000 miglia della Bermudes 1000 Race, tra Douarnenez e Brest, in Bretagna, che prevede un passaggio al leggendario faro del Fastnet e uno al largo dell’arcipelago delle Azzorre. Sulla linea di partenza ci saranno sette esordienti, tra i quali Giancarlo Pedote. Lo skipper del 60 piedi che porta i colori di Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, e di Electriciens sans frontières, ONG di solidarietà internazionale, approfitterà dell’occasione per testare la nuova imbarcazione in condizioni reali e imparare a muoversi a bordo di essa in modalità gara, oltre che per accumulare preziose miglia in vista della selezione per la Vendée Globe 2020-2021.

«Sono contento di tornare in mare!» confessa Giancarlo Pedote al suo primo appuntamento nel circuito IMOCA. Sono passati solo due mesi da quando gli è stato affidato l’IMOCA a foil Prysmian Group, l’ex St Michel-Virbac con il quale Jean-Pierre Dick arrivò quarto nell’ultima edizione della Vendée Globe. «Dal 1° marzo non abbiamo lesinato sforzi. Avviare un nuovo progetto, creare un nuovo team… tutto questo richiede tempo ed energia. Si tratta di una corsa contro il tempo ed è per questo che abbiamo gestito le cose in maniera razionale. La nostra parola d’ordine è semplicità. L’idea è quindi quella di riuscire a definire una job-list il più essenziale possibile, evitando di doversi destreggiare tra troppe cose contemporaneamente. In modo tale da gestire ogni passaggio con rapidità»  ha spiegato lo skipper che ritiene la Bermudes 1000 Race una buona occasione per far progredire a grandi passi il suo progetto.

Imparare e arrivare al traguardo, senza dimenticarsi di gareggiare

Sempre a proposito di come vede la regata, Giancarlo Pedote aggiunge: «È un buon format, con previsioni meteo che indicano un vento sostenuto lungo il tragitto. Vedremo come andrà. In ogni caso si prospetta una bella regata, tanto più che saremo in 17 a gareggiare. Questa prima importante prova sarà un test molto interessante, in particolare per quanto riguarda la vita di bordo e gli strumenti di comunicazione. Sarà inoltre un ottimo giro di prova per testare a fondo il pilota automatico, concentrarmi sulle vele e sulle manovre». Giancarlo sa che la Bermudes 1000 Race è prima di tutto una preziosa occasione per accumulare miglia in vista della selezione per la Vendée Globe 2020-2021. Ma non scorda che si tratta anche di una competizione. «Il mio obiettivo principale è concludere la gara e governare bene l’imbarcazione a seconda delle condizioni meteo e sulla base della mia attuale conoscenza della barca. Sono ancora in una fase di scoperta e voglio fare tutto nel modo giusto, senza essere troppo precipitoso, perché con questo tipo di imbarcazioni basta poco per riportare danni. Indipendentemente da tutto ciò sono un regatante, ed è mia intenzione gareggiare al massimo delle possibilità».

 

Mentre si allineava alla linea di partenza della 2a edizione della Bermudes 1000 Race, Giancarlo Pedote aveva l’obiettivo di scoprire la sua nuova imbarcazione e prenderle le misure. Non pensava di poter arrivare a fare il suo primo podio, ma non si è posto limiti. Ed ha fatto un colpo clamoroso aggiudicandosi il terzo posto al traguardo dell’evento, rendendosi così autore di un debutto straordinario sul circuito dei 60 piedi IMOCA!

«È stata una gara davvero pazzesca! Ho iniziato con un’immersione per rimuovere una corda bloccata sotto la mia chiglia: non è stato un inizio in grande stile. Successivamente, mi sono occupato solo delle mie traiettorie e della mia velocità, poi ho pianificato la mia strategia senza pensare agli avversari. Sono riuscito a mantenere la calma, anche nei momenti difficili». Così ha commentato Giancarlo, costantemente in gara in questa Bermuda 1000 Race fino ad ottenere il suo primo podio.

Ma soprattutto ha realizzato ciò che può essere definito un “colpo clamoroso” nelle ultime 50 miglia prima dell’arrivo. «Alla fine, ho visto che si delineava una buona occasione e mi sono detto «Devo provarci!».  Non avevo niente da perdere, a ben guardare, poiché ero 4° sottovento rispetto al gruppo composto da Sam Davies e Yannick Bestaven e Maxime Sorel. Rimanere accodato non avrebbe portato a nulla e così ho deciso di provarci. Osservato le correnti, ho pensato che se il vento si fosse spostato a nord, avrebbe potuto uscirne una bella manovra. Mi sono buttato», ha spiegato lo skipper di Prysmian Group. E alla fine ce l’ha fatta, dato che è riuscito a doppiare due dei suoi compagni e a salire sul terzo gradino del podio.

Dall’inizio alla fine a contatto con gli altri

«Avrei potuto quasi virare tre minuti prima, per infastidire il mio amico Yannick, ma sono felice della mia prestazione. È stato davvero un finale incredibile. Siamo arrivati tutti e quattro in meno di otto minuti!», ha aggiunto l’italiano, sicuramente un avversario temibile. «Sono davvero contento della mia gara, la prima sul circuito IMOCA. Quando debutti in una nuova classe, non sai mai come devi comportarti. Sono stato davvero felice di essere salito sul podio. Un terzo posto è promettente. Ho fatto la mia regata gomito a gomito con gli altri dall’inizio alla fine. Ho trovato che le condizioni erano perfette per provarci, ho potuto attaccare senza grandi stress», ha aggiunto Giancarlo che non poteva sperare di più per la sua prima gara da solo e ha decisamente lasciato il segno a bordo della sua nuova imbarcazione.

«Abbiamo manovrato in tutte le direzioni, usando la totalità del manuale dei Glénan! Ho davvero fatto di tutto e ho tirato fuori tutte le vele. È stato veramente interessante gettarmici a capofitto in questa nuova imbarcazione, scoprirla e metterci mano. Ho finito che ero sfinito, ma sono veramente contentissimo», ha concluso Giancarlo Pedote, che oltre ad aver segnato il suo primo podio, ha percorso miglia preziose in vista della qualificazione alla Vendee Globe.

Immagine di copertina © François Van Malleghem

Prysmian Group e Giancarlo Pedote, insieme al Vendee Globe 2020

Partner di Giancarlo Pedote da oltre dodici anni, legato a lui da valori comuni, una reciproca fiducia e una comune proiezione verso l’avvenire, Prysmian Group sceglie di avviare un nuovo grande progetto insieme al suo storico skipper. Il leader mondiale nel settore dei cavi, dell’energia e delle telecomunicazioni sceglie di navigare nel circuito IMOCA. Obiettivo: partecipare al Vendee Globe 2020, il giro del mondo in solitario senza assistenza e senza scalo su barche di 18 m.

Nel mondo della vela si affacciano numerosi protagonisti. Alcuni solo per poco tempo. Altri, invece, sembrano essere nati per navigare, come una barca la cui costruzione è stata attentamente studiata. Il percorso di Prysmian Group nel mondo della vela rappresenta una di queste belle storie. Una storia che inizia nel 2007.

Armato di quei valori che gli hanno assicurato nel tempo un grande successo nelle sue attività legate al settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni – i valori di innovazione, dinamismo, integrità, eccellenza – il gruppo internazionale ha iniziato ad accompagnare Giancarlo fin dai tempi del Mini 6.50. Inizialmente nella categoria di serie, poi in proto e in seguito in altri circuiti, tra cui Figaro, Class 40, Multi 50, Moth a foil. Insieme hanno ottenuto numerose vittorie ed ottimi risultati, tra i quali il secondo posto nella Mini Transat del 2013 e la vittoria in Multi 50 alla Transat Jacques Vabre nel 2015. Ma il successo, da solo, non basta. Ci vogliono sfide. Nuove sensazioni. Così Prysmian Group e lo skipper italiano hanno deciso di concretizzare il loro progetto per lanciarsi insieme nella grande avventura del Vendee Globe 2020.

Valori e ambizioni comuni

Il primo passo è stato l’acquisto dell’IMOCA che nell’ultimo Vendee Globe arrivò quarto, una decisione che gli ha permesso di scrivere intensificare la loro storia comune. Una storia basata sui valori condivisi di impegno, determinazione e sul desiderio di andare sempre oltre, di vivere delle ambizioni, prima tra tutte quella di connettere il mondo.

Se Prysmian Group da anni connette il mondo, rendendo possibile comunicare e portando energia ed elettricità in sempre più zone del pianeta, l’ambizione di Giancarlo Pedote è quella di circumnavigare la Terra regatando nel Vendee Globe, la meta più ambita dai navigatori oceanici di tutto il mondo.

Accomunati da una sensibilità verso le cause sociali, hanno scelto di associare al loro progetto Electriciens sans frontières con un chiaro obiettivo. Evidenziare il lavoro unico e ammirevole di questa ONG internazionale che lotta per colmare le disuguaglianze di accesso all’elettricità e all’acqua nel mondo. In tutti i progetti volti a dare accesso all’elettricità, i cavi sono componenti indispensabili. È quindi naturale che Electriciens sans frontières e Prysmian Group siano diventati partner nel promuove lo sviluppo economico e umano usando le energie rinnovabili. Energie care a Prysmian Group, proprio come le energie umane che lui e Giancarlo Pedote usano ogni giorno per andare avanti.

Commenti sul progetto italiano Vendee Globe 2020:

Giancarlo Pedote:

“La vita è una storia. Molto spesso questa storia si interseca con altre storie e la mia ha incontrato quella di Prysmian Group. Regato con Prysmian dal 2007. Questa relazione di fiducia genera in me un grande senso di fierezza nel condurre la barca di un’azienda che dal 2005 è cresciuta tantissimo e mi ha dato la possibilità di crescere. Oggi poter prendere parte ad un progetto così ambizioso insieme a un’azienda che ho visto nascere ed andare così in alto, genera in me un grande senso di entusiasmo e di appartenenza.

Rispetto al 2007 provo una certa serenità generata dal metodo di lavoro trovato, che mi sta ripagando degli sforzi fatti, e nello stesso tempo l’insicurezza causata dalla consapevolezza che nessun metodo di lavoro è perfetto, soddisfacente e capace di infondere un sentimento di totale serenità. Il tutto avviluppato da quella sensazione di dolcezza che si prova nel varcare una nuova porta: la sensazione di essere in prima elementare, con il grembiule, la goletta e la cartella sulle spalle. Del mio primo giorno di elementari ricordo solo la dolcezza del nuovo, quella stessa dolcezza che sentii all’inizio dell’avventura in Mini su Prysmian ITA 626 e che sento oggi all’inizio di questa grande avventura: il giro del mondo.
Si, perché in fondo credo che la vita scrive una storia. Molto spesso questa storia si interseca con altre storie e questa condivisione permette di creare circoli virtuosi tra le persone”.

Valerio Battista, CEO di Prysmian Group:

“La vela esprime i valori di Prysmian, come la fiducia, l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide, e allo stesso tempo rappresenta il vento e le energie rinnovabili che sono il futuro del nostro business. Giancarlo Pedote sarà ambasciatore di Prysmian nel mondo e siamo orgogliosi della partnership con Electriciens sans frontières con la quale condividiamo l’impegno di promuovere lo sviluppo delle comunità locali attraverso l’accesso all’energia”.

Hervé Gouyet, presidente di Electriciens sans frontières:

“Oggi l’accesso all’energia è riconosciuto dall’ONU come uno degli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Per sradicare la povertà, migliorare l’istruzione e le condizioni di salute, lo sviluppo economico e la sicurezza alimentare, è essenziale disporre di energia pulita, sicura ed economica. La collaborazione con Prysmian Group, attraverso la fornitura di cavi elettrici, consente a Electriciens sans frontières di rafforzare la propria capacità di intervento in favore dell’accesso all’energia. In molte situazioni, il cavo elettrico è il filo che consente alla luce di brillare e dare speranza”.

Il Vendee Globe, 2020 ma non solo

Il Vendee Globe è considerato la più dura regata, un vero e proprio test di resistenza fisica, emotiva e mentale.
Consiste in un giro del mondo in solitario (con la circumnavigazione completa dell’Antartide), senza possibilità di attracco o di assistenza esterna. Partenza e arrivo da Les Sables-d’Olonne, nella Loira. È una regata che ha un fascino particolare, e che fino ad oggi ha visto partecipare l’Italia solo quattro volte. Nella seconda edizione del 1992-93 con Vittorio Malingri, che purtroppo non riuscì a concludere per un’avaria al timone; nel 2000-01 con Simone Bianchetti, dodicesimo al traguardo, e Pasquale Di Gregorio, quindicesimo; nel 2012-13 con Alessandro Di Benedetto, che ha segnato il miglior risultato italiano con un undicesimo posto.

La barca

L’IMOCA Prysmian Group ITA 34 è dotato di foil, le derive che permettono alle barche di sollevarsi dall’acqua e veleggiare riducendo l’attrito dell’acqua. Varata a settembre 2015, è stata realizzata su progetto Verdier VPLP, e costruita al cantiere Multiplast, che ha realizzato numerosi progetti di successo nel mondo della vela, e che, tra l’altro, lavora su progetti altamente tecnologici nel settore aerospaziale

 

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Immagine di copertina © RivaCom