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Libri e DVD

© Olivier BLANCHET / ALEA

Guardo la mia mano, non capisco. Non si muove. Guardo sotto di me. Attraverso il vapore del mio respiro vedo la barca, lontana. Come sembra piccola da quassù.
Ho freddo, anche se il sole che sta per posarsi sull’orizzonte mi rende accessibili gli ultimi raggi disponibili.

Guardo di nuovo la mia mano. Vedo che si sta aprendo. Non riesco a tenerla chiusa. La chiave fissa da 13 che impugna sta per cadere. Non deve cadere. Non ne ho un’altra.
Guardo per un attimo tutto intorno a me. Il cielo infinito, l’oceano infinito.

Sono sospeso a 29 metri di altezza dal livello del mare, in mezzo all’Oceano Pacifico. Sono solo. Sono stanco. Ho freddo. La mia mano è inerte. Non sento più le dita. Penso ai miei figli, a mia moglie, ai miei genitori, ai miei amici, a tutte le persone che mi sostengono.
Penso alla fiducia che ho ricevuto dal mio sponsor Prysmian, che mi segue da tanto tempo e ha deciso di supportare quest’impresa.
Quanti sacrifici per arrivare a questo punto, momenti di dubbio, sconforto, delusione, scoraggiamento, rabbia contro le avversità.
Ma adesso, qui, sto correndo la regata più importante che un velista in solitario possa sognare: il Vendée Globe.
Qui e ora.
Quello che conta è una cosa sola: portare a termine la missione e la pelle a casa.

La vita è bella. Lo dice spesso mia figlia isabella, che ha appena 5 anni e ha già capito tutto della vita, o almeno la cosa importante. Che la vita è bella.

So benissimo che non è sempre così. La vita può apparire senza dubbio difficile, dura fino alla crudeltà, amara fino a farti venire l’acido nello stomaco. Però secondo me ci permette sempre di imparare. Vedo la vita come come un’insegnante: mi fa crescere, a volte urlandomi contro, spaventandomi, annoiandomi… tutto per insegnarmi a conoscere lei stessa, me, gli altri.

Vivo il momento presente, ne prendo solo il positivo. Respiro, mi guardo intorno. Le giornate di aliseo sono bellissime. Le nuvole, cumuliformi, sono basse e variegate. L’aria è leggermente umida, il sole scalda molto, ma la temperatura è gradevole all’esterno. Sottocoperta si sfiorano rapidamente i 38° e l’aria a volte è irrespirabile, soprattutto quando devo accendere il motore per caricare le batterie. La barca scivola in dei surf bellissimi. I pesci volanti attraversano la prua o giocano con la scia, in branchi.

Sono a meno di 200 miglia dalla latitudine 0. 

Presto, come dicono i miei figli, sarò con la testa in giù.
Mi posiziono più a ovest rispetto alla flotta e ne ricavo un buon guadagno. Siamo finalmente nell’aliseo dell’Emisfero Sud. Ho la sensazione di dover sperimentare ancora me stesso, di dover ancora confrontarmi con tutti i passeggeri che hanno viaggiato con me sulla mia barca. E soprattutto vorrei passare più tempo con l’unico stato d’animo che non sono riuscito a vedere bene in faccia.

La plenitudine. 

"Il primo ricordo che ho di Giancarlo è di un ragazzo con una determinazione che gli si leggeva negli occhi e nell’energia delle mani.
È stato il mio primo istruttore di barca a vela, ma si vedeva che il suo sogno era altrove, al di là dell’orizzonte. Giancarlo mi ha parlato di questo suo sogno, un progetto in solitario che non si può compiere da solo e io e l’azienda che rappresento abbiamo creduto a questo sogno e abbiamo deciso di partecipare alla sua realizzazione. ...
Insieme siamo arrivati ai piedi dell’Everest della vela, il Vendée Globe, che rappresenta la massima espressione di resilienza, dedizione, energia, in questo scenario meraviglioso che è l’oceano, la vita. Qui l’ho salutato togliendomi la cravatta e indossando una cerata per dirgli: “Regata come sai fare tu e riporta la pelle a casa”.
Valerio Battista
Amministratore Delegato Prysmian Group​