The Transat CIC GIANCARLO TAGLIA IL TRAGUARDO

Un duro test in vista del Vendee Globe 2024

Il 9 maggio 2024, Giancarlo alle ore 18:07 di New York, mezzanotte e 07 di venerdì 10 maggio, ha tagliato il traguardo della Transat CIC 2024, un’epica traversata che lo ha portato da Lorient a New York, mettendo alla prova sia le sue abilità di navigatore e marinaio che la resistenza della sua imbarcazione Prysmian.

Partita da Lorient, in Francia, il 28 aprile scorso, The Transat CIC si è rivelata una delle regate più impegnative degli ultimi anni, con le perturbazioni meteo che hanno messo a dura prova tutti gli equipaggi dei trentatré skipper partecipanti nella classe IMOCA.

Giancarlo ha dovuto affrontare una serie di problemi tecnici dovuti alle dure condizioni di navigazione. I più importanti, che hanno maggiormente influenzato in negativo la sua performance, sono stati il malfunzionamento del pilota automatico principale (con conseguente necessità di utilizzare il secondo disponibile solo in modalità bussola) e un serio problema alla timoneria.

Sabato 4 maggio, intorno a mezzogiorno orario italiano, Pedote navigava di poppa in un vento di 30/35 nodi con 2 mani di terzaroli e la vela di prua J2 ad una velocità di circa 18 nodi.

Improvvisamente la barca è partita in strapoggiata ed ha strambato – racconta Giancarlo – ero all’interno della barca e mi sono trovato scaraventato contro la murata. Mi sono precipitato in pozzetto per ristabilizzare la navigazione lascando le vele e la volante e chiudendo il J2, e quando ho preso la barra del timone in mano mi sono reso conto che era sganciata dai timoni”.

Il brusco sbandamento era stato provocato dallo scollamento della barra di trasmissione – situata tra la barra del timone e i timoni stessi – nel punto di giuntura al carbonio. Un problema che ha fatto sì che la barca fosse ingovernabile sia con il pilota automatico sia manualmente.

 

Stavo andando alla deriva – continua Giancarlo – e dopo aver messo la barca in sicurezza sono andato subito a ispezionare l’interno per rendermi conto del problema. Non nego che durante il controllo, il pensiero più forte fosse relativo a quale procedura di recupero avrebbero adottato: se dal cielo o dal mare.

Ho contattato subito il mio boat captain, Gaby Bucau, e insieme a lui sono riuscito a trovare una soluzione per assemblare di nuovo la trasmissione dei timoni utilizzando i materiali presenti a bordo”.

Questa soluzione provvisoria è stata testata per le miglia mancanti ma soprattutto monitorata costantemente, durante l’attraversamento di numerosi centri depressionari, verificando in ogni momento che l’imbarcazione fosse in sicurezza, scegliendo rotte meno impegnative per l’imbarcazione e vegliando su possibili piani alternativi in caso di peggioramenti. “Ho dato tutto me stesso per far fronte agli imprevisti e raggiungere la meta, ma non potevo accelerare perché un’ulteriore rottura del sistema dei timoni avrebbe significato dover chiudere la regata”.

Per Giancarlo, The Transat CIC è stata un’occasione per testare se stesso e la sua imbarcazione in condizioni estreme, in vista del Vendée Globe 2024, la regata intorno al mondo in solitario e senza scalo, che prenderà il via il prossimo novembre.

The Transat CIC è stata una vera e propria prova di resistenza e determinazione per me e il mio team”, ha dichiarato Giancarlo al suo arrivo a New York. “Le condizioni meteo estreme e le difficoltà incontrate lungo il percorso ci hanno messo a dura prova, ma siamo estremamente soddisfatti di aver superato questa sfida. È stato un ottimo allenamento in vista del Vendée Globe, che affronteremo con ancora più determinazione e consapevolezza.

Voglio ringraziare tutto il mio team e i miei sponsor per il loro prezioso supporto durante questa regata”, ha concluso Giancarlo Pedote. “Senza di loro, non avremmo potuto raggiungere questo risultato. Voglio anche congratularmi con tutti gli altri skipper che sono giunti a New York, dimostrando il loro talento e la loro determinazione.

 

IL SOSTEGNO DEGLI SPONSOR

« Siamo molto contenti di iniziare la stagione sportiva 2024 con The Transat CIC e siamo molto orgogliosi di come Giancarlo ha condotto e gestito la regata. Giancarlo ha dimostrato ancora una volta di essere un top performer, dando prova di grande concentrazione e problem solving. Guardiamo a questa stagione, che ci porterà finalmente al nostro secondo VG, con molta positività e determinazione. »

Francesco Zecchi, presidente POR – Prysmian Ocean Racing

Offshore sailing is a technical sport, but it demands a lot of creativity, toughness and resilience to fight big and small battles and finish The Transat CIC one of the most challenging sailing races. Thank you Giancarlo for leading the way and sharing with us these incredibly strong values. Looking forward to see you learn from these challenges and come back stronger on Prysmian”.

Timothée Wetzel, Marketing Manager Helly Hansen e tutto il team Helly Hansen

 

Il coraggio di Giancarlo, la sua determinazione e la sua straordinaria capacità di superare ogni ostacolo incontrato in mare servono da ispirazione a tutti noi. Gottifredi Maffioli è orgogliosa di essere a bordo dell’Imoca Prysmian!

Rossella Maffioli, Commercial Director Gottifredi Maffioli

 

In questa complicata The Transat CIC, Giancarlo dimostra tecnica e resilienza anche nei momenti più difficili. Ben oltre i traguardi a breve termine, è l’esempio di ciò che significa essere un grande navigatore”.

Team Raymarine Italia

 

Kohler Engines/Lombardini Marine si congratula con Giancarlo per essere arrivato in fondo a questa edizione della Vendee Globe, riconoscendo le difficoltà affrontate durante la competizione. Siamo orgogliosi di aver visto il suo coraggio e la sua determinazione che lo hanno guidato fino al termine della regata”.

Il Team Kohler

The Transat CIC

26 APRILE 2024

Dopo il cantiere invernale iniziato a metà dicembre, al ritorno dalla Transat Jacques Vabre Normandie – Le Havre, ed essere tornata in acqua il 21 marzo, Prysmian è pronta per il primo impegno della stagione: The Transat CIC, la traversata atlantica da Lorient, in Bretagna, fino a New York.
Sarà una stagione 2024 impegnativa per Giancarlo, che avrà come apice il Vendée Globe che prenderà il via il 10 novembre da Les Sables d’Olonne. Da questo momento in poi, ogni ora in mare e ogni miglio navigato saranno preziosi. Gli obiettivi di questa prima regata, che partirà domenica 28 aprile alle 13:30 saranno, da un lato, testare l’imbarcazione per continuare a renderla il più affidabile possibile, dall’altro, qualificarsi per il giro del mondo e affrontarlo nelle migliori condizioni possibili. E la XV a edizione di The Transat CIC, con un totale di 3.500 miglia, da percorrere fino a New York contro venti e correnti predominanti, si prospetta come il perfetto esordio della stagione, con il ritorno in solitario, dopo una stagione 2023 in doppio.
Ben 33 partecipanti nella classe IMOCA prenderanno il via verso il Nuovo Continente, molti dei quali varati nelle ultime settimane.
Giancarlo quest’anno è stato uno dei primi a completare il cantiere invernale e a tornare in acqua.
“I lavori di rifacimento che abbiamo effettuato quest’inverno sono stati abbastanza brevi ma intensi. Il team ha lavorato sodo e ha fatto un ottimo lavoro, permettendo di uscire in mare abbastanza presto e di convalidare molte cose, anche se in realtà non abbiamo apportato significative modifiche alla barca. Il lavoro degli ultimi mesi non ha visto sviluppi particolari su Prysmian, ma piuttosto un controllo completo. Abbiamo aggiornato l’elettronica, aggiunto pannelli solari, cambiato le antenne, sostituito le cime e poi smontato e rimontato tutte le parti. Il vero cambiamento del 2024 è programmato la prossima estate, quando i due timoni verranno sostituti con due nuove appendici. Le prime sessioni in mare, alcune delle quali realizzate in condizioni impegnative, ci hanno permesso di fare dei test completi che mi hanno rassicurato.” spiega Giancarlo, che è riuscito a navigare in più occasioni con venti di circa 20 nodi, raggiungendo a volte i 35 o addirittura i 40 nodi, e completando anche una sessione offshore di 36 ore.
“Abbiamo incontrato alcuni problemi, che è stato meglio affrontare prima piuttosto che durante la gara. Ad esempio, abbiamo avuto un leggero problema di tenuta stagna, che, se non affrontato prontamente, avrebbe potuto causare complicazioni. Le nostre imbarcazioni sono così complesse che non possiamo permetterci di trascurare nulla, poiché anche il problema più insignificante può rapidamente trasformarsi in un grosso problema. Alla fine, abbiamo fatto buon uso del tempo a nostra disposizione.”

Obiettivo: ritrovare il ritmo e abituarsi a tornare in mare aperto

“L’obiettivo quest’anno è il Vendée Globe. Pertanto, devo essere realistico e continuare a procedere passo dopo passo. In questa edizione di The Transat CIC sarà importante spingere ragionevolmente sulla barca e restare in osservazione, risolvere eventuali problemi e studiare future migliorie. In breve, si tratta di fare le cose nell’ordine giuste.”, sottolinea Giancarlo, che rimane concentrato sull’obiettivo principale e sa anche troppo bene che ci saranno molti passaggi chiave da gestire nella rotta tra Lorient e New York: numerosi passaggi depressionari, la Corrente del Golfo, mari incrociati, ghiacci alla deriva, nebbie dense. The Transat è una gara nota per essere impegnativa. Subito a seguire, ci sarà il trasferimento di ritorno. La barca dovrà quindi sopportare il peso di due traversate atlantiche consecutive senza un test di regata più breve. Lo stesso vale per Giancarlo: “Sarà fondamentale riprendere subito il ritmo della
navigazione in mare aperto. Dovrò ri-abituarmi a dormire in un letto che si muove in tutti i sensi, ad esempio, e accettare di dover affrontare la transizione “modalità terrestre / modalità marina” durante questa regata. L’obiettivo sarà ritrovare la sintonia con la barca il più rapidamente possibile.” conclude, con lo sguardo già rivolto al Vendée Globe.

 

27 APRILE 2024

Pronti a tagliare la linea di partenza per la grande avventura domani alle 13:30!
“Martedì scorso è stata una giornata emozionante, con la parata delle imbarcazioni che ha segnato l’inizio de The Transat CIC. Dopo un’ottima performance – il quarto miglior tempo su 33 imbarcazioni, grazie al mio team! – mi sento pronto affrontare il grande Oceano insieme a Prysmian. Non vedo l’ora di ritrovare la mia barca in solitario in questa incredibile regata oceanica.”

 

29 APRILE 2024

Con il vento dell’Atlantico che soffia sulle vele e il mare che si stende intorno, le prime 24 ore di regata sono passate. “Questa notte ho provato a dormire a prua, in cuccetta e sul fondo, ma si batte già talmente per le onde che saltavo in qualsiasi posizione cercando di coricarmi. Questo io lo definisco segnale del passaggio TERRA-MARE, una sorta di benvenuto in oceano, ma mi sono già abituato anche se è stato duro.”
Lasciata Lorient alle spalle, Giancarlo si dirige verso l’Irlanda, pronto ad affrontare la prima vera perturbazione. “Il fronte si avvicina, promettendo di metterci alla prova. Devo trovare il giusto equilibrio tra velocità e rotta, per non perdere il flusso meteo. Un meteo che ci ha sorriso ai primi istanti di partenza da Lorient, regalandoci ore di sole e vento favorevole. Il cielo limpido si è specchiato sul mare, accompagnando la nostra navigazione con uno spettacolo di colori e luci che solo il mare sa offrire e di cui sinceramente sentivo la mancanza. È stato un inizio che mi ha accompagnato nella ricerca del mio equilibrio in mare dopo tanto tempo passato a terra. Ogni istante trascorso in mare è un momento di connessione con la natura, con la mia barca e con me stesso. È una sfida contro il tempo e contro se stessi, un’esperienza che mette alla prova le proprie capacità, ma che regala anche emozioni uniche e indimenticabili. In queste prime ore di navigazione, ho avuto modo di apprezzare la bellezza e la maestosità del mare, di sentire il suo respiro e di lasciarmi trasportare dalla sua forza.”
Il vento più forte arriverà tra due giorni e mezzo ed è la classica situazione in cui non si vince la regata, ma probabilmente si perde. “Cercherò di navigare al cento per cento, prima di ritrovarmi a gestire mille difficoltà come la Corrente del Golfo. Quindi le prossime ore saranno intense e impegnative, ma sono pronto a tutto. Con determinazione e coraggio, navigherò consapevole che ogni miglio che mi allontana dalla Bretagna è un miglio verso il Nuovo Continente.”

 

30 APRILE 2024 – Tutto secondo i piani

“Scrivo dopo 1 giorno, 20 ore e 37 minuti di regata e nel mio diario di bordo posso dire che il morale è alto. Mi trovo in dodicesima posizione e navigo a 14 nodi in un gruppetto centrale insieme a Benjamine Ferré e Justine Metraux. Segue a poche miglia il tedesco Boris Hermann. I primi ci precedono di circa 40 miglia, ma il vento, che in questo momento abbiamo al traverso, rende la barca di difficile gestione. Navighiamo tutti in sicurezza visto che nelle prossime ore il vento dovrebbe ruotare con intensificazione sulla nostra prua.
In linea di massima abbiamo tutti navigato con la stessa strategia, le differenze di scelte emergeranno dopo circa 72 ore di navigazione. Confermo che l’umore a bordo è buono e di base tengo un po’ il freno per tutelare soprattutto l’albero visto che subisce degli stress incredibili. E’ una valida occasione per verificare che tutto sia secondo i programmi.”
La rotta è trafficata di piccole imbarcazioni con cui Giancarlo entra in contatto radio per verificarne la rotta. “Li passeremo sul lato ovest a debita distanza, spero prima che arrivi un vento da nord decisamente impegnativo.”

 

1 MAGGIO 2024 – BREAKING NEWS

Durante la terza notte di navigazione numerosi problemi di elettronica hanno rallentato la navigazione di Giancarlo, che è stato costretto a navigare senza il pilota automatico principale e senza la strumentazione che riporta i dati delle prestazioni e del meteo sugli schermi. Giancarlo, insieme al suo team, ha individuato come causa dei problemi quella di falsi contatti che hanno generato un malfunzionamento di schermi e strumenti e sta lavorando per risolvere la situazione.
Navigare solo con il secondo pilota in modalità bussola, senza i dati della barca, ha impedito a Giancarlo di dormire, dovendosi concentrare sulla costante correzione della rotta verso New York. Da qui il conseguente rallentamento di Prysmian che nella notte ha perso circa 6 posizioni e naviga attualmente in 18esima posizione nel gruppo centrale dei 30 skipper IMOCA rimasti in regata.

 

2 MAGGIO 2024 – Di nuovo tutto bene a bordo

The Transat CIC è una regata impegnativa: la sua rotta da Lorient a New York affronta numerosi regimi depressionari del Nord Atlantico. “Nelle ultime 48 ore, ho avuto problemi con l’elettronica a bordo di Prysmian che ha reso la navigazione più difficile del previsto. Sono stato costretto a navigare senza il pilota automatico principale e senza la strumentazione che mi fornisce i dati delle prestazioni e della meteo.

Ho lavorato assieme al mio team di terra per trovare cause e soluzioni, e scomponendo i problemi abbiamo iniziato a risolvere i problemi più importanti. Adesso, con pilota funzionante e uno schermo attivo, posso finalmente concentrarmi sulla navigazione e tornare di nuovo in piena regata.
Adesso è notte per me, sono ancora in 18esima posizione, ma non mollo! Continuerò a dare il massimo per risalire in classifica e raggiungere New York al meglio delle nostre capacità.
Navigo con una velocità di 14 nodi con vento al traverso ma a breve seguirò la direzione del vento rimettendomi in direzione New York. Sono a circa 1900 miglia dall’arrivo, quindi più o meno metà regata e i giochi sono aperti a centro flotta”.

3 MAGGIO 2024 – Verso il centro della depressione

La notte è trascorsa abbastanza bene, anche se ci sono state alcune strambate da gestire per salti di vento. Nell’ultima, però, non sono riuscito a spingere quanto avrei voluto, quindi sono stato costretto a virare mure a sinistra. Adesso ci stiamo dirigendo verso la parte settentrionale della depressione, avvicinandoci al centro. Dovremo effettuare una strambata per rimanere a nord del centro depressionario. Con il vento che soffia da nord-est, possiamo iniziare a navigare al lasco per avvicinarci alle coste degli Stati Uniti. Entriamo nella fase più delicata, perché dovrò effettuare la strambata al momento giusto. L’obiettivo è fare le mosse giuste.
Questa è una regata avvincente e molto interessante dal punto di vista tecnico.
Stiamo trovando condizioni molto simili a quelle del Grande Sud in cui grosse depressioni generano situazioni complesse da affrontare. Il cielo è grigio. Sto navigando ad una velocità di 16 nodi con rotta 229 gradi, surfando le onde generate nella parte Nord di una grossa depressione. Il mio obiettivo è avvicinarmi al centro del sistema depressionario e riuscire a continuare la navigazione sul lato ovest della depressione, per cominciare ad avvicinarmi alla costa degli Stati Uniti.
Numerose imbarcazioni sono state costrette al ritiro e io resto concentrato a spingere e proteggere @prysmian_ , come lei fa con me. Mi ricorda quello ho vissuto durante il Vendée Globe 2020/21. Mi aiuta a prepararmi al prossimo“.
“Intorno a mezzogiorno ora italiana, nell’avvicinarmi al centro della depressione mi sono accorto che l’aria stava calando e quindi ho deciso di strambare per riposizionarmi nel vento.
Dopo la strambata sono andato a riprendere la volante e mi sono accorto che il cavo della volante si era impigliato in una parte del Lazy-Jack che ha ceduto a dritta: una parte è caduta, una è rimasta in alto. Non avendo avuto le condizioni per salire a liberarla, ho fatto un po’ il cowboy e per la grazia divina sono uscito a liberarla.
Ora forse ho un’idea per fare in modo che non risucceda… Un’altra difficoltà delle spalle: non molliamo e andiamo avanti!

 

4 MAGGIO 2024 – Posizionamento e scelta

Nelle ultime ventiquattr’ore ho cercato di fare un piazzamento rispetto al centro della depressione, ma non è semplice perché a mio avviso si sta muovendo in modo differente rispetto ai modelli. 

Ad ogni modo non ho scelta, sono obbligato ad andare avanti, soprattutto per piazzarmi rispetto alla zona dell’arrivo, in cui diminuirà il vento, e alla Zona di Esclusione dei Cetacei, una larga zona vicino alle coste americane, in cui è vietato navigare per proteggere la fauna marina.

Il mio fine è navigare in cerca di un vento fresco posizionato più a sinistra rispetto alla flotta davanti a me, per cercare un arrivo più a sud.

Oggi l’obiettivo è lanciare la barca verso un lungo bordo in direzione USA, per cercare la velocità, recuperare e cercare il piazzamento.

Mi sono impegnato a fare questa regata e voglio farla al meglio: ho avuto degli imprevisti ma fa parte del gioco. Quando succede dobbiamo risolvere, girare pagina e continuare a partecipare in modalità focus, concentrati su tutto ciò che possiamo controllare. Per me, adesso: il centro della depressione, la velocità della barca, prendermi cura di lei e di me stesso.” 

IMOCA Prysmian pronto per il 2024

Finisce il cantiere invernale 2023/24: l’ IMOCA Prysmian di Giancarlo è pronto a tornare in acqua in preparazione degli eventi che lo porteranno sulla linea di partenza del Vendée Globe 2024 nel mese di novembre.

L’ IMOCA Prysmian è di nuovo in acqua, dopo essere uscito ieri dal cantiere CDK, dove ha passato la stagione invernale per prepararsi alle regate di avvicinamento al Vendée Globe 2024.

Durante ogni cantiere invernale, tutto viene smontato, controllato, eventualmente sostituito e ristallato. In questa operazione qualsiasi componente viene inviato ai singoli produttori per la revisione e tutto viene testato in mare, sia che si parli di elettronica sia di meccanica. Una delle tecniche utilizzate per i controlli meccanici è quella dell’analisi del componente tramite sistemi di radiografie o con degli spray appositi, che permettono di vedere se i metalli hanno delle fessure o hanno dei problemi che potrebbero generare una rottura.  A Lorient, in questi ultimi tre mesi, è stata posta particolare attenzione sullo scafo, sull’albero e sull’impianto elettrico. La barca è stata rinforzata nei punti in cui gli studi di progettazione hanno visto aree di miglioramento. Alcune imbarcazioni del circuito IMOCA 60, disegnate dallo stesso studio di progettazione di Prysmian, hanno subito dei danni strutturali che hanno suggerito al team di posizionare dei rinforzi trasversali sullo scafo. Nonostante abbiano aggiunto del peso, permetteranno all’imbarcazione di resistere meglio alle sollecitazioni di velocità più sostenute, ottenute grazie ai foil installati lo scorso anno. Con l’incremento delle velocità sono stati rinnovati anche i timoni.  Infine, è stato rinforzato anche l’albero per renderlo più resistente alle sollecitazioni a cui la barca sarà esposta. Il cantiere invernale di Prysmian è stato un cantiere molto, molto complesso. Sono molto fiero del mio team che ha lavorato con passione per poter permettere una messa in acqua in perfetto timing – dichiara Giancarlo – Sappiamo benissimo che quando una cosa si spezza è perché è troppo leggera e l’esperienza di un Vendée concluso ci ha insegnato che la prudenza non è mai troppa”. In attesa di effettuare il test a 90° previsto per validare le modifiche realizzate, Giancarlo continua con una nota di “colore”: “L’uscita dal cantiere viene segnata da una nuova decorazione che mantiene il legame con la precedente ma include il nuovo logo di Prysmian, simbolo di un cambiamento nel continuum della loro storia”. È con grande soddisfazione che guardo le immagini del nostro IMOCA decorato con il nuovo brand, nato per rappresentare i valori su cui si fonda il gruppo e la volontà di Prysmian di farsi promotore della transizione energetica e della trasformazione digitale – afferma Maria Cristina Bifulco, Chief Investor Relations, Sustainability e Communication Officer di Prysmian. “Per noi non è solo un restyling, la nuova brand image rappresenta il senso di responsabilità di Prysmian e la nostra volontà di connettere milioni di persone ad un futuro sostenibile. Vederlo applicato sull’imbarcazione che sponsorizziamo, rafforza ancora di più il legame tra Prysmian e Giancarlo da sempre rappresentato da valori quali la fiducia, rispetto per l’ambiente e la continua ricerca di sfide”. La prima regata di quest’anno di Giancarlo sarà La Transat CIC che partirà il 28 aprile da Lorient. A questa regata seguirà un veloce cantiere estivo, che sarà quello definitivo e che porterà il team Prysmian sulla linea di partenza di Les Sables d’Olonne il prossimo 10 novembre, pronti per una nuova avventura al Vendée Globe.  

Transat Jacques Vabre 2023

6 NOVEMBRE 2023.

Finalmente modalità “ON”: domani inizia l’avventura anche per gli IMOCA60.

Giancarlo è pronto a prendere il largo insieme a Gaston Morvan con Prysmian Group verso la Martinica. Dopo i giorni scorsi che hanno visto un meteo da tregenda nel Canale della Manica, finalmente si apre una finestra per la partenza della classe IMOCA.

 

7 NOVEMBRE 2023. Partenza.

Rinviata per più di una settimana a causa del passaggio delle tempeste Ciaràn e Domingos, ha preso il via questa mattina alle 9:30, la 16a edizione della Transat Jacques Vabre Normandie – Le Havre per la Classe IMOCA. Giancarlo, Gaston e tutti i navigatori dei 60 piedi, sono partiti verso Fort-de-France quasi su rotta diretta, con il solo obbligo di lasciare a dritta l’arcipelago delle Azzorre. Sin dalle prime miglia sarà una battaglia perché sarà necessario prendere le prime scelte strategiche che potrebbero incidere significativamente sull’esito finale della regata transatlantica. Ma il duo a bordo di Prysmian Group è pronto all’azione e soprattutto a spingere al massimo sull’acceleratore. 

Sapersi adattare è senza dubbio una delle qualità essenziali di qualunque navigatore, ma non tutti hanno la stessa capacità di gestire il calo di adrenalina causato da un lungo stop che ha portato al rinvio di una partenza. “Nella vita o ti lamenti o rimani concentrato”– ha dichiarato prima della partenza Giancarlo – “Con Gaston, essendo entrambi pragmatici per natura, abbiamo optato per la seconda soluzione, rimanere cioè concentrati esattamente come una settimana fa. Per questo siamo impazienti. Ci prepariamo per una regata veloce, mozzafiato ma anche incerta. Se scegliamo la giusta rotta, potremo percorrere le 3.765 miglia del nuovo percorso proposto agli IMOCA in due settimane circa. All’uscita della Manica sarà già tempo di scegliere se proseguire verso ovest e subire il susseguirsi di diversi fronti atlantici, oppure andare verso sud alla ricerca degli Alisei ma con il rischio di rimanere in una vasta zona di instabilità. Nulla è scontato, ma probabilmente a Brittany Point la flotta si dividerà in due”.

Una partita molto aperta

“Se ciò accadrà, è molto probabile che ci saranno grossi distacchi all’arrivo. Dovremo quindi osservare attentamente l’evolversi della situazione fino all’ultimo momento” annuncia Giancarlo. “Le prime miglia probabilmente determineranno l’intera regata. La partita si preannuncia molto aperta, anche con il passaggio obbligato per le Azzorre” – condivide Gaston – “dovremo lasciare a dritta Santa Maria, l’isola più meridionale dell’arcipelago e questo determinerà differenze significative. Ognuno giocherà secondo i punti forti e i punti deboli della propria barca”. I due potranno scegliere tra una rotta a sud, tranquilla – forse troppo – sottovento, lungo il Portogallo e le coste africane, o una rotta a ovest impegnativa – senza dubbio difficile – controvento. “La scelta non sarà semplice ma sicuramente opteremo per il percorso che riterremo più rapido. Il comfort non sarà mai un argomento determinante!” assicura Gaston, che andrà dritto al nocciolo della questione poiché anche la fase di partenza si preannuncia spumeggiante. “I primi giorni saranno molto intensi. Ci sarà da lavorare per trovare sia il giusto assetto sia il giusto passaggio”.

Essere pronti a tutto

Per fare bene, Giancarlo e Gaston dovranno assicurarsi di sfruttare il più possibile il potenziale del loro mezzo, ma anche di mantenere un ritmo elevato dall’inizio alla fine della gara.“Mi riprometto di spingere l’imbarcazione più forte di quanto sono riuscito a fare finora. Resta l’impegno nella corsa ad ottenere le miglia necessarie per la qualificazione al Vendée Globe, ma un anno prima della grande partenza, la barca comincia ad essere molto affidabile nella sua nuova configurazione”. spiega Giancarlo, deciso a spingere più forte sul pedale dell’acceleratore. “La mia ambizione è essere combattivo, concentrato e pronto nel sentire la barca con tutti i suoi rumori durante la navigazione sulle onde” continua, soprattutto se la via del Nord si rivelasse la più favorevole. “Anche se la barca è sempre più pronta per il giro del mondo, c’è ancora un po’ di lavoro da fare su certi dettagli. Questa Transat Jacques Vabre sarà perfetta per testare quante più cose possibili, con una concorrenza molto accanita. Sarà avvincente e interessante da vivere questa edizione della Transat!” conclude Giancarlo.

Partenza valida per Giancarlo, Gaston e Prysmian Group che hanno tagliato la linea di partenza nel primo terzo della flotta, in un mare con onde di 3,50m, venti da SO di 15 nodi con raffiche di 23 nodi e randa regolata con una mano di terzaroli. Il vento durante la giornata aumenterà gradatamente verso l’uscita della Manica.

 

8 NOVEMBRE 2023. Inizio sportivo.

“L’inizio della regata è stato molto “sportivo”. Stressante il fatto di uscire dalla chiusa del porto di Le Havre durante la notte e stressante l’onda di 3-4 metri in partenza, che ha reso le manovre di abbandono della barca da parte del team non semplici. Entrare nella regata in queste condizioni è molto impegnativo, ma ce l’abbiamo fatta. Ieri sera abbiamo navigato vicino alle isole Guernsey e Jersey, e adesso siamo in pieno fronte. Cerchiamo di affrontarlo al meglio delle nostre possibilità, con intelligenza, navigando da buon marinaio, sorvegliando lo stato del mare e le raffiche di vento che sono ormai diventate molto importanti. In tutto questo, abbiamo iniziato a stabilire un ritmo di navigazione divisa in turni. Tutto bene a bordo di Prysmian Group, ma è dura. Il vento soffia ad oltre 20 nodi con raffiche di 36, piove e ci sono onde di 4 metri. Siamo al largo della punta della Bretagna, a ovest di Ouessant. Navighiamo in 14esima posizione. Ora solo concentrazione”.

 

9 NOVEMBRE 2023.

“Dire che la partenza della 16esima Transat Jacques Vabre è stata sportiva è un eufemismo. Le condizioni del mare e del vento hanno messo a dura prova me, Gaston e la barca non solo nel Canale della Manica, ma anche e soprattutto al largo della punta della Bretagna, quando ieri mattina è passato un fronte di bassa pressione molto violento. Non per niente, in molti hanno subito danni: otto IMOCA hanno dovuto fermarsi per riparare. Al momento siamo in 13esima posizione. Ci stiamo dirigendo verso sud, in condizioni ancora piuttosto ventose, anche 37 nodi. La barca vola a 30. Fuma tutto. È i momento di analizzare le cose nel dettaglio: il fronte, il nostro posizionamento ma anche la zona di vento più leggera che dovremo attraversare in seguito. Dovremo fare delle scelte. Sono possibili diverse opzioni e per il momento non abbiamo deciso nulla. Restiamo concentrati per non fare la scelta sbagliata”.

 

10 NOVEMBRE 2023.

Dopo 72 ore veramente dure, le condizioni meteo sono migliorate. Qualche danno, ma il morale è tornato alto anche grazie al pubblico che ci segue da casa.

 

11 NOVEMBRE 2023.

“Oggi il vento ha deciso di prendersi una pausa e lasciarci molto più tranquilli. Stiamo progredendo lentamente e senza freni, navigando al largo delle coste marocchine e ci stiamo avvicinando alla latitudine dell’arcipelago di Madeira. Ieri sera abbiamo dovuto affrontare venti molto leggeri, che erano anche molto instabili. Da ovest, da nord-ovest, da nord…ma siamo riusciti ad avanzare. Oggi, siamo ancora in una dorsale di alta pressione e il vento ancora molto variabile, ma vortica un po’ meno. Stiamo passando molto tempo davanti al computer per capire come è posizionata la cresta barometrica in modo da poterla superare al meglio. Con Gaston ci alterniamo ogni tre o quattro ore al tavolo da carteggio e ci confrontiamo il più possibile”.

 

12 NOVEMBRE 2023.

“Questa notte abbiamo avuto del vento molto instabile, in forza e in direzione (principalmente da nord-est). Ci sono stati momenti in cui la barca navigava prendendo il volo e altri momenti in cui dovevamo lottare per avanzare. Siamo sempre rimasti concentrati per cercar di navigare il più velocemente possibile verso sud, per riuscire a toccare gli Alisei senza danni. Quando si naviga in queste zone, agiamo come dei dottori: ci mettiamo lo stetoscopio e in base alla salute dell’aliseo decidiamo cosa fare: se l’Aliseo e in buona salute viriamo verso sinistra; se non è in forma, verso sud. Finalmente abbiamo toccato gli Alisei”.

 

13 NOVEMBRE 2023. Passaggio delle Canarie.

Il passaggio delle Canarie è stato abbastanza sportivo a causa del vento che si rafforzava tra le isole, delle zone a passaggio vietato da evitare e del passaggio di numerose navi da carico e pescherecci.
“Siamo rimasti concentrati e siamo soddisfatti della nostra traiettoria, perché siamo riusciti a superare la Mie Caline. Adesso siamo negli Alisei con 20/25 nodi di brezza e la barca scivola a più di 20 nodi. Direzione: ovest, verso le Indie Occidentali!”

 

15 NOVEMBRE 2023. Modalità “aereo” ma spesso anche modalità “sottomarino”.

Giancarlo e Gaston navigano a poco più di 600 miglia al largo delle coste della Mauritania, a Nord di Capo Verde, approfittando di ottime condizioni di vento graziate dagli Alisei: un flusso di nord-ovest di circa venti nodi spinge veloce l’imbarcazione che può sfruttare la modalità in volo con i foil.
“Prysmian Group è un aereo, ma un aereo bagnato, quasi sottomarino, perché arrivano spesso grandi onde a ricordarci in quale elemento stiamo avanzando! Al momento, siamo veloci e continuiamo a navigare cercando di sfruttare ogni oscillazione del vento per restare nella visto flusso. Abbiamo lavorato bene stanotte, con Gaston. Abbiamo scelto una opzione più sud rispetto alle due barche che abbiamo nel mirino: Fortinet – Best Western e GUYOT environnement – Water Family. Tra poco ne vedremo i risultati”.

Attualmente si trovano in 12esima posizione nella flotta degli IMOCA, a 1900 miglia di distanza da Fort-de-France.

 

16 NOVEMBRE 2023.

“Oggi le condizioni sono più calme (12-15 nodi di vento) rispetto a quelle dei giorni precedenti, tanto che abbiamo cambiato anche la vela di prua. La barca naviga tra i 18 e i 20 nodi e non più 25 come ieri. È strano cambiare così velocemente di andatura. Per quanto riguarda la strategia di regata siamo concentrati a guardare il comportamento delle barche intorno a noi, soprattutto GUYOT environnement – Water Family e Fortinet – Best Western e anche le due o tre barche che sono dietro di noi. Ieri abbiamo fatto dei buoni bordi e siamo riusciti a recuperare alcune posizioni prendendo le oscillazioni del vento nel buon senso. Questa notte ci siamo incrociati con GUYOT e gli siamo passati davanti di solo 0,5 miglia! Io e Benjamin parlavamo al VHF scommettendo su chi sarebbe passato prima, e neanche tre minuti prima del passaggio era chiaro chi avrebbe “vinto”. Siamo stati noi, e questo ci ha fatto piacere”.

 

17 NOVEMBRE 2023. Imprevisti.

Giancarlo ha deciso di contattare il medico di regata a causa di febbre alta, forti vertigini, astenia e disidratazione e conseguente incapacità di stare in piedi in barca. In costante contatto con il medico di bordo nelle ultime, le sue condizioni rimangono stabili, ma impongono a Giancarlo di conservare e cercare di riprendere energie e prendersi cura di sé.

 

20 NOVEMBRE 2023. Arrivo.

Ore 21:17 (ora italiana), Giancarlo e Gaston tagliano il traguardo della 16a edizione della Transat Jacques Vabre Normandie – Le Havre, completando il percorso di 3.750 miglia tra Le Havre e Fort-de-France passando per l’isola di Santa Maria, in 11esima posizione nella classe IMOCA dopo 13 giorni, 11 ore d 47 minuti di regata.

Tredici giorni a dir poco intensi, con un passaggio nel Canale della Manica complesso soprattutto al largo della punta della Bretagna, una scelta strategica cruciale fatta non appena giunti alla latitudine di Capo Saint-Vincent, numerose incertezze sul fronte meteo, Alisei un po’ incerti, ma anche grandi battaglie.

I due skipper di Prysmian Group hanno preso una rotta verso sud che, nonostante le incertezze, ha dato i suoi frutti, e hanno ingaggiato un formidabile duello con Benjamin Dutreux e Corentin Horeau. Hanno lottato durate tutti gli ultimi cinque giorni di regata per la decima posizione in classifica, nonostante il peggioramento delle condizioni di salute di Giancarlo. Guyot, alla fine, li ha sorpassati impedendo ai due di finire nella Top 10. Giancarlo è attualmente sotto le cure del medico di regata.

Gli uomini: il vero fattore chiave della sfida

Quando si pianifica una regata in doppio, ma ancora di più quando ci si prepara a un grande evento come il Vendée Globe in solitario, la scelta del co-skipper è difficile ma essenziale, se si vuole proseguire nel proprio percorso di crescita, perché permette di imparare dall’altro. Dopo le sue prime due partecipazioni alla Transat Jacques Vabre come co-skipper, e altre due come responsabile del proprio progetto a bordo di Prysmian Group, Giancarlo sa che una buona intesa e una comunicazione efficace a bordo contano. 

È un dato di fatto che nello sport, sia esso praticato in singolo o in doppio, il fattore umano è la chiave del successo. Cosa bisogna cercare quando si sceglie il proprio partner sportivo? Valori come la capacità, la personalità, l’esperienza e la motivazione sono necessari ma non sufficienti come garanzia di successo: l’intesa può essere un aspetto determinante, perché quando c’è un’intesa perfetta, il successo può esserne diretta conseguenza. Nel mondo della vela oceanica, la Transat Jacques Vabre – la più importante transatlantica in doppio – è l’emblema di questa riflessione. Giancarlo vi parteciperà domenica 29 ottobre, salpando in direzione Martinica e regatando nella Classe dei 60 piedi, i più grandi monoscafi tra le classi ammesse.

Durante la mia prima Transat Jacques Vabre, nel 2015, ho avuto la fortuna di navigare al fianco di Erwan Le Roux, che aveva già vinto la regata nel 2009 e nel 2013, nella categoria Multi50 (oggi Ocean Fifty). A causa delle condizioni meteo davvero difficili, con una brutta bassa pressione da affrontare fin dalle prime miglia che, ricordo, aveva causato molti ritiri tra i nuovi IMOCA a foil, abbiamo avuto vita dura” ricorda Giancarlo che, insieme al suo co-skipper, affrontò una serie di ostacoli che li costrinse a sostenersi a vicenda per superare le difficoltà e lo stress della situazione. “Fummo costretti a concentrarci sul nostro obiettivo comune piuttosto che sulle nostre differenze“, continua, sottolineando che per creare il giusto collante a bordo è importante avere una comunicazione aperta e onesta, oltre che fiducia e rispetto reciproci. “È stata dura. Anche lunga, visto che all’epoca l’arrivo era a Itajai (in Brasile – ndr), ma siamo comunque riusciti ad andare avanti e a vincere!” conclude Giancarlo, che non poteva sperare in un esito migliore per la sua prima esperienza in multiscafo.

Un’esperienza che, due anni dopo, ha fatto seguito con un’altra “prima volta”, ma questa volta a bordo di un IMOCA, come co-skipper al fianco di Fabrice Amedeo. “L’edizione 2017 della Route du Café mi ha dato l’opportunità di scoprire il mondo dei monoscafi di 60 piedi. Mi è piaciuto molto scoprire una nuova barca e una nuova classe ed è stato bello poterlo fare senza troppa pressione. Quando sei ‘solo’ un co-skipper, tutto quello che devi fare è mettere la borsa in pozzetto e occuparti del piano di regata, ma osservando tutto quello che accadeva intorno, ho capito subito che gestire un progetto IMOCA non è affatto come gestire un progetto Mini 6.50” ricorda Giancarlo, che rappresenterà l’Italia in Classe IMOCA e che parteciperà alla prossima edizione della regata a capo del proprio team.

Una leadership efficace per una maggiore coesione

Per affiancarmi nell’avventura del 2019 scelsi un velista della Classe Figaro, Anthony Marchand, che oltre ad avere la reputazione di navigatore rigoroso e preciso, soprattutto sulle regolazioni dell’imbarcazione, ha la grinta necessaria per le regate con flotta numerosa, dove la battaglia si gioca quasi corpo a corpo. A livello umano, è stato molto gratificante. Ho un ottimo ricordo di quella edizione della regata transatlantica, che ho svolto con tutto il peso della responsabilità del leader del progetto. Ciò è stato tanto più vero poiché l’arrivo fu a Salvador de Bahia, una città che mi sta a cuore in quanto evocativa della Mini Transat” spiega Giancarlo, che ha imparato una lezione importante: una leadership efficace aiuta a rafforzare la coesione.

La mia ultima partecipazione, due anni fa con Martin Le Pape, è stata un vero successo a livello umano. Tutto è stato perfetto, ogni componente ha funzionato, compreso il risultato, con un bel 6° posto a Fort-de-France, in Martinica. In una parola, è stato fantastico, anche se venti giorni in mare sono stati impegnativi e abbiamo sofferto molto il caldo” sottolinea Giancarlo, che quest’anno ha scelto Gaston Morvan, 4° alla recente Solitaire du Figaro, che ha un profilo molto simile a quello di Martin. “La pagina è vuota, nel senso che la storia deve essere ancora scritta, ma abbiamo grandi cose da scrivere insieme. Sta a noi creare la migliore sinergia possibile intorno alla nostra regata. L’obiettivo resta quello di liberare tutte le energie della nostra barca e farla volare veloce”.

Giancarlo sceglie il suo co-skipper 2023: il figarista Gaston Morvan

Imoca Prysmian Group in navigazione

Un anno intenso, il 2023, per il team di Giancarlo che ha cominciato con un importante cantiere durante il quale sono stati installati foil di ultima generazione a bordo del 60 piedi Prysmian Group.  Il ritmo frenetico continua con un programma molto intenso per Giancarlo e il suo team. Ben tre gare attendono l’unico team italiano in classe IMOCA: il Défi Azimut – Lorient Agglomération, la Transat Jacques Vabre Normandie – Le Havre e il Retour à la Base. Due di queste saranno disputate in doppio con Gaston Morvan, giovane talento figarista, tutte e tre verranno affrontate con gli stessi obiettivi: approfondire la conoscenza della navigazione sulla nuova versione della barca al fine di migliorare le prestazioni, accumulare miglia ed esperienza in vista del Vendée Globe 2024-2025 e raccogliere dati per contribuire all’osservazione e quindi protezione dell’oceano.

 

Tre importanti regate e l’arrivo di un nuovo co-skipper

Dopo mesi dedicati alla messa a punto tecnica a seguito dell’installazione dei nuovi foil sul 60 piedi Prysmian Group, scelti con l’obiettivo di migliorare le prestazioni ed essere più competitivo rispetto agli IMOCA più recenti, Giancarlo entra in una fase più intensa, nella quale dovrà impegnarsi in tre prove quasi consecutive tutte e tre valevoli per la selezione al Vendée Globe. Per il Vendée Globe solo 39 barche saranno selezionate tra quelle qualificate. Se la qualifica di Giancarlo è praticamente certa (deve solo partecipare a una regata in solitario il prossimo anno), la selezione è un’altra cosa e riguarda il numero di miglia percorse in determinate regate, tra le quali tutte quelle restanti del 2023:  il Défi Azimut – Lorient Agglomération, la Transat Jacques Vabre Normandie – Le Havre e il Retour à la Base.

Il Défi Azimut – Lorient Agglomération è un evento dedicato agli IMOCA, che impegnerà 35 imbarcazioni in tre prove che si svolgeranno a Lorient, il porto di attracco di Prysmian Group, dal 19 al 24 settembre. L’anno scorso participare a quest’evento è stata un’esperienza molto positiva per Giancarlo, come riporta il diario dell’evento 2022. “La 48H AZIMUT è stata una bella regata, con buone condizioni meteo. Sono abbastanza soddisfatto del risultato perché al traguardo sono passati davanti a me solo grandi foiler”, aveva dichiarato alla conclusione della seconda prova. In questa nuova edizione parteciperanno numerosi nuovi team, con una forte presenza di donne e team internazionali. Sarà un vero e proprio test per valutare le performance delle diverse barche e skipper.

Sarà anche l’occasione ideale per prepararsi in doppio con Gaston Morvan, che Giancarlo ha scelto di avere a suo fianco per l’evento principale di questa stagione 2023: la Transat Jacques Vabre – Normandie Le Havre, che partirà a fine ottobre.

Da tempo seguo da vicino il circuito dei Figaro Beneteau e osservo i giovani talenti che questa classe mette in evidenza. Gaston ne fa parte. Ha talento e motivazione. Quando mi ha contattato all’inizio dell’anno per propormi di navigare al mio fianco, l’ho incontrato e c’è stata subito una sintonia tra di noi“, spiega Giancarlo che nelle ultime due edizioni della Transat Jacques Vabre aveva già scelto due figaristi in qualità di co-skipper: Anthony Marchand nel 2019 e Martin Le Pape, con il quale ha ottenuto un eccellente sesto posto due anni fa.

La Solitaire du Figaro è una regata a tappe molto impegnativa che si corre su barche tutte identiche, i Figaro, adesso dotate di foil. Il percorso, composto da una prima parte costiera e una parte d’altura, richiede una grande abilità tecnica. Formare un team con Gaston Morvan, 26 anni, quinto alla Solitaire du Figaro 2022, settimo e primo tra i debuttanti nel 2021 e protagonista nella Solitaire 2023 che terminerà domani 13 settembre, è una scelta ovvia alla luce delle sue prime esperienze.

Gastón Morvan

“Abbiamo avuto poco tempo per navigare insieme rispetto ad altri equipaggi, ma entrambi abbiamo esperienza e competenze che cercheremo di sfruttare a nostro vantaggio, anche se il nostro obiettivo principale sarà navigare bene“, afferma Giancarlo.

 

Una barca per competere ma anche per il monitoraggio dell’oceano

L’obiettivo sarà fidelizzarci nella navigazione comune e accumulare miglia“, dice Giancarlo, che sfrutterà ogni momento passato in mare, sia in doppio sia da solo, per progredire. “Ci sono ancora molte cose da sistemare in termini di regolazioni, come gli angoli della chiglia, le configurazioni delle vele e molte altre cose che potranno ottimizzare le prestazioni“, afferma Giancarlo, orgoglioso di utilizzare per la prima volta in gara il dispositivo di sensori Sailing4Ocean installato sulla sua barca.

Questo dispositivo, dedicato al monitoraggio dello stato di salute dell’Oceano, utilizza la tecnologia PRY-CAM brevettata da Prysmian Group è sviluppata in collaborazione con il Centro Euro-mediterraneo sul Cambiamento Climatico (CMCC). “Questo progetto è stato avviato alla fine del mio primo Vendée Globe nel 2021. Il suo fine è contribuire a dare conoscenza agli scienziati affinché possano condurre le loro analisi, fornendo dati tra cui la concentrazione di CO2 nell’ambiente, la pressione atmosferica, la temperatura dell’acqua, l’umidità ambientale, il punto di rugiada e il livello di irraggiamento dell’ambiente, che è la misura dell’energia solare che raggiunge, nell’arco di un secondo, una superficie di un metro quadrato” spiega, determinato a ridurre le minacce che pesano sugli oceani e sui loro ecosistemi vitali per l’umanità. “La protezione degli oceani è una questione cruciale per lo sviluppo sostenibile“, ricorda Giancarlo, aggiungendo che tutti i dati raccolti saranno analizzati e convalidati dal CMCC prima di essere resi disponibili gratuitamente alla comunità scientifica internazionale tramite il portale Emodnet, il servizio Copernicus Marine. I dati saranno visibili a tutti anche qui.

Rolex Fastnet Race 2023: il diario

Una storia di amicizia, nata nel 2012 ai tempi del Mini, che segnerà la partecipazione di Giancarlo alla prima regata del 2023. La prima dopo il cantiere che, grazie all’installazione di foil di ultima generazione, ha definitivamente trasformato l’IMOCA Prysmian Group.

Dal 17 maggio scorso, data del varo post cantiere, Giancarlo lavora con il suo team per mettere a punto l’IMOCA “nuova versione”.  Il 22 luglio, schierandosi alla partenza della famosa Rolex Fastnet Race, Giancarlo si prepara a un nuovo passo avanti : il confronto. Questa regata in doppio di 605 miglia sarà il primo test a tutto tondo per lui, che ha scelto il cecoslovacco Milan Koláček per accompagnarlo non solo sul campo da regata, ma anche nella fase preliminare di scoperta delle potenzialità della nuova prua unita ai nuovi foil, che richiede un nuovo modo di navigare.

La barca, che con i nuovi foil è molto più potente di prima, è ancora tutta da scoprire : nuove regolazioni, configurazioni e livelli di tolleranza da testare e validare dal punto di vista tecnico e meccanico” spiega Giancarlo, che sa per esperienza che la messa a punto tecnica di un’imbarcazione è una fase fondamentale da non essere trascurata. “Serve non solo a stabilire il funzionamento ottimale della macchina, ma anche a mettere a prendere una serie di scelte tecniche ed ergonomiche finali” continua, scegliendo di affidarsi al ceco Milan Koláček per procedere in modo efficiente durante questo periodo. “È un ottimo tecnico. Mette tutto il suo know-how al servizio del progetto e si impegna al 100%, cosa che apprezzo enormemente” sottolinea Giancarlo, che non ama fare le cose a metà ed è grato quando i membri del suo team si investono spinti da una passione simile alla sua. “Io e Milan ci siamo conosciuti nel 2012 sul circuito Mini 6.50. Abbiamo navigato a lungo l’uno contro l’altro . Ricordo in particolare Les Sables – Les Açores – Les Sables del 2012, quando siamo stati per la maggior parte della regata bordo a bordo e alcuni trasferimenti fatti insieme. A livello umano ci siamo sempre trovati sullo tesso piano, ed è per questo che siamo sempre rimasti in contatto” spiega Giancarlo, che ha spontaneamente offerto a Milan la possibilità di accompagnarlo nella Rolex Fastnet Race, la cui 50ª edizione prenderà il via sabato prossimo, 22 luglio al largo di Cows. 

Un duo che è sempre rimasto unito

Il fatto di regatare insieme ci consentirà di concludere il lavoro che abbiamo svolto e di validare una nuova lista di cose da fare. Sto imparando a conoscere gradualmente la barca nella sua nuova versione, un lavoro affascinante che richiede tempo” osserva Giancarlo che nelle scorse settimane ha effettuato varie sessioni di allenamento in mare aperto sulle 24 ore. “La barca è chiaramente cambiata. È davvero impressionante. Le velocità che ha dimostrato di poter raggiungere sono pazzesche. Abbiamo testato varie regolazioni di rake e trimming e c’è ancora tanto da capire: ma la scoperta è una delle parti più belle del lavoro” assicura prendendone gradualmente in mano le redini, mentre Milan muove i primi passi nella classe IMOCA: “Prima di salire a bordo di Prysmian Group, avevo navigato solo una volta, in una breve uscita con Jean-Pierre Dick qualche anno fa. Sono felice che Giancarlo mi abbia dato fiducia chiedendomi di partecipare alla Rolex Fastnet Race con lui” commenta quest’ultimo, che vanta molte ore di navigazione nelle classi Mini 6.50, Figaro Bénéteau e Class40, una vittoria nel Campionato Francese Mini Ocean Racing nel 2012 e oltre 30 anni di esperienza nel settore della costruzione di barche in Francia, Nuova Zelanda e Irlanda oltre che nel suo Paese, dove ha un proprio cantiere di materiali compositi. “Sono lieto di poter apportare la mia esperienza tecnica al progetto di Giancarlo. Io e lui abbiamo un background simile. Siamo arrivati entrambi a Lorient dall’estero circa dieci anni fa, abbiamo iniziato dal nulla, senza aiuti e abbiamo condiviso momenti difficili. E continuiamo a farlo” conclude Milan Koláček.

 

21 LUGLIO 2023. Verso il Fastnet.

“Prima regata dell’anno, sono molto felice. Con il team abbiamo fatto un buon lavoro di messa a punto della barca: integrare dei foil nuovi – con tutta l’idraulica, la meccanica, l’ingegneria che comporta una rivoluzione del genere su una barca – è qualcosa di assolutamente non semplice. Tanti parametri, tante sorprese, tante cose da affinare… in ogni caso ho il sentimento che andiamo dalla parte giusta, per quanto riguarda i lavori. E adesso la grande challenge sarà riuscire a trovare le velocità della barca soprattutto di bolina e di poppa, perché di traverso abbiamo già visto che va a bomba. Ed io, sono nello stesso mood di sempre: grembiule e goletta, come a scuola”.
Partenza in mattinata da Lorient, Francia, per Cowes, Inghilterra.
“Il Fastnet è una regata che parte da Cowes, in Inghilterra. Usciamo dal canale del Solent, navighiamo nella parte sud dell’Inghilterra, fino a Land’s End, che è la punta a sud-ovest. A quel punto ci dirigiamo verso nord per girare lo scoglio del Fastnet e poi scendiamo verso sud per arrivare a Cherbourg, in Normandia. A quel punto la regata sarà finita!”
“La partenza è sempre difficile, perché ci sono molte barche e perché le condizioni meteo saranno impegnative. Anzi, molto dure per le prime 12 ore, poi si dovrebbero attenuare. Sarà una bella regata, ci sono tanti nostri avversari con barche nuove, modificate”.

 

22 LUGLIO 2023.

Il trasferimento.

“È andato tutto bene: siamo arrivati in anticipo, nella notte, e mentre eravamo in viaggio abbiamo provato tutte le vele che abbiamo scelto per la regata. Abbiamo fatto un trasferimento/allenamento. Adesso siamo in attesa della partenza, c’è molto traffico per cui dobbiamo restare vigili e estremamente attenti. Dobbiamo regolare la barca continuamente, ed è un lavoro complesso per chi nel pozzetto deve continuamente cazzare o allascare le cime, perché ci sono tante manovre da fare in poco tempo”.
Le condizioni meteo in partenza richiedono una navigazione di bolina estremamente vigilante, a causa del grande numero di barche presenti (430, anche se le partenze sono scaglionate. 29 IMOCA Globe Series al via), dei venti installati a 15 / 20 nodi e della corrente che si crea nel canale del Solent.

La partenza.

Gli IMOCA Globe Series iscritti alla Rolex Fastnet Race – Cherbourg partiranno oggi alle 14:15 orario italiano.
Nel pomeriggio è previsto il passaggio di un fronte sulla flotta con vento a 25 e raffiche a 30 nodi. “Sarà dura. Giusto per entrare subito nel match senza perdere tempo!”.
Tra sabato e domenica, intorno alle 06:00 quando gli Imoca saranno all’altezza di Lands End, il vento si calmerà, generando condizioni più gestibili. La rimonta verso il Fastnet sarà più tranquilla e la discesa verso Cherbourg in andature portanti.
Medallia e Charal hanno tagliato la linea di partenza in anticipo e dovranno subire la penalità di 2 ore aggiuntive al loro risultato.
Giancarlo e Milan sono partiti scegliendo una strategia conservativa e all’uscita del canale del Solent hanno scelto una rotta verso ovest.
La flotta è divisa in due: una regata già tutta da seguire.

 

23 LUGLIO 2023.

“Le condizioni di partenza sono state complesse: all’uscita del canale del Solent non riuscivamo a vedere niente tanto avevamo gli occhi pieni di acqua e sale a causa degli schizzi delle onde contro lo scafo. Era impossibile avere della visibilità e mi sono reso conto che avrei dovuto inserire il pilota automatico prima piuttosto che insistere ad utilizzare la barra del timone. È stata la prima lezione di condotta con la nuova versione di PrysmianGroup che mi ha regalato questa regata. La notte è andata abbastanza bene: il vento è diminuito a partire dalle 23:00. Siamo passati da due mani di terzaroli a una sola, e successivamente abbiamo cambiato la vela anteriore passando dal J3 al J2. Il mare era comunque molto mosso e la barca sbatteva parecchio… è stato un bel test per la barca. All’approccio di Cap Lizard abbiamo finalmente iniziato ad approfittare di una navigazione più serena. La strategia per le prossime 24h è quella di cercare di trovare la migliore traiettoria per passare Lands End e partire con una buona andatura al traverso verso il Fastnet per far navigare la barca al meglio”.

 

24 LUGLIO 2023.

“L’approccio al Fastnet è stato relativamente semplice: abbiamo trovato la rotazione del vento a nord che cercavamo e con due bordi al traverso abbiamo superato il faro del Fastnet che non abbiamo visto perché siamo arrivati di notte. Abbiamo trovato una piccola zona di vento molle prima del DST (zona a traffico elevato, nella quale le barche da regata non possono navigare) all’approccio dell’isola e poi siamo ripartiti veloci. Adesso navighiamo con punte di 20/25 nodi. Tutta a dritta, approccio ai prossimi DST da gestire verso Cherbourg, dove l’arrivo sarà tecnico… Ora è una corsa di velocità!”.
Passaggio del Fastnet: 04.59 ITA.
ETA (Estimated time of arrival) tra la tarda notte e le prime ore di domani mattina.

 

25 LUGLIO 2023. Arrivo.

Giancarlo e Milan hanno tagliato la linea del traguardo di Cherbourg questa notte alle 01:14 e 18 secondi ora Italiana in 14 posizione della Classe IMOCA Globe Series, navigando 800 miglia in 2 giorni, 10 ore e 59 minuti.
Sono attesi domani, mercoledì mattina a Lorient.

 

26 LUGLIO 2023. Ritorno a casa.

Giancarlo e Milan sono arrivati al Porto di Lorient intorno alle 16:30. Bentornati ragazzi, il team è felice di accogliervi!

Sailing4Ocean

Prysmian Group, Giancarlo e CMCC presentano Sailing4Ocean, un progetto per la salvaguardia dell’Oceano tutto italiano.

Sport, Tecnologia e Scienza italiane si uniscono per la salvaguardia dell’Oceano con una soluzione innovativa che verrà applicata sulla barca IMOCA Prysmian Group di Giancarlo e permetterà di monitorare, con il contributo della ricerca scientifica avanzata del CMCC, lo stato di salute degli oceani grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale e tecnologie di sensing brevettate dal Gruppo.

Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, insieme a Giancarlo Pedote, navigatore oceanico in solitario e skipper dell’IMOCA Prysmian Group, annunciano oggi l’avvio del progetto Sailing4Ocean, con la collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) per il monitoraggio dello stato di salute delle acque degli oceani, grazie alla tecnologia PRY-CAM di proprietà del Gruppo.

Nata per essere applicata principalmente al mondo dell’energia elettrica, la tecnologia PRY-CAM si basa su algoritmi di intelligenza artificiale e su tecnologie di sensing brevettate dal Gruppo. È estremamente flessibile e può essere adottata ovunque sia necessario raccogliere dati misurabili quantitativamente.

Sailing4Ocean: il progetto tecnologico di Prysmian Group e Giancarlo

Data la grande attenzione e il forte impegno verso i temi legati alla sostenibilità e all’ambiente che ne contraddistingue la propria missione, Prysmian Group ha raccolto con entusiasmo la sfida tecnologica derivante dal progetto di collaborazione non solo come sponsor, ma anche come partner tecnologico di Giancarlo Pedote, mettendo a disposizione la propria tecnologia PRY-CAM. L’IMOCA Prysmian Group di Pedote è stato equipaggiato con sensori – progettati in collaborazione tra EOSS, la divisione Electronics and Optical Sensing Solutions di Prysmian Group e il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) – in grado di raccogliere dati relativi a vari parametri nelle aree geografiche di navigazione. Durante la navigazione, i dati rilevati dai sensori vengono raccolti, digitalizzati e trasmessi al CMCC tramite dispositivi PRY-CAM MINILOG che acquisiscono i dati in modalità analogica e li trasferiscono ai dispositivi di trasmissione dell’imbarcazione in modalità digitale MOD-BUS.

Nello specifico, i dati rilevati si riferiscono a:

  • posizione GPS dell’imbarcazione
  • velocità dell’imbarcazione
  • concentrazione di CO2 nell’ambiente
  • pressione atmosferica dell’ambiente
  • temperatura dell’acqua sulle due fiancate e sul bulbo dell’imbarcazione
  • temperatura all’interno dell’imbarcazione
  • umidità dell’ambiente
  • dew point o punto di rugiada dell’ambiente
  • livello di irraggiamento dell’ambiente.

La navigazione di test effettuata nell’agosto 2022, è stato il primo banco di prova al quale i sensori Sailing4Ocean hanno reagito positivamente, dimostrando l’efficacia delle soluzioni di installazione adottate per sostenere le forti sollecitazioni a cui sono sottoposti durante la navigazione.

 

Il contributi del CMCC a Sailing4Ocean

I dati vengono analizzati e validati dal CMCC prima di essere messi gratuitamente a disposizione della comunità scientifica internazionale tramite applicazioni interattive di previsioni meteo-marine, il portale Emodnet e le piattaforme Copernicus Marine Service, l’insieme dei sistemi di osservazione della Terra dell’Unione europea dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Gli stessi dati saranno inoltre utilizzati dal programma CoastPredict che, nell’ambito del Decennio del Mare dell’Unesco, ridefinisce le previsioni e le osservazioni del mare costiero su scala globale affinché la scienza risponda in maniera sempre più efficace e tempestiva ai bisogni della società. In particolare, i dati raccolti dall’ IMOCA Prysmian Group saranno utilizzati dal progetto del Decennio dell’Oceano delle Nazioni Unite PredictOnTime per fornire nuovi servizi, prodotti e capacità di previsioni marine basate su sistemi innovativi e integrati a livello globale.
Il sistema Sailing4Ocean di acquisizione e trasmissione dati consentirà di raccogliere informazioni in aree geografiche del globo non facilmente accessibili con i tradizionali dispositivi di raccolta dati e monitorare lo stato di salute delle acque che verranno solcate da Giancarlo Pedote, in occasione della sua prossima grande sfida: il Vendée Globe 2024.

 

I commenti

Quando ho parlato a Prysmian Group e al CMCC della mia voglia di contribuire a proteggere l’Oceano installando a bordo dell’imbarcazione dei sensori che potessero fornire alla comunità scientifica i dati di cui hanno tanto bisogno, mi sono trovato davanti persone entusiaste, che hanno subito messo a disposizione le loro conoscenze, il loro tempo e la loro passione”, ha dichiarato Giancarlo. “Sapere che ogni volta che mi alleno o competo contribuisco alla salvaguardia dell’Oceano, è per me una motivazione aggiuntiva. Sapere che posso farlo grazie all’appoggio del mio Main Sponsor, che mi accompagna da 17 anni, e da un istituto importante come il CMCC, è qualcosa che va anche oltre: mi sento ancora più accompagnato in ogni mia navigazione in solitario”, conclude.

L’impegno che Prysmian Group dedica ai temi della sostenibilità e della salvaguardia del pianeta è parte importante del lavoro quotidiano di tutto il Gruppo e vuole essere sempre più concreto, per questo abbiamo messo la nostra tecnologia con entusiasmo a disposizione di questo nobile progetto. Sappiamo che viviamo in un’epoca in cui le azioni di tutti sono guidate dalle informazioni che si ricavano dalla lettura dei dati e quanto più il dato è oggettivo, tanto maggiore è l’impatto che esso ha sulle decisioni e sulle azioni che vengono intraprese”, ha dichiarato Roberto Candela, CEO di EOSS – Electronics and Optical Sensing Solutions, divisione di Prysmian Group. “Siamo orgogliosi di poter mettere la nostra tecnologia al servizio della scienza per acquisire con la maggior precisione possibile dati che potranno essere di aiuto nel comprendere in maniera sempre più consapevole i cambiamenti climatici e l’impatto che l’azione dell’uomo sta avendo sul nostro ecosistema”.

Nella ricerca scientifica del CMCC, avanzata e multidisciplinare, le previsioni del mare e la raccolta dei dati su cui essa si fonda costituiscono una frontiera cruciale per garantire uno sviluppo sostenibile delle società e delle attività economiche che non possono prescindere dalla protezione delle coste e degli ecosistemi marini”, ha dichiarato Giovanni Coppini, Direttore della Divisione Ocean Predictions and Applications del CMCC. “Questa collaborazione con Prysmian Group e Giancarlo Pedote è per noi molto rilevante perché, da una parte, sottolinea l’importanza di una stretta interazione tra industria, mondo dell’innovazione tecnologica, sport e ricerca scientifica per la sostenibilità del mare. Dall’altra parte, il contributo del CMCC fa in modo che i dati raccolti assumeranno una funzione altamente operativa a livello globale, serviranno per migliorare la nostra conoscenza del mare e per produrre previsioni marine globali, regionali e costiere sempre più dettagliate e puntuali, che saranno messe a disposizione di decisori, aziende, società e cittadini attraverso le applicazioni prodotte dal CMCC e utilizzate nei contesti internazionali europei ed extraeuropei”.

Prysmian Group, per un futuro sostenibile.

La sostenibilità è parte integrante del nostro business, ciò di cui noi ci occupiamo tutti i giorni”, ha sottolineato Maria Cristina Bifulco, Chief Sustainability Officer & Group Investor Relations Director di Prysmian Group. “Abbiamo il privilegio di operare in un settore che ha un ruolo primario nella decarbonizzazione e anche nell’elettrificazione del nostro sistema, ma siamo consapevoli che le nostre attività di business quotidiane non bastano. Proprio per questa ragione ci impegniamo quotidianamente anche su progetti che riteniamo particolarmente nobili e coerenti con i nostri valori aziendali. Sono tanti anni che sosteniamo Giancarlo nelle sue grandi imprese perché la vela è portatrice di valori che riteniamo cardine, come l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide, ma anche perché il vento e le energie rinnovabili rappresentano una parte importante del nostro business. Con questo progetto, però, vogliamo andare addirittura al di là di questi valori, mettendo una nuova tecnologia 100% italiana a disposizione della comunità scientifica per riuscire a salvaguardare il nostro pianeta e fare un ulteriore passo in avanti verso un futuro sempre più sostenibile

 

#4PEOPLE segna il 2023 di Prysmian Group

Prysmian Group è #4PEOPLE anche al Vendée Globe 2024.

Impegno sociale, ricerca della performance e cumulo di miglia sono gli obiettivi 2023 per l’unico team italiano in lotta per la partecipazione al giro del mondo in solitario del prossimo anno.

 

Un programma sportivo intenso attende Giancarlo e il suo team Prysmian Group. Quattro regate di cui due transatlantiche serviranno a cumulare miglia utili nel caso i team qualificati per poter partecipare al Vendée Globe fossero più dei 40 posti disponibili.

La spettacolare Rolex Fastnet Race, la regata in doppio di 605 miglia che da 50 edizioni biennali prevede la circumnavigazione del faro a sud dell’Irlanda. Quest’anno partirà il 22 luglio da Cowes, nell’ Ile de Wight in Inghilterra per arrivare a Cherbourg, in Francia.

Il Défi Azimut – Lorient Agglomération, la regata composta da differenti prove che si svolgeranno al largo del porto di Lorient tra il 19 e il 24 settembre.

La famosa Transat Jacques Vabre, che Giancarlo ha vinto in Multi 50 nel 2015 e che prevede l’arrivo in Martinica con partenza da Le Havre il 29 ottobre: 5400 miglia in doppio.

La nuovissima Retour à la Base, il cui percorso si sviluppa tra la Martinica e Lorient, il porto di attracco di Prysmian Group. Questa regata, che parte il 26 novembre, sarà l’unica regata in solitario dell’anno.

Un programma che avvince Giancarlo e attorno al quale il suo storico sponsor Prysmian Group vuole continuare a comunicare i valori che lo legano dal 2007 allo skipper italiano: “Questo progetto di sponsorizzazione è estremamente importante per Prysmian Group, perché identifica attraverso Giancarlo la nostra ricerca della performance, il nostro impegno a superare sempre noi stessi in quanto azienda e singole persone che lavorano in team. Inoltre lo sport della vela richiama gli elementi del vento e del mare, con i quali ci confrontiamo ogni giorno nel corso della nostra attività: penso al cablaggio sottomarino e soprattutto allo sviluppo delle energie rinnovabili, una parte sempre più importante del nostro business” dichiara Valerio Battista, Amministratore Delegato di Prysmian Group.
Questa sponsorizzazione, ci aiuta anche a mettere in evidenza il nostro impegno a promuovere lo sviluppo delle comunità locali attraverso l’accesso all’energia”.

 

Prysmian Group, #4PEOPLE ed Electriciens sans frontières, una partnership consolidata

Dall’11 gennaio 2016 Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi per l’energia e le telecomunicazioni, sostiene Electriciens sans frontières, ONG internazionale di solidarietà che ha per missione quella di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni svantaggiate o in stato di emergenza, creando o ristabilendo punti di accesso all’energia e all’acqua potabile. Il tutto utilizzando la forza lavoro locale, creando cioè uno sviluppo sostenibile dei paesi più poveri.
Dal 2019 Prysmian Group ha deciso di offrire visibilità alla ONG ospitandola a bordo dell’IMOCA e attivando una serie di azioni che hanno l’obiettivo di promuoverne la notorietà e aumentarne le risorse. Tra queste operazioni figura “1 click = 1 metro“, che coinvolge le reti sociali e continuerà nella stagione 2023 sempre contraddistinta dall’hashtag #4PEOPLE.

 

#4PEOPLE continua

Da novembre 2019, infatti, Prysmian Group promuove il concetto #4PEOPLE attraverso il progetto velico Prysmian Ocean Racing. Visibile attraverso la comunicazione del progetto, nelle vele, sullo scafo e sull’abbigliamento tecnico del team, #4PEOPLE esprime la responsabilità e l’impegno di Prysmian Group in ambito sociale e ambientale.
Questo spirito ha animato il primo progetto Vendée Globe di Giancarlo e Prysmian Group e animerà allo stesso modo anche il secondo, quello del 2024, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’elettricità nella vita quotidiana e di promuovere l’accesso all’elettricità e all’acqua per le popolazioni in difficoltà.

 

L’imbarcazione evolve.

Se i valori restano gli stessi, la barca evolve: concepito al termine del Vendée Globe 202/21, il progetto di rinnovo dell’IMOCA Prysmian Group è in fase di completamento. Subito dopo la Route du Rhum Giancarlo e il suo team hanno dato il via a un cantiere complesso: quello dell’installazione dei nuovi foil.
Un cantiere importante che fa seguito a quello dello scorso anno durante il quale oltre al cambiamento della prua, erano stati effettuati dei rinforzi preparatori alle modifiche attualmente in corso.

Obiettivo di migliorare le prestazioni: “La scelta di aggiornare la barca (un progetto VPLP/Verdier del 2015, ndr) è stata fatta a febbraio 2021. È un progetto che è stato attentamente anticipato, pianificato fase per fase valutandone la realizzabilità in funzione delle risorse a disposizione“, spiega Giancarlo.

L’idea globale è stata quella di modificare la carena tramite la nuova prua. Abbiamo sostituito sei metri di scafo in modo da avere un passaggio sull’onda molto più regolare e limitare le ingavonate che in condizioni di onda corta erano veramente considerevoli. Il cambiamento dei foil sarà invece il nuovo boost dell’imbarcazione. Con queste appendici disegnate dalla mano di Guillaume Verdier la nostra barca avrà un grandissimo guadagno in termini di velocità, con il chiaro obiettivo di cercare di non farsi più staccare dal gruppetto di testa”.

 

Un programma di lavori perfettamente rispettato

Abbiamo smontato e ispezionato tutto prima di aprire la coperta per permettere al team di Gepeto Composite di iniziare a installare le scasse dei foil. È stato un lavoro lungo e meticoloso che ha dato i suoi frutti”, racconta Giancarlo, che ha già ricevuto i due foil consegnati da CDK. “Stiamo ultimando il rinforzo dello scafo iniziato l’anno scorso e mancano ancora alcuni elementi da assemblare e alcune parti meccaniche da ricevere. Finora abbiamo rispettato la tabella di marcia: il vantaggio di quando le cose vengono pensate e organizzate con quasi due anni di anticipo“, dice lo skipper di Prysmian Group, il cui varo post cantiere è previsto per la metà di maggio.

Questo importante refit della barca ci offre la possibilità di guardare nuovi orizzonti in termini di prestazioni, di cercare di raggiungere nuovi obiettivi. Dovrò imparare a navigare con nuovi punti di riferimento su una macchina più veloce. Dovrò adattare la mia tecnica, i miei allenamenti e le mie strategie“, afferma il velista italiano, che ha in programma due mesi di allenamenti intensivi prima di competere con le barche di ultima generazione.

Route du Rhum 2022

28 OTTOBRE 2022. Dopo aver raggiunto Saint-Malo da Lorient in condizioni meteo impegnative, ed aver partecipato alla Grand Parade IMOCA, mercoledì 26 ottobre sera Giancarlo ha ormeggiato il suo IMOCA 60 nel bacino Duguay-Trouin del porto della città. Forte l’emozione: Giancarlo è tornato a vivere l’emozione e la magia della Route du Rhum – Destination Guadeloupe che aveva vissuto otto anni fa, quando partecipò nella categoria Class40. Un’esperienza che gli ha lasciato un magnifico ricordo e la soddisfazione di un lavoro ben fatto. Quest’anno spera di completare il percorso di 3.542 miglia con, ancora una volta, la sensazione di aver dato il meglio di sé.

 

Nonostante le numerose miglia percorse in mare negli ultimi anni, tra le quali quelle del Vendée Globe, la prima partecipazione alla leggendaria Route du Rhum nel 2014 rimane ancora oggi un ricordo speciale per Giancarlo.

All’epoca mi colpì come un fulmine. Ero rimasto completamente assorto nel mio progetto Mini 6.50 fino alla regata Les Sables – Les Açores – Les Sables del 2015; solo sette mesi prima dell’evento mi è stato proposto di partecipare alla Rotta del Rhum a bordo del Tyker 40 Fantastica. Potevo scegliere: rifiutare per il timore di non essere sufficientemente preparato e quindi all’altezza delle mie aspettative; accettare sulla base del fatto che qualunque sia il contesto, ci sono sempre cose da imparare“. Giancarlo scelse la seconda opzione. Una scelta di cui non si è mai pentito.

Oggi rimane una delle regate delle quali sono più fiero” afferma, ricordando la complessità dell’inizio della Rotta del Rhum del 2014. ” Mi sono dovuto fermare subito la prima notte per motivi tecnici. La barca non era sufficientemente preparata. È stato davvero difficile, ma nonostante tutto, ho trovato la forza mentale per ripartire e concentrarmi sulla gara. Ho trovato in me stesso risorse che non sapevo di avere. Rientrato in regata dopo lo stop, in ultima posizione, sono risalito gradualmente in classifica fino a chiudere al 10° posto grazie a tattica e strategia“.

 

Concentrarsi sull’essenziale per questa Rotta del Rhum

Un altro tassello di esperienza che sommato a quelli successivi permette oggi a Giancarlo di affrontare questa 12ª edizione della Rotta del Rhum con un sentimento di tranquillità. “A volte mi sembra che il dover fare una regata transatlantica – in doppio o in solitario – in questo periodo dell’anno sia diventato una “routine”! In realtà ho solo acquisito fiducia e questa fiducia mi permette di sentirmi sempre più rilassato all’inizio di una regata. Ma nonostante questo, nonostante la festa che sta svolgendo a Saint-Malo, non perdo di vista il fulcro del mio interesse: quello che accadrà sull’acqua tra la Bretagna e la Guadalupa. Voglio rimanere completamente concentrato su questo, senza preoccuparmi troppo del resto. Per me, la cosa più importante è fare il mio lavoro e farlo bene“, spiega Giancarlo che ha potuto (ri)convalidare un gran numero di punti tecnici durante le ultime sessioni di allenamento e durante il trasferimento verso la « città del Corsaro ».

 

Ottenere il massimo con i mezzi a propria disposizione

La barca è pronta, mancano solo alcuni dettagli e potrò entrare nel vivo della regata. È ancora presto per tirare le somme sulla situazione meteo (che non si prospetta bella) : lo farò il giorno prima della regata, come sempre. Nel frattempo continuo ad allenarmi e partecipo alle riunioni e briefing in programma“, osserva già impaziente di mettersi all’opera.

Sarà una regata impegnativa: sappiamo che in questo periodo dell’anno la meteorologia è complessa e questo è l’aspetto più interessante. Ad oggi non ho tutte le armi a disposizione per giocarmi i primi posti nella velocità pura, ma ho il vantaggio di avere una barca affidabile che conosco bene e che mi permette di spingere senza paura. Come al solito, farò del mio meglio e cercherò di optare per le migliori scelte strategiche, di far funzionare al meglio la barca e di non trascurare alcun dettaglio“.

 

04 NOVEMBRE 2022. A due giorni dall’inizio della 12a edizione della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, la tensione sui pontili di Saint-Malo cresce lentamente. Un importante ruolo lo hanno le previsioni metereologiche, che durante le prime miglia del percorso saranno dure, con il passaggio di un fronte che lunedì potrebbe generare raffiche di oltre 50 nodi al largo della Bretagna. Giancarlo resta comunque sereno, consapevole che le condizioni annunciate, se confermate, gli imporranno di navigare “a buon marinaio” per preservare il suo Imoca Prysmian Group. Lo storico sponsor di Giancarlo, l’azienda leader nella produzione di cavi per l’energia e le telecomunicazioni, lo accompagna e ha organizzato una nuova operazione “1 click – 1 metro” con l’obiettivo di sostenere i progetti di Electriciens sans Frontières, ONG di solidarietà internazionale particolarmente attiva, in questo periodo, nelle zone di guerra.

 

Cosa possiamo aspettarci di trovare a novembre a Saint-Malo, se non i funghi porcini e depressioni ?”, scherza Giancarlo, che non è per nulla sorpreso dalla depressione che si sta formando in mezzo all’Atlantico. Una zona di bassa pressione atmosferica quasi certamente investirà la flotta nei primi giorni di regata, in particolare lunedì. A causa di questo fronte, lui e i suoi avversari potrebbero incontrare venti da sud con raffiche di oltre 50 nodi e mare con onde alte da 6 a 7 metri . ” In questo periodo dell’anno è abbastanza normale partire con un grosso sistema di bassa pressione in atto. L’uscita dalla Manica e il Golfo di Biscaglia non sono mai facili da affrontare. È sempre la stessa storia. La particolarità, questa volta, è che non ci sarà via d’uscita. Qualunque cosa accada, dovremo fare i conti con questa perturbazione e giocare di intelligenza per non danneggiare la barca.” ha spiegato ricordando il Vendée Globe, durante il quale ha affrontato condizioni peggiori. “Il secondo fronte che abbiamo incontrato durante il giro del mondo è stato più violento di quello attualmente previsto. Il suo ricordo mi aiuta a mettere le cose in prospettiva. Nessuno ama prendere pugni nello stomaco, ma quando si deve andare, si deve andarefare il meglio con ciò che si presenterà“, dice placidamente, senza minimizzare la difficoltà di ciò che attende lui e gli altri 137 velisti solitari che partecipano alla regata.

 

Esprimere i valori della vela.

I file meteo non sono ancora definiti, la situazione può cambiare e non avremo altra scelta se non quella di affrontare qualsiasi cosa ci capiti. Si tratta di un aspetto con cui ho imparato a convivere soprattutto durante il giro del mondo. Devo sfruttare il vantaggio di avere una barca affidabile che conosco bene e che mi permette di spingere senza paura, anche se in uno sport meccanico come quello della vela, nessuno è mai al riparo dagli inconvenienti“, spiega Giancarlo, che rimane obiettivo anche sulle prestazioni della sua barca. “So benissimo che, qualunque cosa accada, non sarò in grado di giocarmi i primi posti. Almeno fino a quando non avremo terminato il refit previsto per il prossimo anno. Dobbiamo essere realistici. ” continua puntando, come sempre, a dare il meglio di sé, a fare le giuste scelte strategiche e a sfruttare al meglio le potenzialità della sua barca. “Non lo nascondo: per me l’importante è poter essere al massimo delle mie possibilità alla partenza del prossimo Vendée Globe nel 2024. La Route du Rhum, come le altre gare da qui in poi, sono gare di preparazione. L’obiettivo è soprattutto quello di accumulare miglia“, conclude Giancarlo, che in questa regata ha il pieno supporto del suo title sponsor, come sottolineano le parole di Valerio Battista, Amministratore Delegato di Prysmian Group: “Seguiremo Giancarlo anche in questa nuova straordinaria avventura. Ogni volta che lo vediamo navigare, confermiamo il nostro impegno nei suoi confronti e nei confronti della vela, uno sport in grado di rappresentare perfettamente i valori che sono propri di Prysmian, come l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide. Inoltre, questa regata rappresenta un’altra occasione per ricordare l’importanza dell’attenzione verso la sostenibilità, perché la vela utilizza elementi naturali come il vento e le energie rinnovabili, che rappresentano una parte importante del nostro business e – più in generale – del futuro del nostro pianeta”.

 

L’operazione di solidarietà per le popolazioni in guerra

Anche durante la Route du Rhum verrà avviata l’operazione “1 click – 1 metro“, realizzata da Prysmian Group in collaborazione con Electriciens sans Frontières, per la quale ad ogni like ricevuto sui canali social di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà un metro di cavo alla ONG di solidarietà internazionale per realizzare i suoi progetti a sostegno di quelli attualmente in corso nell’Europa orientale da parte di numerosi volontari.

 

Le azioni condotte da Electriciens sans frontières dall’inizio della guerra in Ucraina:

  • Sostegno ai centri collettivi che ospitano famiglie sfollate: invio di lampade solari, 10 generatori e materiale elettrico in Slovacchia;
  • Collegamento di generatori di emergenza per 17 ospedali moldavi;
  • Sostegno alle unità chirurgiche mobili e ai centri sanitari in Ucraina: invio di lampade solari, 18 generatori e attrezzature elettriche, monitoraggio a distanza delle operazioni da parte di tecnici ucraini;
  • 60 km di cavi elettrici inviati ai distributori di elettricità ucraini DTEK e Ukrenergo
  • 250 generatori e quasi 10.000 stufe e riscaldatori d’aria sono stati inviati per equipaggiare 300 centri collettivi e aiutare più di 150.000 persone a superare l’inverno.

 

Hervé Gouyet (Presidente di Electriciens sans frontières): “Dall’inizio di questa guerra, siamo stati pienamente mobilitati in coordinamento quotidiano con i nostri partner umanitari, come le ONG e i partner ucraini, con l’aiuto del Centro di crisi e di sostegno del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri, per intervenire efficacemente e organizzare azioni adeguate ai bisogni”.

 

05 NOVEMBRE 2022. La partenza della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, regata in solitario di 3542 miglia attraverso l’Atlantico da Saint-Malo a Guadalupa, era prevista per domenica alle 13.02 ora locale, è stata rinviata a causa delle tempeste che avrebbero colpito la flotta di 138 imbarcazioni nelle prime ore del percorso. Condizioni proibitive in particolare nel Canale della Manica a causa della depressione installata a ovest dell’Irlanda.

 

La decisione

La decisione è stata annunciata oggi alle 10.30 durante il briefing meteo riservato agli skipper, dove è stato comunicato il rinvio della partenza della regata a causa delle previsioni meteo sulla Manica per le prime 36 ore di gara è stata presa soprattutto a causa del passaggio di una depressione molto violenta, accompagnata da un mare molto mosso durante la prima notte, che non lascia passaggi in uscita dalla Manica.
Così, dopo aver consultato i meteorologi di Météo Consult, OC Sport Pen Duick, l’organizzatore della Route du Rhum – Destination Guadeloupe e il direttore di gara Francis Le Goff, hanno deciso di rinviare la partenza della 12ª edizione della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, in attesa di una finestra più favorevole per una partenza mercoledì 9 novembre, alle 14:15.
Si tratta di un’evoluzione rapida e recente. Una partenza domenica con 20-25 nodi di vento da ovest sarebbe stata possibile, ma gli ultimi bollettini meteo a 48 ore hanno mostrato condizioni molto più difficili durante le prime ore della regata. Un fronte freddo molto attivo con venti medi di circa 40 nodi e raffiche vicino ai 60 sarà accompagnato da una mareggiata fino a sette metri creata dalla tempesta tropicale Martin. È soprattutto la tempistica del fenomeno che sta rendendo la situazione critica, non lasciando alcuna rotta alternativa per fuggire verso sud e mettersi in salvo.

 

Una depressione troppo scavata

Nelle ultime 24 ore molti skipper e i loro routers avevano espresso preoccupazione per la situazione che consideravano molto grave. Una depressione così scavata (930Hp) è un fenomeno raro nel nord atlantico. La decisione tiene conto di tutti i fattori, ma soprattutto della sicurezza dei 138 velisti, per fare in modo di garantire le migliori condizioni possibili per il successo sportivo dell’evento, per i velisti e per il pubblico in generale.

 

08 NOVEMBRE 2022. Meno di 24 ore dalla partenza della Route du Rhum – Destination Guadeloupe.

 

Mi sento abbastanza bene e rilassato alla vigilia del D-Day. Ora che il primo fronte freddo è passato, saremo in grado di partire e fare una vera gara, senza dover entrare in modalità sopravvivenza. È una buona notizia. Sarà interessante. La partenza sarà un momento delicato e impegnativo a causa delle tante barche schierate nello stesso momento sulla linea di partenza. Anche se questa linea sarà molto lunga (1,4 miglia) e la flotta si dividerà in gruppi molto rapidamente, dovremo restare molto vigili. Viste le differenze di velocità tra le classi, credo che dopo Capo Fréhel saremo in grado di vedere le cose molto più chiaramente. Beneficeremo di buone condizioni, con una situazione abbastanza classica per novembre. In questa vigilia, posso dire: Tutto bene a bordo di Prysmian Group!“.

Dopo tre giorni di tregua, tanto inaspettati quanto necessari, a causa della forte burrasca che ha attraversato il Nord Atlantico all’inizio della settimana, Giancarlo e gli altri 137 velisti della Route du Rhum – Destination Guadeloupe si preparano a entrare in azione. Domani, mercoledì 9, alle 14.15 partiranno da Saint-Malo, con un totale di 3.542 miglia da percorrere. Giancarlo è soddisfatto del nuovo contesto meteo della regata, un contesto che lascia sperare in una regata veloce e aperta sul piano strategico.

 

09 NOVEMBRE 2022. La partenza.

 

Il programma di massima? L’uscita dalla Manica di bolina, il passaggio attraverso Ouessant. Nord o Sud? Dipenderà dal vento e dalle onde. In seguito, due fronti da negoziare e una zona piuttosto complessa legata al passaggio nell’anticiclone delle Azzorre. Sarà necessario tracciare una buona traiettoria per attraversare questo centro di alta pressione atmosferica, giocando al meglio con i cambi di direzone e intensità del vento, in modo da raggiungere l’aliseo il più velocemente possibile“. Questo il programma di Giancarlo prima della partenza.
Giancarlo è passato a Sud dell’Isola di Ouessant, la flotta è divisa in due. “La Route du Rhum è un percorso leggendario, ma è anche molto tecnico e può essere molto complicato. Come abbiamo visto, in questo periodo dell’anno i sistemi di bassa pressione si formano e si susseguono. Sarà necessario trovare l’equilibrio tra rischio e sicurezza in base allo stato del vento e del mare, per dirigerci verso sud con il minor numero di danni possibile“.

 

10 NOVEMBRE 2022.

 

Giancarlo e gli altri 137 skipper della 12a Route du Rhum – Destination Guadeloupe sono partiti da Saint-Malo nel primo pomeriggio di ieri e hanno dovuto affrontare le prime impegnative miglia con una serie di bordeggi per gestire le oscillazioni del vento e quelle della corrente.
Non ho dormito molto durante questa prima notte in mare. C’è stato un bel po’ di lavoro tra la partenza, il passaggio della porta di Capo Fréhel e il giro della punta della Bretagna questa mattina“, ha commentato Giancarlo, che ha esitato per un po’ sulla strategia da adottare nel Mar d’Iroise. Lo Chenal du Four, il passaggio esterno all’isola di Ouessant oppure il Passaggio di Fromveur? Alla fine, ha optato per quest’ultima opzione.
L’obiettivo era quello di sfruttare la corrente. Ora mi sto spostando verso sud sia per approfittare di uno shift del vento sia per evitare di avvicinarmi troppo alla zona di venti forti che soffiano ad Ovest“, ha spiegato questa mattina, mentre si trovava al fianco di Damien Seguin e Yannick Bestaven, il vincitore dell’ultimo Vendée Globe.
È un piacere ritrovarsi in questa dimensione di solitudine in mare. Il fatto che ci sia un po’ di vento ci costringe a una concentrazione che amo“, ha spiegato Giancarlo, ben consapevole che il gioco è ancora aperto e presenta diverse opzioni possibili.

È anche consapevole del fatto che domani dovrà essere in buona forma per il passaggio del primo fronte freddo, che promette di generare raffiche fino a 45 nodi con mare agitato. “Ho mangiato un buon pasto vegano liofilizzato ieri sera e ho fatto una buona colazione stamattina“, ha detto lo skipper, chiaramente in forma e ancora determinato a dare il meglio di sé.

 

11 NOVEMBRE 2022.

 

La giornata di ieri è stata molto faticosa, con molta strategia e tattica, piazzamenti, virate, spostamenti… adesso ci prepariamo al passaggio del fronte. Visto che siamo posizionati abbastanza a Sud, non dovremmo subirlo troppo, perché via via che il centro depressionario si avvicina, diventa meno attivo. Il secondo fronte, probabilmente, sarà più forte“.

 

Condizioni meteorologiche

Un flusso moderato da sud-est a sud abbastanza forte tra il Golfo di Biscaglia e il vicino Atlantico, causato da una debole alta pressione a 1030 hPa sull’Europa centrale e da una perturbazione che si estende a 12 UT a ovest delle Canarie fino al nord della Scozia. Un centro di alta pressione estesa di 1029 hPa a sud-ovest delle Azzorre, estende una cresta di alta pressione a est dell’arcipelago. Forte depressione a 992 hPa questa mattina a 450 miglia a est di Terranova che si approfondisce a 976 hPa mentre si muove rapidamente verso est.

Durante la seconda notte di navigazione, gli skipper hanno optato per una rotta più sicura, dirigendosi verso Capo Finisterre. Hanno navigato con venti da 15-20 nodi da sud-ovest su un mare con onde tra i 2 e i 3 metri, facendo registrare buone velocità e muovendosi su lunghe virate, mantenendo una rotta parallela a quella ortodromica. Al momento su Capo Finisterre soffia un vento moderato da sud-est. Il fronte che va dall’est dell’arcipelago delle Azzorre al Mare d’Irlanda sta diventando meno attivo e il vento da sud-est che lo precede si sta attenuando. Al momento soffia a circa 15-20 nodi e nel corso della giornata dovrebbe continuare a indebolirsi rimanendo stazionario, bloccato dall’alta pressione sul continente europeo. Gli Ultim e gli IMOCA potranno continuare la loro rotta verso le Azzorre con una rotta da sud-ovest fino alla prossima notte, quando il vento girerà a nord-ovest in coda al fronte e loro dovranno virare in direzione sud. Giancarlo naviga in tredicesima posizione, a più di 14 nodi al fianco di MACSF di Isabelle Joske. Purtroppo Damien Suguin, che concludeva il solito terzetto, alle 3:30 della notte si è scontrato contro un cargo, disalberando.

12 NOVEMBRE 2022. J2 ROTTO IN DUE.

 

Ieri sera, mentre Giancarlo navigava a circa 140 miglia a nord-ovest di Capo Finisterre con una ventina di nodi di vento da sud ed era impegnato in una lotta con Yannick Bestaven, Justine Mettraux, Isabelle Joschke e François Guiffant per il 13° posto tra gli IMOCA, la vela J2 di Prysmian Group si è letteralmente strappata a metà. Un duro colpo per Giancarlo, che per il resto della sua regata transatlantica non potrà utilizzare questa preziosa vela di prua installata sullo strallo principale e montata su un avvolgifiocco.
 
Era poco prima della notte, navigavo verso il fronte con circa 20 nodi di vento, senza raffiche, su J2 e una mano di terzaroli alla randa. Ero tranquillo della regolazione della barca, all’interno di essa quando ho sentito il J2 che sbatteva e la prima cosa che ho pensato è che fosse saltata la scotta dal winch a causa dei colpi che la barca subisce sbattendo sulle onde. Era già successo. Sono uscito e ho visto che il J2 era diviso in due, molto vicino all’inferitura. Ho dovuto poggiare, ho messo la certa al volo, sono andato a prua e sono riuscito a tirare giù la parte della vela che era rimasta attaccata in alto e a riprendere quella che era finita in acqua. Ho preso il coltello per liberare la vela, l’ho legata con una cima e l’ho rimessa nella stiva in modo che non potesse srotolarsi e disturbare il piano velico in seguito” ha raccontato questa mattina Giancarlo che ha subito fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza la barca, visto che questo famoso J2 (J sta per Jib) è installato sullo strallo di prua, che collega la coperta all’albero.
 
Non avendo più il J2, ho issato il J3, che non è la vela adatta, ma bisogna continuare con quello che abbiamo“.
Il J3, noto anche come staysail o fiocco ORC, è attaccato al più corto dei puntelli, quello più arretrato rispetto alla coperta sul ponte di prua. Le sue dimensioni sono più ridotte. “Il J2 misura circa 100 metri quadri, il J3 solo 55: molta meno superficie e questo influenza l’avanzamento della barca, soprattutto quando c’è meno vento. Sarà penalizzante in termini di performance, perchè non sarà facile per lui mantenere l’andatura corretta e dovrà scegliere delle traiettorie non ottimali per poter avanzare al meglio” ha dichiarato Tanguy Leglatin, il suo allenatore.
 
Colpito ma non certo affondato, Giancarlo continua a combattere con la stessa determinazione di sempre, con le armi a sua disposizione. Alla fine dell’operazione, che è durata quasi un’ora avevo i crampi alle braccia, ero totalmente sfinito. Adesso mi riconcentro sulla lotta con gli altri, perché bisogna sempre andare avanti“.
 
Obiettivo è continuare la regata nelle migliori condizioni possibili nonostante la perdita del J2, vela con la quale aveva completato il suo Vendée Globe nel 2020-2021. Una vela molto versatile, con un ampio range di utilizzo ma purtroppo usurata. La battaglia continua“, assicura Giancarlo che, dopo un primo passaggio frontale ieri sera e l’attraversamento di una dorsale di alta pressione al momento, si prepara a un’altra burrasca questa sera, con raffiche superiori ai 40 nodi su mare grosso.

23 NOVEMBRE 2022. La vela è uno sport meccanico e bisogna accettarlo, alcune regate sono più difficili di altre e questa 12ª Route du Rhum – Destination Guadeloupe ne è la prova. Nonostante la rottura del J2 abbia cambiato il corso della regata, Giancarlo ha dimostrato determinazione e abnegazione nel portare a termine la sua traversata atlantica, che si è conclusa questo mercoledì 23 novembre alle 6:47 (ora italiana) con un 16° posto nella classe IMOCA.

 

Rimasto quasi subito senza il J2, Giancarlo ha dovuto accettare una situazione che ha immediatamente capito che lo avrebbe ostacolato durante tutta la competizione: “Era notte e dopo aver sentito un rumore sospetto, sono uscito nel pozzetto per verificare cosa fosse successo e mi sono trovato di fronte a un pezzo di vela rimasto appeso all’albero e a un altro caduto in mare. Ho tirato la barra del timone per rallentare la barca e ho raccolto il pezzo di vela inferiore. L’operazione ha richiesto molta energia, si tratta di una vela che in totale misura circa 100 metri quadri. Avevo le braccia congestionate e una volta terminato, non nego che ho pianto dal dolore”, ha ammesso Giancarlo che ha poi fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza la sua barca e assicurarsi di poter continuare il viaggio nelle migliori condizioni possibili, nonostante il suo handicap. “Sono stato costretto a continuare la mia rotta utilizzando un J3. Non è stato facile perché le condizioni di bolina richiedevano l’impiego del J2 fino al passaggio dell’ultimo fronte. A causa di questa situazione, al passaggio delle Azzorre non mi sono sentito di prendere rotta a ovest. Ho provato a tagliare la dorsale a sud, ma non si è rivelata una buona opzione“, ha spiegato Giancarlo, che ha cercato comunque di dare il massimo deciso a non subire la situazione ma a reagire, restando all’attacco con le risorse a sua disposizione.

 

Una bilancio a metà.

Sono soddisfatto della seconda parte della regata, durante la navigazione di bolina. Avevo una buona velocità e nonostante il ritardo sono riuscito a raggiungere il gruppo. Sono riuscito a trovare alcune interessanti configurazioni di vele“, ha commentato Giancarlo, che ha recuperato posizioni nell’ultimo terzo del percorso prima di superare l’isolotto “Tête à l’Anglais” in sedicesima posizione e di arrivare con la stessa pozione in classifica al traguardo, questa mattina alle 06:47 (ora italiana), dopo 13 giorni, 16 ore e 32 minuti di regata. “Avrei voluto fare meglio, ma la vela è uno sport meccanico e bisogna accettarlo“, ha ammesso Giancarlo che fino alla fine non si è risparmiato. “Ho fatto molte manovre durante la circumnavigazione della Guadalupa e sono soddisfatto della traiettoria che ho scelto. Quando ho approcciato Grande-Terre – la parte orientale dell’isola – Benjamin Ferré navigava più al largo e osservandolo ho potuto calcolare la mia rotta. In seguito, sono passato attraverso una zona di vento debole, come credo sia toccato anche agli altri. Il passaggio della boa di Basse-Terre è stato difficile perché ho dovuto virare all’indietro in uno spazio ridotto. Pensavo di avere più vento nel canale di Saintes, ma non è stato così e ho incontrato parecchie burrasche fino all’arrivo. Quando si compete, la maggior parte delle volte ci ritroviamo in situazioni difficili. Per me regatare non si tratta di un divertimento, ma piuttosto di fare bene. Certo, ci sono momenti in cui la barca va bene ed è spettacolare, ma la maggior parte del tempo è necessario restare prudenti e calcolatori e questo ha la precedenza su tutto il resto. Ho un bilancio contrastante di questa Route du Rhum. La rottura del J2 ha compromesso la mia gara e devo riflettere sulle diverse opzioni che ho preso per poter migliorare ancora“, ha concluso, guardando già alla prossima tappa, e in particolare alla stagione 2023. Una stagione che sarà marcata dall’installazione dei nuovi foil.