Guyader Bermudes 1000 Race 2022: il diario

Guyader Bermudes 1000 Race

Sabato 14 maggio alle 17:50, Giancarlo ha tagliato il traguardo della terza edizione della Guyader Bermudes 1000 Race, la prima delle quattro regate valide per l’IMOCA Globe Series 2022, arrivando 8° dopo sei giorni in mare.

 

Sei giorni intensi, segnati da condizioni meteorologiche mutevoli e impegnative e da una lotta particolarmente intensa che si è sviluppata lungo tutto il percorso di 1.200 miglia.

Questo primo round della stagione è stato ricco di lezioni per lo skipper dell’IMOCA Prysmian Group, anche se il format della prova, relativamente breve e fortemente caratterizzato da andatura di bolina, non gli ha permesso di sfruttare appieno le potenzialità della sua imbarcazione.

 

Un vero “tour de force”

 

Riuscire ad essere al via della Guyader Bermudes 1000 Race dopo l’importante cantiere invernale è stato un vero “tour de force” per Giancarlo, impegnato insieme al suo team per ben quattro mesi al rinforzo della struttura della barca e alla sostituzione una sezione di 6 metri di prua con una che presenta un rocker molto importante, una forma meno tesa, studiata per essere più efficiente nei Mari del Sud.

 

Una regata importante, grazie alla quale il navigatore fiorentino cercherà di raggiungere molteplici obiettivi: validare le modifiche apportate alla sua imbarcazione, qualificarsi per la Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne e per la Route du Rhum – Destination Guadalupe e accumulare miglia preziose per la selezione al Vendée Globe 2024.

 

Il pensiero di Giancarlo

 

Abbiamo realizzato una vera “operazione commando” per riuscire a rispettare i tempi che ci eravamo prefissati.

Abbiamo vinto la scommessa arrivando pronti al varo di mercoledì 27 aprile e di questo ringrazio tutta la mia squadra per l’incredibile lavoro svolto. Rispettare i tempi non è stato facile e ha richiesto grandi sforzi da parte di tutti, sforzi che mi hanno permesso di essere presente alla partenza della Guyader – Bermudes 1000 Race”.

 

Le modifiche del cantiere invernale

 

L’IMOCA Prysmian è stato infatti sottoposto a importanti modifiche. Oltre a sostituire sei metri della prua con una che presenta meno volume e minore lunghezza di galleggiamento, al fine di migliorare le performance nelle navigazioni in condizioni di mare incrociato tipiche in un giro del mondo, Giancarlo ha deciso di installare un nuovo bompresso, un nuovo punto di mura del J3 e di cambiare il Nomex (fibra sintetica ad alte prestazioni) per anticipare l’installazione dei nuovi foil entro il 2023.

 

Tempo di prove, in assetto da regata

Dopo il varo e il test a 90°, abbiamo fatto due uscite tecniche in mare. Tutto è andato bene. Questa prima prova sarà l’occasione per scoprire nuove sensazioni in navigazione dopo le modifiche e di validare e verificare che tutto funzioni correttamente anche in assetto da regata, quando si schiaccia il piede sull’acceleratore.

Parto concentrato al massimo, anche se il mio obiettivo principale sarà ottenere le qualifiche per la Vendée Arctique – Les Sables d’Olonne e la Route du Rhum – Destination Guadalupe, in programma rispettivamente a giugno e a novembre”, afferma lo skipper di Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi di cavi per l’energia e per le telecomunicazioni, che anche quest’anno riserva parte del suo spazio di comunicazione sulla barca all’opera solidale di Électriciens sans frontières – ONG di solidarietà internazionale che lotta dal 1986 contro le disuguaglianze all’accesso di elettricità e acqua nel mondo.

 

Guyader Bermudes 1000 Race: il percorso e la partenza

 

Partenza prevista da Brest domenica 8 maggio alle 14:00 per la terza edizione di questa prova in solitario che prevede un percorso di 1200 miglia che include un passaggio al Fastnet, situato al largo della punta sud-ovest dell’Irlanda, il passaggio di una coordinata posizionata a nord-ovest di Cap Finisterre (“Waypoint Gallimard”, in onore della casa editrice francese che anche quest’anno ha raccolto testi scritti dai navigatori, tra i quali Pedote) e il ritorno a Brest.

Il senso del percorso verrà determinato il giorno prima della partenza in funzione delle condizioni meteorologiche.

In competizione, 24 IMOCA di cui quello condotto da Giancarlo, sarà l’unico a sfoggiare la bandiera italiana.

 

LUNEDÌ 9 MAGGIO – 1° GIORNO

 

“La prima notte è stata dura, perché il vento cambiava continuamente di direzione. Non ho praticamente dormito. Ho riposato solo venti minuti questa mattina, intorno alle 7:00, ma sono subito tornato sul ponte per cercare di distanziarmi dalla flotta che segue e possibilmente recuperare sulle imbarcazioni che mi precedono, come Voile Banque Populaire, che questa notte non era molto lontana da me”, racconta Giancarlo a bordo di Prysmian Group.

“Ho passato un momento di calma in cui forse avrei dovuto portarmi più a ovest, ma sono soddisfatto di come ho gestito l’approccio, diretto in layline al waypoint Trophée Département Finistère. Il vento rinforzerà gradualmente fino alla punta dell’Irlanda, da sud, sud-ovest.

Mi sto preparando ad affrontare molti cambi di vela per riuscire a posizionarmi bene ed ottenere un buon piazzamento prima di doppiare a sinistra il faro del Fastnet.”

 

Situazione iniziale: Guyader Bermudes 1000 Race

 

Questa terza edizione della Guyader Bermudes 1000 Race ha debuttato con una partenza caratterizzata da venti leggeri e una notte insonne per i navigatori, che hanno dovuto affrontare cambi di vela continui per passare il primo waypoint virtuale Trophée Département Finistère, situato 100 miglia ad ovest di Pointe St. Mathieu e 20 ad ovest di Brest, che i primi della flotta hanno passato poco dopo la mezzanotte.

A 20 ore dalla partenza, la flotta si estende su un campo di regata di ben 105 miglia, la distanza che separa l’attuale leader, Apivia Voile – Charlie Dalin che ha percorso 170 miglia, da SZABI Racing HUN 23, che chiude il gruppo.

Giancarlo naviga alle 10:00 di questa prima mattina di regata, in quinta posizione, ad una velocità di quasi 14 nodi.

 

MARTEDÌ 10 MAGGIO – 2° GIORNO

 

Dopo il passaggio di ieri notte alle 21:00 circa (ora italiana) del Fastnet Rock, Giancarlo a bordo di Prysmian Group sta navigando verso il terzo passaggio obbligato della terza edizione della Guyader Bermudes 1000 Race, il waypoint Gallimard, posizionato a 340 miglia a nord-ovest di Cap Finisterre e dedicato alla casa editrice francese omonima che anche quest’anno ha raccolto dei testi scritti dai navigatori, tra i quali Giancarlo.

Durante la notte il vento si è mantenuto sui 20 nodi e in mattinata è calato, intorno ai 15, sempre da sud-ovest. In queste condizioni i foiler di nuova generazione sono stati avvantaggiati e Prysmian Group si trova alle 9:30 di oggi, 10 maggio, in 9° posizione, a 350 miglia circa dal terzo passaggio.

 

Verso il waypoint Gallimard

 

“Tutto bene a bordo. Sono soddisfatto della mia posizione anche se è evidente che le imbarcazioni con i foil più grandi riescono a raggiungere velocità superiori soprattutto di bolina, come sapevamo. Durante questo cantiere invernale abbiamo portato a termine la metà del lavoro per modificare l’imbarcazione e spero che l’anno prossimo anche noi avremo delle “nuove ali” per poterci battere nella flotta di testa. Abbiamo voglia di poterlo fare.”

 

MERCOLEDÌ 11 MAGGIO – 3° GIORNO

 

Dopo oltre 3 giorni di navigazione, Giancarlo resta estremamente concentrato sullo studio della situazione meteorologica, non semplice: “La seconda parte del percorso sarà molto complessa perché incontreremo una dorsale molto estesa, e quindi venti leggeri. Sarà molto duro, soprattutto per chi resta indietro. Spero solo che la realtà sia meno pessimista delle previsioni.

 

La tattica per la seconda metà della Guyader Bermudes 1000 Race

 

Cercherò di avanzare il più possibile con il flusso che soffia ancora da nord-ovest prima che finisca, per allontanarmi più che posso dalla zona di bonaccia, altrimenti mi ritroverò a “tirare dei bordi” al largo della Spagna… Non è una situazione semplice”.

Nella notte la flotta ha gestito al meglio il passaggio di un fronte con un bordo verso ovest per poi strambare nuovamente verso sud, in direzione del waypoint Gallimard situato a nord-ovest di capo Finisterre, coordinata dopo la quale le imbarcazioni possono puntare verso Brest, il porto di arrivo. Con un vento ruotato a nord-ovest e in calo, la regata potrebbe prolungarsi con arrivi scaglionati anche nel fine settimana.

SZABI Racing HUN 23, CORUM L’Épargne voile e LinkedOut si sono ritirati a causa di problemi tecnici.

Prysmian Group naviga alle 16:00 a 20 miglia circa dal waypoint Gallimard, in settima posizione ad una velocità di 10 nodi circa.

 

GIOVEDÌ 12 MAGGIO – 4° GIORNO

 

“Stanotte abbiamo navigato con la dorsale dietro di noi, caratterizzata da venti molto leggeri, e sono riuscito ad avanzare verso la Spagna con il mio Code Zero. Sono riuscito finalmente a riposare: le ultime notti ho dormito pochissimo per cercare di far andare veloce la barca e a causa di alcuni problemi al pilota automatico che ho completamente risolto.

 

Alla ricerca del vento sulla costa spagnola

 

Verso 12:00 ho issato il J2: il vento è rientrato con circa 13 nodi da nord est. La mia strategia per il prossimo futuro è andare a cercare una rotazione del vento sulla costa a nord della Spagna per posizionare una virata e cominciare a fare una rotta nord. Navigazione complessa perché ci avvicineremo al DST di Finisterre, la zona di passaggio dei cargo, e troveremo vicino alla costa spagnola molti pescatori che non tengono l’AIS accesso, e sono quindi difficili da “vedere”. La Direzione di regata non ci ha riservato un finale rilassante.”

 

La flotta affronta un’ampia zona di bonaccia

 

La risalita verso Brest, che impegna le imbarcazioni della Guyader Bermudes 1000 Race dopo il waypoint Gallimard, si presenta particolarmente difficile a causa di un’ampia zona di bonaccia che si estende per ben 800 miglia.

Mentre Apivia e Charal sono riusciti a passare prima della dorsale dirigendosi direttamente verso Brest, Giancarlo e il resto della flotta hanno dovuto portarsi verso est, lungo la costa spagnola, per evitare il centro di alta pressione.

Queste condizioni sono particolarmente impegnative e costringono i concorrenti a continui cambi di vele per far avanzare le imbarcazioni. Prysmian Group naviga a 12 nodi circa e si trova, alle 12:30, in settima posizione.

 

VENERDÌ 13 MAGGIO – 5° GIORNO

 

“La notte è passata abbastanza tranquillamente a regolare le vele e far correre il più possibile la barca. Abbiamo l’onda contro e quindi devo affinare le regolazioni per l’andatura di bolina, dopo le modifiche della prua. Siamo in una situazione piuttosto spiacevole, il golfo di Guascogna è pieno di pezzi di legno a causa del carico di un cargo che è caduto in mare. In alcuni momenti la barca li colpisce. Sono sempre in allerta e non mi piace che la barca debba subire delle collisioni se pur lievi. Ci siamo spinti a navigare proprio sotto la costa spagnola e ora stiamo risalendo con un vento che è girato più a destra del previsto e dobbiamo attendere ancora per virare.”

Poco o nessun cambiamento rispetto a ieri. La maggior parte della flotta si trova nel sud del Golfo di Guascogna e naviga di bolina con una brezza da nord-est che soffia tra i 10 e i 15 nodi.

Prysmian Group naviga in ottava posizione, a 10 nodi circa di velocità.

 

SABATO 14 MAGGIO – 6° GIORNO

 

“Sto affrontando questo fine regata sempre nel massimo della concentrazione, perchè sono tantissime le variabile da tenere in conto: la quantità di sole e la tipologia di nuvole, che influenzano i venti; cosa succede sopra e sotto l’acqua, e mi riferisco in particolare alle correnti, con le quali dovremo fare i conti soprattutto all’altezza della Punta di Rail, che si trova a Quiberon.

Ci sono molti parametri da tenere in considerazione per cercare una bella traiettoria fino al traguardo.”

Un traguardo previsto a Brest nella serata di oggi.

“Sono abbastanza soddisfatto perchè credo di essere andato nella giusta direzione, seguendo una traiettoria più nord. Adesso sono su un lungo bordo verso Ile de Sain, dove dovrò piazzare una virata verso il porto di arrivo.”

Prysmian Group questa mattina di sabato 14 maggio, naviga in nona posizione ad una velocità di circa 10 nodi.

 

L’arrivo della Guyader Bermudes 1000 Race

 

Giancarlo e Prysmian Group hanno tagliato la linea di arrivo della Guyader Bermudes 1000 Race in ottava posizione oggi sabato 14 maggio alle ore 17:50:56, in 6 giorni 3 ore e 10 minuti. Il Team Prysmian Ocean Racing e tutti gli sponsor si felicitano!

 

Il bilancio di Giancarlo alla seconda partecipazione della Guyader Bermudes 1000 Race

 

Sono piuttosto soddisfatto. Il team ha fatto davvero un ottimo lavoro: la barca era ben preparata nonostante fosse stata rimessa in acqua solo il 27 aprile, a 11 giorni dalla partenza. È bello tagliare il traguardo senza avere una lunga lista di lavori da dover fare. Ho avuto solo qualche problema al pilota che ha causato alcune strambate involontarie piuttosto violente. Sono stati momenti difficili, ma a parte questo tutto ha funzionato bene”, ha detto il navigatore fiorentino che si è tenuto costantemente tra la 5° e l’8° posizione.

Non credo di aver commesso grossi errori in termini di navigazione. Nell’ultimo tratto, tra il way-point Gallimard e la Punta della Bretagna, non è stato facile tenere il passo delle barche a derive. Preferirei aver ottenuto un risultato migliore dell’ottava posizione, soprattutto perché avevo un terzo posto da difendere, ma sono comunque soddisfatto”, ha aggiunto lo skipper di Prysmian Group, salito sul podio nella scorsa edizione del 2019.

 

Il piacere di navigare “a contatto”

 

“Sono contento di ciò che ho potuto convalidare, una serie di punti tecnici prima del resto della stagione. Le condizioni non mi hanno permesso di scoprire tutte le nuove potenzialità della barca, perché le modifiche sono state fatte per migliorare le prestazioni nelle condizioni di un Vendée Globe, ovvero essenzialmente andature portanti e di reaching, mentre negli ultimi giorni abbiamo sostanzialmente navigato di bolina.

Ho comunque visto, in quel poco che ho potuto, che stiamo andando nella giusta direzione, il che è rassicurante “, ha aggiunto Giancarlo, che è stato in grado di misurarsi a stretto contatto con Damien Seguin, Éric Bellion e Conrad Colman nell’ultimo tratto del percorso, tra il way-point Gallimard e la Punta della Bretagna.

 

“Stare gomito a gomito, combattere, è sempre un piacere”

 

“Stare gomito a gomito, combattere, è sempre un piacere. Mi è piaciuto competere così da vicino, mi ha dato una spinta in più sul finale. Un’eccellente maniera di concludere sei giorni davvero intensi “, conclude Giancarlo, unico italiano al via che si prepara il 12 giugno a partecipare alla Vendée Artique – Les Sables d’Olonne. 3.500 miglia di regata, l’equivalente di una traversata oceanica nei mari tempestosi del nord.

Esperienza ideale prima della Route du Rhum – Destination Guadeloupe in programma a novembre, prova per la quale è, adesso, ufficialmente qualificato.

Un cantiere invernale importante

Cantiere invernale 2022: la nuova prua di Prysmian Group per Giancarlo Pedote

Giancarlo con il sostegno del suo main sponsor Prysmian Group ha realizzato un importante cantiere invernale. Sono state apportate delle modifiche strutturali per rendere più performante l’imbarcazione.

 

Dopo il Vendée Globe, Giancarlo aveva riflettuto sulle migliorie da apportare ad un’imbarcazione pur affidabile ma con problemi nell’attraversamento delle onde del mare incrociato, che spesso si incontra durante le regate offshore.

Giancarlo ha seguito per circa un anno gli studi delle modifiche interagendo con lo studio VPLP, padre insieme a quello di Verdier dell’IMOCA ITA 34.

Obiettivo: trovare un nuovo design che, partendo dalla sezione d’origine, permettesse alla prua di allontanare l’acqua al passaggio, evitando un violento ritorno sulla prua e quindi nel pozzetto, che rendeva la navigazione più difficile e la barca più pesante.

 

Il commento di Giancarlo

 

Le immagini erano stupende: cerchi d’acqua attorno alla prua e cascate di oceano nel pozzetto, ma la performance ne risentiva. Assieme al mio main sponsor, Prysmian Group, con l’obiettivo di una nuova partecipazione al Vendée Globe, nel 2024/25, e la volontà di migliorare il risultato ottenuto al primo giro, abbiamo deciso di investire in una serie di modifiche strutturali, di cui questo cantiere appena terminato è solo l’inizio.  

Innanzitutto una nuova prua. Abbiamo scelto di mantenere la stessa sezione orizzontale e creare una prua con molto rocker. Con lo studio VPLP, attraverso degli studi di fluidodinamica computazionale, abbiamo lanciato la simulazione al computer di numerose soluzioni e il risultato ha richiesto un taglio della parte inferiore della prua lungo 6 metri: un terzo della barca. La nuova forma è nettamente diversa dalla precedente: molto più arrotondata, con un rocker molto importante”.

Un cambiamento importante e ben visibile, cambiamento che non è stato l’unico di questo lungo cantiere invernale, tenutosi presso Gepeto Composite, a Lorient, base del progetto sportivo di Giancarlo e Prysmian Group.

 

Modifiche con progetti per il futuro: cantiere invernale 2022

 

Durante questo cantiere, abbiamo effettuato un’altra importante modifica, che è visibile solo nelle immagini di archivio: con l’obiettivo di dotare in un prossimo futuro Prysmian Group di nuovi foil, abbiamo rinforzato lo scafo sostituendo il nomex con della schiuma, un materiale più pesante ma capace di sopportare gli impatti e le pressioni maggiori a cui dovremo far fronte con i nuovi foil.

Abbiamo inoltre cambiato il bompresso, modificato l’attacco del J3 sul ponte e sostituito i winch delle scotte. Tutte queste modifiche serviranno a far sopportare alla struttura dell’imbarcazione il peso dei nuovi foil e quello che deriverà dalle nuove spinte a cui la barca verrà sottoposta”.

 

Quella dei nuovi carichi di peso, è una questione fondamentale per l’affidabilità dell’imbarcazione. Per questo, e per assicurare un continuo controllo di questa variabile, il sartiame di Prysmian Group è stato dotato di vari sensori che permetteranno a Giancarlo di monitorare costantemente la tenuta delle attrezzature nel corso della navigazione.

Ritorno a La Base 2021: il diario

Prysmian Group riparte dalla Martinica con il rally amichevole “Ritorno a La Base”, la prova generale per una nuova regata degli IMOCA Globes Series.

Giancarlo, arrivato da due giorni in Martinica, dove ha concluso la 15ma Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre in sesta posizione con il co-skipper Martin Le Pape, è già pronto a ripartire. Il progetto di un lungo cantiere invernale per apportare ulteriori migliorie alla sua imbarcazione e anche il desiderio di ricongiungersi alla famiglia l’hanno spinto ad accorciare al massimo il tempo di questo rapido pit-stop.

 

A soli due giorni e mezzo dall’arrivo, Prysmian Group è pronto a ripartire per rientrare a Lorient ed è uno dei cinque team ad aver aderito alla nuova iniziativa, “Ritorno a La Base”, organizzata da Lorient Grand Large in collaborazione con la Classe IMOCA.

Una proposta di “rally” tra Martinica e Lorient

Lorient Grand Large è un’associazione che supporta da più di 10 anni i progetti d’altura professionali e amatoriali di molti skipper e ospita eventi nautici locali e internazionali. In occasione di questa Transat Jacques Vabre ha deciso di organizzare per le imbarcazioni IMOCA e in collaborazione con la Classe stessa, il ritorno al porto d’origine che per molti team, come quello di Giancarlo, è La Base di Lorient.

Un ritorno via mare sotto forma di rally che può essere svolto sia in doppio sia in equipaggio e che si trasformerà nel 2023 in un vero e proprio evento biennale del Campionato IMOCA Globe Series: una regata in solitario valida per la qualifica al Vendée Globe 2024.

Le regole del “Ritorno a La Base”

La linea di partenza, situata nel nord dell’isola, è stata aperta il 29 novembre e lo resterà per cinque giorni. Gli equipaggi iscritti, Apicil, Maitre CoQ, Macsf, Corum e Prysmian Group, potranno passarla quando vorranno nell’arco dei cinque giorni stabiliti. Il cronometro sarà avviato al momento del via e fermato al taglio del traguardo, posizionato all’ingresso della baia di Lorient.

Verranno premiati gli equipaggi che avranno compiuto la traversata nel minor tempo: un evento sportivo amichevole per prolungare questa proficua stagione 2021 e mettere le basi per la regata in progetto per il futuro.

Il commento di Karine Fauconnier, coordinatrice di Lorient Grand Large

“Questo percorso presenta vari obiettivi. Quello ecologico: riportare le imbarcazioni in Europa via mare offre un’alternativa più sostenibile rispetto al rientro via cargo; quello tecnologico e sportivo: questa traversata è un’opportunità per far navigare i team, che hanno così un’occasione in più di sviluppare e rendere affidabili le imbarcazioni. Inoltre, la navigazione stessa sarà una grande sfida, in quanto gli equipaggi dovranno trovare la rotta migliore per raggiungere il sottovento a nord dell’Anticiclone delle Azzorre e riavvicinarsi all’Europa.” spiega Karine Fauconnier, grande navigatrice francese e coordinatrice dell’associazione Lorient Grand Large.

L’equipaggio a bordo di Prysmian Group per il “Ritorno a La Base”

Giancarlo percorrerà le 3450 miglia nautiche teoriche che separano la Martinica da Lorient con un equipaggio composto da Alessio Cannoni, comandante di Maxi Yacht a vela e regatante dal 1998, anno in cui ha conosciuto Giancarlo quando entrambi erano istruttori presso differenti scuole di vela a Punta Ala, e Francesco Sena. Apneista professionista e velista appassionato, creatore di contenuti per il suo canale YouTube dove divulga la sua passione per il mare, Francesco ha incontrato Giancarlo in Bretagna proprio durante un reportage che ha fatto su di lui.


GIOVEDÌ 2 DICEMBRE – 2° GIORNO

Analisi meteorologica e strategica

“Stiamo navigando nell’Aliseo. Abbiamo passato il 22°N e speriamo di raggiungere temperature un po’ più basse.
Nei prossimi giorni usciremo dal flusso dell’aliseo e agganceremo il vento da sud-est che è associato a un flusso depressionario posizionato molto sopra di noi.
Con questo flusso continueremo a procedere verso nord-est, per portarci a una latitudine dove sarà possibile agganciare alcuni flussi depressionari prima, e un grosso anticiclone in seguito, anticiclone che proviene da Terranova e che andrà ad instaurarsi all’altezza delle Azzorre.
Quest’anticiclone ci porterà del vento da nord con cui potremo avanzare al reaching e oltrepassare le Azzorre,” racconta Giancarlo.
Prysmian Group è al momento ancora l’unica imbarcazione partita per il rally “Ritorno a La Base”, una competizione amichevole tra alcuni equipaggi che hanno partecipato alla Transat Jacques Vabre e che rientrano in Bretagna via mare.
La formula del rally prevede una linea di partenza aperta dal 30 novembre al 3 dicembre. Il cronometro viene avviato per ciascun equipaggio partecipante al momento del via e fermato al taglio del traguardo, all’ingresso della baia di Lorient. Chi impiegherà meno tempo, vincerà.
Pysmian Group ha tagliato la linea di partenza posizionata nel nord della Martinica alle 22:17 UT del 30 dicembre. Tra oggi pomeriggio e domani mattina dovrebbero partire anche gli altri tre partecipanti: Corum, Apicil e Macsf.
“Ritorno alla base” è organizzato da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA, e nel 2023 diventerà una vera regata del calendario IMOCA Globe Series.

VENERDÌ 3 DICEMBRE – 3° GIORNO

Impressioni a bordo

“Buone notizie a bordo di Prysmian Group. Il vento ha girato da sud-est, ora proviene da 140° e ci permette di tenere una rotta di 50°-55°. Soffia intorno ai 16-18 nodi e da molte ore navighiamo ad una velocità di circa 16 nodi in un’andatura più poggiata. La barca scivola veloce,” commenta Alessio.
“Stiamo volando sul foil, è molto emozionante. Guadagnando qualche grado verso est, riusciamo a tenere la prua diretta verso casa,” racconta Francesco Sena.
Prysmian Group ha percorso circa 750 miglia delle 3460 (su rotta diretta e teorica) che gli servono per arrivare a Lorient e concludere il rally “Ritorno alla Base”.
Oggi, 3 dicembre, altri due IMOCA hanno tagliato la linea del via facendo scattare il loro cronometro: Team CORUM L’Épargne voile alle 10:00 UTC (ora di Greenwich) e Team Voile MACSF alle 10:40 UTC.
Ieri si è iscritto anche il Team di Manuel Cousin IMOCA Groupe Sétin che ha chiesto una proroga per partire domani, sabato 4 dicembre.
Chi di loro impiegherà meno tempo a concludere il percorso, vincerà.

SABATO 4 DICEMBRE – 4° GIORNO

Due giorni dopo la partenza di Prysmian Group primo IMOCA a tagliare la linea di partenza del rally amichevole “Retour à La Base ” organizzato da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA ieri sono partiti anche CORUM L’Epargne (con Nicolas Troussel et 3 equipier), MACSF (con Isabelle Joschke e due equipier) e Apicil (con equipe tecnica).
Oggi partirà anche Groupe SETIN, con Manuel Cousin e la sue equipe. Questo Imoca sarà l’ultimo a partire, completando la flotta di 5 barche partecipanti a questa competizione crono.
Alle ore 11:00 di questa mattina, Prysmian Group navigava a oltre 18 nodi, e doveva ancora percorrere poco più di 2200 miglia per raggiungere il porto de La Base, arrivo del crono.

DOMENICA 5 DICEMBRE – 5° GIORNO

Meteorologia da monitorare

“Situazione non semplice per questo Ritorno a La Base, stiamo navigando in una depressione, che ha il suo centro a Terranova, sopra di noi. Incontreremo poi un grande anticiclone che ci spingerà verso la Guascogna con un vento molto forte, per cui saremo obbligati a rallentare e cercare il buon punto di passaggio che non sarà molto grande a causa di un altro flusso depressionario che entrerà.

Il rientro si annuncia sportivo. Speriamo che le previsioni cambino un po’.”


LUNEDÌ 6 DICEMBRE – 6° GIORNO

“Strategia per i prossimi giorni: abbiamo lasciato il flusso da sud che ci stava spingendo e, su un vento a circa 200°, alle 10:00 orario italiano di questa mattina abbiamo strambato. Ora dobbiamo attraversare un piccolo fronte e poi agganciarsi all’aria di un anticiclone che è posizionato a nord. Con questo anticiclone che si rinforzerà in termini di intensità del flusso d’aria, con un vento che dovrebbe ruotare leggermente a sinistra, entreremo nel golfo di Biscaglia.

In base alla violenza di questo anticiclone decideremo la nostra velocità. Se sarà molto violento cercheremo di rallentare per non prendere troppo vento. Se le condizioni saranno normali da un punto di vista di intensità del vento, manterremo la nostra velocità per entrare dritti nel golfo di Biscaglia.”

Prysmian Group ha percorso circa 1520 miglia delle 3460 (su rotta diretta e teorica). Team Corum L’Epargne e Team Macsf partiti quattro giorni dopo il team Prysmian Ocean Racing stanno facendo una rotta molto più a nord a causa delle condizioni meteorologiche che stanno incontrando. Il Team Apicil e Team Groupe SETIN, partiti per ultimi, stanno beneficiando ancora dell’Aliseo da nord est.


MARTEDÌ 7 DICEMBRE – 7° GIORNO

In queste ultime ore, Giancarlo ha intensificato lo studio della meteorologia e della rotta migliore. Ogni due ore guarda l’aggiornamento di circa tre modelli meteo secondo i quali, nei prossimi giorni, incontreranno venti di 40 nodi, con raffiche di 50.

“Abbiamo passato un doppio fronte freddo, manovrando in tempo con il cambio del vento. Con questo flusso da 300°, agganceremo un nuovo anticiclone che è associato alla depressione ad ovest dell’Irlanda. Sarà quest’ultima che ci spingerà in Guascogna come dei proiettili.

La temperatura è scesa di quasi 10 gradi. Manca poco più di un giorno all’impatto con la depressione e ci prepariamo alla battaglia: tutte le cime filate bene e messe in chiaro in pozzetto, i pesi sotto coperta ben distribuiti, le vele di rispetto ben fissate e pronte da terzarolare.

Se davvero incontreremo un vento teso come previsto, ammaineremo tutte le vele di prua e navigheremo solo con la randa terzarolata. Perderemo in velocità, ma è il modo più sicuro per mantenere la barca in buono stato e l’equipaggio non troppo stressato,” conclude Giancarlo.

Prysmian Group naviga a 1280 miglia lineari e teoriche dall’arrivo a Lorient.

Dal Diario di Francesco Sena – Ritorno a La Base

Il muro di nuvole nere è vicinissimo, Giancarlo Pedote è pronto in dormiveglia, con il telecomando del pilota automatico legato sopra la sua brandina. Anche mentre dorme, in base ai rumori riesce a sentire il vento che cambia, le raffiche che arrivano, e poggia o orza anche nel sonno.

Siamo nel fronte, la temperatura scende ancora, l’onda si alza, è circa 3 metri e avanza placida, con un periodo lungo. Non come quelle del mediterraneo che subito si infrangono, e che a volte si incrociano…quindi sullo scafo non si sente tantissimo. Ma se guardo a poppa vedo dei muri di acqua alzarsi e poi ritorna l’orizzonte per qualche attimo.

Arriva la pioggia, ormai il cielo non si vede più, siamo circondati da nuvole nere.

“Togliamo subito la vela J0 e andiamo solo con la randa”.

Il tempo di dirlo che già tutti e tre siamo in posizione. Giancarlo e Alessio a prua a togliere la mura e preparare il sacco della vela, e io in pozzetto, sul winch pronto a mollare drizza piano piano. La pioggia sempre più forte, che toglie visibilità ovunque. Arriva qualche bel rafficone che prendiamo lascando randa.

Salta anche un delfino un paio di volte di fianco al foil di sopra vento, poi subito sparisce. Giancarlo è concentratissimo.

Un Imoca ha decine di regolazioni sofisticate e specifiche che una normale barca non ha, e lui sta attento a tutto.

“Se si sbaglia qualcosa qui, si rischia di disalberare”.

Vediamo un piccolo spiraglio di sereno a nord-ovest, poggiamo 40 gradi. Ora l’obiettivo è uscire da questo fronte.

Dopo una mezz’ora siamo fuori, di nuovo sotto un cielo sereno e un mare decisamente più calmo. La nostra rotta di nuovo quella di casa. A est vediamo un altro fronte in lontananza, questo riusciamo ad evitarlo passandoci larghi.

“Dobbiamo rallentare un po’, perché a nord est c’è un violento anticiclone e subito dopo un altro ancora più violento. Dobbiamo sfruttare una piccola finestra nel mezzo, se siamo fortunati ce la caviamo con 40 nodi”.

Mentre parla Giancarlo guarda la volante in testa d’albero. “Ok tutte le regolazioni sono precise”.

“Questo è un mestiere difficile”, mi spiega Giancarlo, “perché a fine giornata quando sei stanco, non puoi mettere i piedi sotto la tavola e poi farti una bella dormita. Qui siamo in oceano, d’inverno e tra qualche ora dobbiamo stare pronti alla battaglia con gli anticicloni. Dobbiamo restare concentrati, ascoltare la barca e mai abbassare la guardia.”

Stiamo sfiorando Le Azzorre, ora ce le abbiamo 60 miglia a sud, è di nuovo il momento di accelerare e infilarci nella finestra dei due anticicloni.

“Stiamo agganciando le prime raffiche dell’anticiclone. Con il fronte di ieri abbiamo giocato. Ora non dobbiamo sbagliare niente.”

La randa è già terzarolata con 2 mani. Le vele di prua ammainate. Il pozzetto tutto in chiaro. L’albero inizia a vibrare e fischiare dal vento che c’è.


MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE – 8° GIORNO

“Ieri sera Giancarlo, riguardando i modelli meteorologici, ha riscontrato un rapido cambiamento dei sistemi. Il flusso d’aria da NW, il vento forte, generato da una bassa pressione, in cui stiamo cercando di non infilarci, sfugge più velocemente e l’anticiclone, dietro di noi, avanza più rapidamente di quello che sembrava dalle precedenti previsioni.

Quindi abbiamo rischiato di essere inghiottiti dall’anticiclone, con i suoi venti leggeri e variabili. Durante la notte abbiamo fatto vari cambi di vele per ricominciare a correre e riposizionarci meglio sul flusso d’aria che ci precede, per non farsi inglobare dall’anticiclone dietro. Abbiamo corso tutta la notte,” ha raccontato stamattina Alessio Cannoni, co-skipper a bordo di Prysmian Group.

Il bilancio di Karine Fauconnier navigatrice e direttrice di Lorient Grand Large

Karine Fauconnier, referente nautico del rally e direttrice di Lorient Grand Large, fa il punto sulle diverse traversate delle imbarcazioni in corsa al “Ritorno a La Base” e sulle condizioni incontrate.

“Abbiamo cinque IMOCA Class iscritti al crono rally tra la Martinica e Lorient.

Prysmian Group, partito il 30 novembre, ha colto la finestra meteorologica migliore. Ha goduto finora di ottime condizioni grazie all’anticiclone delle Azzorre, ben posizionato, che gli ha permesso di fare un percorso veloce e in rotta quasi diretta. Ormai passato l’arcipelago delle Azzorre, lo skipper Giancarlo Pedote deve ora negoziare l’arrivo nella penisola iberica e nel Golfo di Biscaglia che sarà spazzato da una tempesta autunnale. L’obiettivo è rallentare leggermente per far passare il maltempo e mantenere la barca in buone condizioni fino a Lorient. Da seguire!

Corum e MACSF, partiti due giorni dopo, il 2 dicembre, non hanno avuto la possibilità di navigare in rotta diretta, di bolina ma hanno dovuto fare un “grand tour” per trovare andature con vento portante che hanno raggiunto ieri ad una latitudine molto settentrionale. Riusciranno a recuperare il tempo perduto su Prysmian?

Apicil e Groupe Sétin, salpati il 4 dicembre, si stanno dirigendo a nord, di bolina, per intercettare il flusso da sud ovest a nord dell’anticiclone che permetterà agli equipaggi di fare velocità più elevate.

Le barche inizieranno ad arrivare a La Base da venerdì e gli arrivi saranno scaglionati per più di una settimana. Solo quando l’ultima imbarcazione taglierà il traguardo sapremo quale dei cinque IMOCA ha realizzato il miglior tempo e vincerà il rally.”


GIOVEDÌ 9 DICEMBRE – 9° GIORNO

“Mancano poco più di 500 miglia all’arrivo a Lorient. Abbiamo un vento da 272° sui 30 nodi con raffiche fino a 40. Il mare è formato, con circa 4m d’onda, che presto diventeranno 5m. Surferemo queste dolci onde oceaniche fino a che stanotte incontreremo un fronte con un salto del vento che passerà da 270° a 315°. Questo cambiamento ci permetterà di mettere la prua su Lorient.

In questo momento abbiamo passato la latitudine del nord della Spagna e ci avviciniamo lentamente al meridiano 9° ovest che corrisponde a quello delle coste spagnole.”

Il team Prysmian Group, impegnato nel rally amichevole “Ritorno a La Base”, deve affrontare ancora condizioni complesse all’entrata del Golfo di Biscaglia ma a terra si fa già il countdown per l’arrivo, che è stimato per domani venerdì 10 dicembre nella nottata.


VENERDÌ 10 DICEMBRE – 10° GIORNO

“Stiamo navigando nella coda del fronte che è piuttosto attiva. Stanotte durante il fronte abbiamo avuto 5-6 metri di onda e raffiche a quasi 40 nodi. Adesso le condizioni si stanno un po’ calmando. Siamo strategicamente esattamente dove volevamo essere e questo mi conforta molto.

Adesso ci godiamo le ultime miglia verso la piattaforma continentale prima di tutto e poi verso il nostro porto di arrivo di Lorient.”

Prysmian Group naviga a 170 miglia circa da Lorient.


IL RISULTATO, I COMMENTI

Con l’ultimo IMOCA arrivato a Lorient La Base la sera di sabato 18 dicembre, si è chiuso “Retour à La Base”, il rally amichevole tra Martinica e Lorient proposto da Lorient Grand Large e la Classe IMOCA.

Il miglior tempo è stato realizzato da Prysmian Group, che ha impiegato 9 giorni 23 ore e 46 minuti a percorrere le 3450 miglia nautiche teoriche che separano la Martinica dalla Bretagna, dopo uno stop over a Fort de France di soli due giorni e mezzo dall’arrivo della Transat Jacques Vabre, terminata in sesta posizione.

Abbiamo attraversato l’Oceano Atlantico contro l’aliseo, nella rotta meno propizia, in meno di 10 giorni. Un’esperienza intensa con tanti momenti non semplici. Non ho mai preso alcun rischio, avrei potuto metterci un giorno di meno, ma all’altezza delle Azzorre ho deciso di chiudere la vela di prua per navigare a 5 nodi per dodici ore, in modo da permettere il passaggio della coda del fronte, che era molto attiva e piuttosto violenta.” ha dichiarato Giancarlo Pedote all’arrivo, il 10 dicembre scorso.

Abbiamo sempre navigato in un vento che reputavo assolutamente idoneo, per quelle che erano le condizioni di navigazione. Volevo andare veloce per iniziare il cantiere invernale, ma non avevo un equipaggio sperimentato nella classe lmoca. L’idea di restare sotto i dieci giorni di navigazione è stata la musa tentatrice, e a 200 miglia dall’arrivo ho deciso di aumentare tela svolgendo il piccolo gennaker, la vela per andature portanti a vento forte, nonostante ci fossero 5 metri di onda e quasi 30 nodi di vento. La barca sembrava in discesa libera sugli sci: abbiamo fatto planate a 27/28 nodi su quest’onda lunga di 5/6 metri, e ho chiesto al mio equipaggio di restare all’interno del pozzetto per non vedere…

Questo rally amichevole, che nel 2023 diventerà una regata in solitario valida per la qualifica per il Vendée Globe 2024/25, conclude un anno pieno di soddisfazioni con l’ottavo posto al Vendée Globe e alla Rolex Fastnet Race e un sesto posto alla Transat Jacques Vabre.

Martedì 14 dicembre Prysmian Group è stata messa a terra ed è entrata in cantiere, dove subirà importanti modifiche alla prua.

“Retour à La Base”
La linea di partenza, situata nel nord dell’isola, è stata aperta per 5 giorni, il 29 novembre. Gli equipaggi iscritti, Apicil, Groupe Setin, Macsf, Corum L’Epargne e Prysmian Group, sono partiti nell’arco di questi cinque giorni attivando ciascuno il proprio cronometro, fermato al taglio del traguardo posizionato all’ingresso della baia di Lorient.

I tempi del “Retour à La Base”

Prysmian Group
Partenza martedì 30 novembre alle 22h 17min TU.
Arrivo venerdì 10 dicembre alle 22h 07min TU
Tempo di percorrenza: 9 giorni 23 ore e 43 minuti

CORUM L’Epargne 
Partenza giovedì 2 dicembre alle 16h 37min TU.
Arrivo lunedì 13 dicembre alle 05h 26min TU
Tempo di percorrenza: 10 giorni 12 ore e 49 minuti

MACSF
Partenza giovedì 2 dicembre alle 21h 28min TU.
Arrivo lunedì 13 dicembre alle 12h 50min TU
Tempo di percorrenza: 10 giorni 14 ore e 22 minuti

Groupe SETIN 
Partenza sabato 4 dicembre alle 16h 47min TU.
Arrivo sabato 18 dicembre alle 16h 03min TU
Tempo di percorrenza: 13 giorni 13 ore e 16 minuti

APICIL Group
Partenza sabato 4 dicembre alle 00h 35min TU.
Arrivo sabato 18 dicembre alle 20h 40min TU
Tempo di percorrenza: 14 giorni 20 ore e 5 minuti

 

Transat Jacques Vabre 2021: il diario

Nata nel 1993, la Transat Jacques Vabre è diventata la più lunga traversata atlantica in doppio che si articola sull’antica “rotta del caffè”. Arrivata quest’anno alla sua 15ma edizione, presenta un nuovo nome ed un nuovo percorso.

 

Nel 2021, la regata cambia il nome in Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Infatti, i membri fondatori della regata, la città di Le Havre e il gruppo JDE, vengono affiancati nell’organizzazione dell’evento dalla regione Normandia.

Il punto di partenza, ormai storico, rimane lo stesso: il bacino Paul Vatine a Le Havre, dedicato all’omonimo navigatore havrais che vinse la prima edizione in monoscafo e perse la vita, sparendo in mare, alla sua quarta partecipazione corsa a bordo di un trimarano nel 1999.

L’arrivo viene spostato, per la prima volta nella storia della regata, dal Brasile alle Antille, in Martinica a Fort-de-France.

Un’altra novità di questa edizione 2021 sono le rotte diversificate a seconda della classe dell’imbarcazione partecipante. L’obiettivo dichiarato dal Comitato di regata è che “lo sforzo sportivo sia lo stesso per tutti, perché spesso nelle regate transatlantiche le barche più piccole passano più tempo in mare”.

Quattro sono le classi ammesse alla Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre: IMOCA (22 imbarcazioni in gara), Class40 (45), Ocean Fifty (ex Multi50 – 7) e Ultime (5).

Per i Class40, 4.600 miglia (8.500 km), con passaggio obbligato ad est delle isole dell’arcipelago di Capo Verde.

Per gli Imoca e gli Ocean Fifty, 5.800 miglia (10.700 km) con una rotta che scenderà fino all’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha.

Gli Ultime percorreranno 7.500 miglia (13.900 km) con una rotta che aggira l’arcipelago brasiliano Trindade e Martim Vaz.

 

I percorsi della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre 2021

 

Giancarlo e Martin, il duo a bordo di Prysmian Group

Giancarlo è alla sua quarta partecipazione alla Transat Jacques Vabre, di cui ha vinto l’edizione 2015 a bordo di un Multi50 con Erwan Le Roux. Quest’anno regata per la seconda volta a bordo dell’IMOCA Prysmian Group e ha scelto come co-skipper il figarista Martin Le Pape, classe 1988.

La traversata atlantica in doppio sarà valida anche per le eventuali selezioni al Vendée Globe 2024, che si terranno nel caso in cui dovessero esserci più iscritti che posti disponibili. Per questo motivo l’obiettivo principale di Giancarlo sarà quello di completare la regata al meglio, utilizzando tutte le armi a sua disposizione. Prima fra tutte l’affidabilità di un’imbarcazione varata nel 2015, che soffre di un gap tecnologico rispetto alle imbarcazioni più recenti.

Quest’anno abbiamo fatto solo dei lavori di manutenzione ordinaria, a parte aumentare il rake dell’albero, e abbiamo lavorato sull’ergonomia, per cercare di aumentare il comfort degli skipper, che è un elemento che influisce a suo modo nella performance.

Al rientro in Francia, previsto per metà dicembre, Prysmian Group affronterà un cantiere invernale, durante il quale sono in progetto importanti modifiche strutturali.

 

Una traversata a scopo scientifico

Durante la Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, Giancarlo e Martin si impegneranno anche in un progetto lanciato da Météo France a favore della sicurezza in mare e della climatologia. Il Team Prysmian Group, è uno dei sette che hanno aderito al piano di dispiegamento di boe meteorologiche realizzato grazie alla collaborazione con la Classe Imoca, OceanOPS e COI-Unesco.

Il progetto E-Surfmar

Una delle boe del progetto Météo France.

Il progetto, nell’ambito del programma europeo è E-Surfmar e prevede di mantenere operative 150 boe meteo tra il Nord Atlantico e l’Artico. Questo permetterà di migliorare la qualità delle previsioni meteorologiche grazie ad un aumento delle osservazioni della superficie marina, che forniscono i dati sulla pressione atmosferica i quali non possono essere rilevati dal segmento spaziale.

Queste boe, che pesano ben 22 chilogrammi, verranno imbarcate a bordo dei sette IMOCA che partecipano al progetto e verranno rilasciate nell’Oceano Atlantico tra il 10° Nord e il 16° Nord di latitudine secondo una procedura accuratamente concordata con gli scienziati e i rappresentanti del progetto.

 

 

Una traversata a scopo solidale

In occasione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, Prysmian Group – storico sponsor di Giancarlo, e Electriciens sans fontiéres – la ONG che Prysmian Group ospita a bordo, hanno deciso di lanciare una nuova campagna “1 click = 1 metro”, che in passato ha permesso la realizzazione di importanti progetti di accesso all’elettricità in Senegal, Togo e Madagascar.

Come nelle precedenti edizioni, ad ogni click (like, condivisioni e commenti) sui post pubblicati sui profili Facebook e Instagram di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà a Electriciens sans frontières, 1 metro di cavo per portare l’energia nei paesi in via di sviluppo. Fulcro dell’azione di Electriciens sans frontières è infatti la lotta contro le disuguaglianze nell’accesso all’elettricità e all’acqua nel mondo.

Il progetto sostenuto in questa occasione è quello di fornire materiale didattico agli studenti del Centro di formazione di Birkelane in Senegal; i giovani potranno così ottenere un certificato di installatore di pannelli solari fotovoltaici e sviluppare l’economia del loro Paese in maniera sostenibile.

 

DOMENICA 7 NOVEMBRE 2021

“Partire, senza troppe domande”

Alle 13:27 di domenica 7 novembre ha preso il via la 15° edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. I 22 duo della categoria IMOCA (imbarcazione da 60 piedi), tra i quali quello di Prysmian Group partiranno per 5.800 miglia verso la Martinica, attraverso l’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha. Giancarlo Pedote e Martin Le Pape hanno lasciato ieri sera l’ultima dichiarazione prima della partenza, entusiasti e determinati. Anche un po’ filosofi.

“Il momento del via si sta avvicinando. Mancano solo poche ore e mi godo ogni momento che passa. Approfitto di tutto. Quando ti schieri per la quarta volta al via di una Transat Jacques Vabre, con in più un Vendée Globe alle spalle, ti dà una certa fiducia, in te stesso ma anche nella barca”, spiega Giancarlo che, grazie alla sua esperienza, ora assapora le cose in modo diverso, con molta meno ansia e apprensione. “Dopo aver fatto un giro del mondo, sei più preparato ad affrontare l’ignoto e il campo di gioco si ridefinisce: oggi la mia zona di comfort è più estesa, anche se attraversare l’Atlantico resta un esercizio non banale”, racconta l’italiano che non sottovaluta ciò che lo attende, ma lo mette in prospettiva. “Osservo una diminuzione del livello di stress, il che è positivo perché lo stress consuma energia. Ovviamente un certo livello di stress è necessario per le prestazioni, ma è fondamentale incanalarlo con attenzione, per non lasciarsi divorare”, spiega lo skipper di Prysmian Group.
Momenti preziosi incisi nella memoria
Anche se è pronto a battaglia, il fiorentino resta, come al solito, concentrato sul momento presente. “Fino alle 13:27 continuerò a concentrarmi sulla preparazione e ad assaporare gli ultimi momenti con i miei cari, mia moglie e i miei figli. Sono momenti preziosi che inciderò nella mia testa e che mi piacerebbe ricordare una volta in mare. Poi sarà modalità regata”, ha concluso Giancarlo, che si prepara a circa 18 giorni di competizione.
Una regata che dovrebbe partire in condizioni abbastanza “toniche” a causa di un flusso da nord-ovest di 15-20 nodi che permetterà alla flotta di lasciare la Manica abbastanza velocemente con una sola virata. Le cose dovrebbero complicarsi a Pointe Bretagne, con le prime scelte strategiche da fare. “La prima settimana sarà tutta all’attacco. Sarà importante entrare subito in gara. Senza farsi troppe domande.”


LUNEDÌ 8 NOVEMBRE 2021

Un inizio difficile

Partiti ieri alle 13:27, i 79 duo iscritti alla 15° edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre hanno iniziato la regata a tutta velocità con un flusso da nord-ovest di una ventina di nodi su un mare mosso. Poi, lo stop.

“Dopo il passagio delle Isole del Canale, ieri sera, abbiamo iniziato ad avere poco vento. Un pessimo timing, visto che dobbiamo girare la punta della Bretagna”, ha dichiarato questa mattina Martin Le Pape, in uno scenario di completa mancanza di vento, quando si trovavano a 47 miglia dai primi, al largo dell’arcipelago delle Sette Isole al largo della costa di Granito Rosa, nel dipartimento delle Côtes-d’Armor, in Bretagna.
“La partenza di questa Transat Jacques Vabre non è andata molto bene. Ci siamo subito trovati sottovento rispetto alle barche che sono partite più a nord. La parte più difficile è stata ieri sera, al largo dell’isola di Guernsey, dove abbiamo sofferto per una situazione meteo infernale: siamo rimasti completametne bloccati in una zona con 2-3 nodi di vento e vedevamo quelli davanti che filavano a 8 nodi, quelli dietro che filavano a 8 nodi e noi che andavamo a 3 nodi. Eravamo a mezzo miglio dalle barche davanti e questo mezzo miglio si è trasfromato in 5 miglia. Non è stato bello vedere gli altri navigare in un vento che noi non avevamo, ma stiamo cercando di mantenere la calma e restare concentrati per riagganciare il gruppo di barche che è qua leggermente più a sud rispetto a noi”, ha precisato Giancarlo consapevole che i giochi sono appena cominciati e tante scelte strategiche dovranno essere prese. E avranno le loro conseguenze.

Buone notizie

“La buona notizia è che i file meteo mostrano previsioni simili tra loro per le prossime ore. Le opzioni stanno diventando più chiare: andare a cercare un flusso nord-est dietro la dorsale nel Golfo di Biscaglia per raggiungere Capo Finisterre. Questo ci permetterà di prendere un’andatura di poppa, che speriamo ci accompagnerà fino alle Canarie”, ha concluso il co-skipper di Prysmian Group.

 


MARTEDÌ 9 NOVEMBRE 2021

Una dorsale da passare

“Siamo entrati in una buona routine, si è instaurato subito un buon ritmo dei turni. Non dormiamo molto, ma bene. Siamo complementari in navigazione e dobbiamo continuare così. Il poco vento ci ha comunque regalato l’incontro con i delfini che contribuisce sempre a sollevare il morale”, commenta Giancarlo, motivato a superare questa prima fase impegnativa.

La flotta della Transat Jacques Vabre si gioca il tutto e per tutto per uscire da una situazione stressante: i concorrenti in gara si trovano bloccati in una dorsale anticiclonica che si estende da Madeira a Dunkerque. Inoltre, il passaggio della piattaforma continentale, sinonimo di perturbazione delle condizioni meteo marine, complica la situazione. Tutte le imbarcazioni sembrano puntare a sud, annunciando ancora qualche giorno di battaglia nel Golfo di Biscaglia. L’obiettivo: agganciare il vento da est mentre ci si dirige a sud per sfuggire da questa zona. Quale equipaggio arriverà per primo? Questa è la domanda del giorno…

 

 

A bordo di Prysmian Group, Giancarlo e Martin stanno affrontando bene questi primi giorni di regata, in cui i concorrenti devono prendere il ritmo di sonno e veglia ed abituare il fisico, in generale, ai ritmi della vita in mare.

“Secondo giorno in regata con ritmi da Figaro. Per me è stato quasi un remake della Solitaire de Figaro con poco vento e molta corrente; quindi, delle condizioni complesse da cui stiamo uscendo bene. Siamo contenti di aver superato la punta della Bretagna, questo primo step. Ora ci apprestiamo a passare una dorsale, abbiamo vento da nord-est e stiamo andando a cercare il vento da est. Il nostro obiettivo è trovare un buon passaggio in questa dorsale per non rallentare troppo a lungo”, ha aggiunto Martin.

 


MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE 2021

Si riparte: la regata è tutta da giocare

Una bellissima alba accoglie il duo a bordo di Prysmian Group nel golfo di Biscaglia. La flotta degli IMOCA Class è “sparpagliata” in 245 miglia di mare. I leader che sono riusciti ad uscire per primi dalla dorsale stanno avanzando verso sud, ma gli inseguitori hanno ancora la possibilità di raggiungerli. La strada è lunga e la regata è ancora tutta da giocare.
Questa mattina Giancarlo e Martin navigano finalmente ad una velocità di venti nodi, a poche miglia da Fortinet – Best Western e 11th Hours Racing Team Alaka’I.
“Abbiamo agganciato il vento da est un po’ prima del previsto e in serata raggiungeremo Capo Finisterre con venti sempre più forti. In questo momento la barca scivola ad un’ottima velocità su un mare piatto e riusciamo anche a riposarci”.

L’opinione del meteorologo

Il meteorologo e router Christian Dumard ha commentato le condizioni meteorologiche di questo inizio della 15ma edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre in un autunno molto mite, soleggiato e senza vento.
“La situazione che stanno vivendo i concorrenti non è molto comune. Statisticamente, poche regate che partono a novembre hanno registrato venti deboli, anzi di solito si affrontano subito condizioni molto più vigorose, con uno o più fronti di passaggio e una rapida discesa nel Golfo di Biscaglia e lungo la costa portoghese. È vero però, che nel mese di novembre si possono a volte registrare temperature ancora miti, accompagnate da sole e poco vento, come stiamo vivendo in questo momento.”
Alle ore 10, Prysmian Group si trovava in lotta per l’ottava posizione, a 520.52 miglia dal primo (Apivia). Ancora 5280.5 miglia (9779.49 Km) teoriche da percorrere.

GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 2021

Modalità spi attivata, al largo delle coste del Portogallo

Prysmian Group ha doppiato Capo Finisterre intorno alle 3:30 di ieri notte, scegliendo di passare al di fuori della DST cioè della Traffic Separation Device, una zona in cui viene regolamentato il traffico marittimo a causa di un elevato passaggio di navi commerciali, combinato alla difficoltà del passaggio e della navigazione in generale.

Giancarlo e Martin iniziano la loro discesa sottovento, lungo la costa portoghese, spinti da un flusso di vento da nord che soffia tra i 20 e 22 nodi.

“Navighiamo sotto spi da quando abbiamo passato il DST di Cap Finisterre. Il vento soffia a 20 / 22 nodi e il mare è piuttosto calmo: avanziamo bene ma dobbiamo stare attenti a non esplodere lo spi perché lo stiamo davvero portando al limite. Cerchiamo di mantenere delle buone velocità, intorno a 14-15 nodi. Stiamo facendo rotta a sud per restare nel vento. Il cielo è grigio, ma la temperatura inizia a salire. Tutto bene a bordo di Prysmian Group!”

 

Vita di bordo

“Seguiamo un ritmo di vita regolare a bordo. Abbiamo la nostra routine e i nostri appuntamenti quotidiani. Ogni giorno alle 7:30 e poi alle 19:30 arrivano i nuovi file meteo. Martin fa il routage e poi discutiamo insieme le strategie a breve, medio e lungo termine.

A volte riusciamo a mangiare insieme, altre volte da soli, a seconda delle esigenze personali. In generale abbiamo stabilito turni di un’ora ciascuno ma quando è necessario strambare o cambiare vela siamo entrambi sul ponte a lavorare”, racconta Giancarlo.

“Le giornate sono scandite dalle regolazioni, dalle manovre e dallo studio, oltre che da piccoli impegni per la comunicazione che ci permettono di condividere la nostra avventura con più persone possibili.”

Classifica

Giancarlo e Martin proseguono la loro Transat Jacques Vabre in lotta per l’ottava posizione con Maitre Coq e Group Apicil. Nella notte ci sono stati vari colpi di scena e un buon recupero di posizioni in classifica. L’umore è alto a bordo di Prysmian Group, anche se ieri sera Giancarlo e Martin erano molto dispiaciuti per Justine e Simon, skipper e co-skipper di 11th Hours – ALAKA’I, che hanno dovuto abbandonare la regata a causa della perdita dell’albero che fortunatamente non ha danneggiato l’equipaggio.

 


VENERDÌ 12 NOVEMBRE 2021

L’opzione sud prevale

“Navighiamo con 25 nodi di vento, randa piena e abbiamo issato lo spinnaker grande. Il mare non troppo formato ci consente ancora di usare questo spi che permette di avanzare più velocemente ma, come tutte le vele, ha un limite di range di utilizzo. Durante il punto meteo e strategia che abbiamo fatto questa mattina, avevamo pensato di andare più ad ovest, ma poi abbiamo scelto l’opzione di navigare verso sud per coprire la rotta dei nostri avversari diretti: Fortinet – Best Western e Maitre Coq.

Per ora siamo contenti della nostra posizione in classifica e soddisfatti perché da un paio di giorni, con l’arrivo del vento, abbiamo la possibilità di seguire la nostra strategia, che ci ha portato a recuperare delle posizioni. Le temperature sono più miti e stanotte non abbiamo avuto bisogno di indossare la cerata,” racconta il duo da bordo.

 

 

La flotta della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre

Guardando la situazione dell’intera flotta , gli Ultime navigano veloci verso Capo Verde mentre una parte dei Class40 si è ritrovata bloccata in una zona senza vento 1300 miglia dietro, a Capo Finisterre.

Per gli IMOCA, Apivia che aveva monopolizzato la regata fin dall’inizio, lascia la leadership a LinkedOut che si porta in testa. Comunque tutti proseguono il loro percorso verso Madeira in un vento ancora instabile a causa dell’anticiclone posizionato a ovest della flotta.

Si susseguono le strambate e le manovre per restare sul bordo della dorsale perché più ci si avvicina all’anticiclone più il vento ruota a favore ma perde di intensità. Per questo motivo, la strategia che paga è portarsi ad ovest finché il vento è abbastanza forte per poi strambare e navigare a sud per ritrovare più pressione, come stanno facendo Giancarlo Pedote e Martin Le Pape.

Classifica

Prysmian Group naviga ora in settima posizione, seguito da Fortinet – Best Western e Maitre Cocq. Finora ha percorso 1120 miglia nautiche circa e restano ancora 4680.4 da percorrere. La velocità media di questi giorni è di 13.8 nodi.


SABATO 13 NOVEMBRE 2021

Un approccio difficile all’arcipelago delle Canarie

“Abbiamo passato una notte difficile, con un mare assai complesso e un vento capriccioso che cambiava costantemente. Abbiamo dovuto regolare le vele continuamente per cercare di mantenere il ritmo, ma nonostante i nostri sforzi le barche più a sud sono riuscite ad andare più veloci. Forse per un vento differente, forse per differenti caratteristiche delle barche/vele,” commenta Giancarlo.
“Inutile lamentarsi: cercheremo di recuperare alla prima occasione che si presenterà. Adesso ci attende il passaggio delle Canarie, stiamo studiando quale sarà il punto migliore per il passaggio per non subire troppo dell’effetto delle isole sul vento. Inizia a fare sempre più caldo”.
Questa mattina Giancarlo e Martin sono in nona posizione. L’avvicinamento alla Canarie potrebbe avere conseguenze importanti per la classifica: l’altezza delle isole influenza il vento. Il passaggio è complesso perché gli skipper non solo devono scegliere dove attraversare l’arcipelago in base alle zone di vento debole e quelle in cui il vento subisce delle accelerazioni, ma anche tenendo conto dei tratti di mare in cui non gli è permesso navigare, del traffico e della strategia degli altri concorrenti.


DOMENICA 14 NOVEMBRE 2021

Il passaggio delle isole Canarie

“È stata una notte complessa: non abbiamo dormito per niente, ma ne è valsa la pena perché abbiamo recuperato le due posizioni che avevamo perso. Siamo davvero contenti, tanto che speriamo di riuscire a distanziare ancora di più gli inseguitori, agganciando il vento prima di loro,” racconta Giancarlo.
“Per questo non c’è tempo per festeggiare: restiamo concentrati al massimo per far avanzare la barca il più rapidamente possibile. Adesso ci attende un lungo bordo mure a sinistra con vento moderato da nord-est che ci accompagnerà fino alle coste africane, dove potremo finalmente navigare in venti più forti”.
È passata una settimana dalla partenza della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre. Partite tutte insieme, con un percorso iniziale comune, le quattro classi impegnate in questa traversata oceanica sembrano partecipare a quattro regate differenti. Gli Ultimes in discesa a sud verso Trindade e Martin Vaz. Gli OceanFifty e gli Imoca, in navigazione verso Capo Verde, seguono due rotte differenti: più a ovest troviamo i trimarani, più a est, vicini alla costa africana, gli IMOCA.  La flotta dei quaranta piedi è invece più estesa e in generale avanza lungo le coste portoghesi e marocchine, seguendo gli alisei verso la Martinica.

Classifica

Tutto bene a bordo di Prysmian Group. Giancarlo e Martin hanno realizzato il passaggo delle Canarie e sono nuovamente in settima posizione, a 178.2 miglia dal primo (Apivia Voile – Charlie Dalin). Mancano, in teoria, 4141.3 miglia, cioè 7669.69 Km all’arrivo. Nelle ultime 24 ore, hanno tenuto una media di 7.2 Nodi.


PRIMA SETTIMANA

L’IMOCA Prysmian Group, condotto da Giancarlo e Martin Le Pape, ha percorso circa 2000 miglia delle 5800 previste dal percorso teorico che quest’anno si conclude a Fort-de-France, in Martinica ed è in settima posizione.

Analisi meteorologica e strategica

La regata si sta rivelando più lunga del previsto: il routage fatto sulla media delle ultime dieci edizioni, stimava l’arrivo degli IMOCA tra il 17° e 20° giorno di navigazione. La causa di questo ritardo è una situazione meteorologica piuttosto inedita con un’inversione completa dei sistemi: un anticiclone posizionato molto a nord, delle depressioni collocate molto a sud, sulle Azzorre, e alcune depressioni tropicali e secondarie molto instabili ed isolate presenti nel mezzo dell’Atlantico.

Questi fenomeni hanno reso variabile ed incostante quello che di solito è il vento protagonista della Transat Jacques Vabre: l’Aliseo, un vento caratteristico dell’Atlantico Nord, che normalmente spira in autunno/inverno da nord-est, ma che necessita di una situazione meteorologica particolare per installarsi stabilmente.

La flotta degli IMOCA, divisa in due gruppi seguiti da una coda, ha passato quasi interamente le isole Canarie. Prysmian Group si trova attualmente in settima posizione, in testa al secondo gruppo e nella notte ha guadagnato ancora distacco sui diretti inseguitori, Fortinet – Best Western e MaitreCoq.

Come il resto del loro gruppo, il duo italo francese naviga vicino alle coste africane, per beneficiare dei venti generati dalla pressione che viene da terra, ma presto dovrà spostarsi a ovest per poi affrontare il Pot au Noir o zona di convergenza intertropicale, punto strategico per le condizioni meteorologiche instabili e di difficile interpretazione.

 

I commenti

“Il bilancio dall’inizio della regata è piuttosto positivo: stiamo riuscendo a mantenerci nelle velocità target della barca e, a livello della traiettoria, le scelte sono state positive. Martin è davvero concentrato sulla navigazione. Ci svegliamo spesso anche nei nostri turni di riposo per condividere dubbi, porci domande, fare e rifare delle scelte: è un modo di lavorare collaborativo e quello che spero è che riusciremo a continuare così, come stiamo facendo, fino all’arrivo. Né più, né meno”, commenta Giancarlo, interrogato a bordo di Prysmian Group.

“Fin dall’inizio della regata, Giancarlo e Martin hanno gestito bene la strategia. Nel golfo di Biscaglia bisognava scegliere tra varie opzioni. Secondo me, hanno navigato bene, privilegiando una rotta a volte diversa da quella degli altri concorrenti, per sfruttare al meglio l’imbarcazione che hanno a disposizione”, ha dichiarato Tanguy Laglatin, allenatore di Giancarlo dai tempi dei Mini, che ha proseguito commentando la sua performance e quella di Martin: “Hanno incontrato diverse “ondate” di Aliseo, con delle fasi più o meno forti di vento da nord-est.

Due, tre giorni fa il flusso dell’Aliseo si è interrotto creando una situazione complessa proprio al passaggio delle Canarie. Prysmian Group ha dovuto navigare in venti leggeri ma ha passato l’arcipelago canario con una buona strategia, guadagnando e rafforzando la posizione rispetto agli avversari.”

Questione d’intesa

Importante per la performance è anche l’intesa creata tra i due navigatori. “L’umore a bordo è alto: Martin ed io ci intendiamo bene, ci divertiamo, anche se cerchiamo soprattutto e innanzitutto di far avanzare la barca velocemente e nella giusta direzione,” commenta Giancarlo.

“Mi sento bene in mare. Dopo un Vendée Globe, è veramente bello navigare di nuovo in una traversata atlantica che si sta rivelando più lunga del previsto. Le differenze, per quanto riguarda le emozioni che vivo, sono sicuramente legate al fatto che in un Vendée Globe sei da solo per cui tutto il vissuto è più forte e più intenso. Ti trovi in uno stato di fatica importante e costante, mentre ora possiamo aiutarci, facciamo le cose in due ed è più semplice.”

I prossimi giorni

“L’aliseo rinforzerà fino a mercoledì. In queste condizioni esistono due possibilità: andare a cercare l’accelerazione del vento verso Cap Blanc, tenendosi vicini alla costa africana per poi navigare in una parabola verso l’entrata della zona del Pot au Noir, come stanno facendo Initiative Coeur e Charal, oppure fare come Apivia e spostarsi subito a ovest per cercare il passaggio della zona di convergenza intertropicale che si situa abitualmente a 28°-30° ovest e 10° nord ma che gli IMOCA potrebbero incontrare più a est”, spiega Tanguy Leglatin.

Mercoledì sera è annunciata un’altra interruzione dell’aliseo a largo di Capo Verde: se questo fenomeno interesserà la flotta o meno, dipenderà da quanto le imbarcazioni riusciranno a spingersi verso sud.

“In questa situazione è necessario trovare un equilibrio tra il fare rotta a sud per restare nel vento, e lo spostarsi a ovest, per raggiungere il miglior punto di passaggio attraverso il Pot au Noir”, conclude l’allenatore.

La strategia a bordo di Prysmian Group

“Sappiamo che a un certo punto dovremo strambare per spostarci verso ovest e passare il Pot au Noir, ma per il momento preferiamo restare a est perché il vento è più forte e vogliamo andare veloci. Siamo soddisfatti della nostra posizione e speriamo che non verremo penalizzati nel momento in cui dovremo spostarci verso ovest.

L’obiettivo per Prysmian Group è quello di sempre: andare il più veloce possibile, nella giusta traiettoria. Siamo contenti di quanto siamo riusciti a fare e vogliamo continuare così: mantenere le buone dinamiche che si sono create a bordo, restare sempre in ascolto della barca e analizzare la meteo,” dichiara, infine, Giancarlo Pedote.

 


MARTEDÌ 16 NOVEMBRE 2021

Il passaggio di Capo Verde

“Abbiamo passato una notte tranquilla con 15 nodi di vento e mare piatto, navigando con un’andatura piuttosto rapida. Siamo soddisfatti perché abbiamo guadagnato ancora miglia sui nostri diretti concorrenti, ma restiamo concentrati: obiettivo della giornata è il passaggio dell’arcipelago di Capo Verde. Mancano circa 240 miglia e stiamo studiando come superare al meglio questo nuovo punto strategico.”

La flotta degli IMOCA è ancora divisa in due gruppi: il gruppo di testa ha già raggiunto le isole di Capo Verde, mentre il secondo gruppo, condotto da Prysmian Group, naviga ancora vicino alla costa africana e si sta dirigendo verso ovest, per passare l’arcipelago ed entrare nella zona del Pot au Noir.

Le condizioni del vento sono più leggere e gli skipper sono impegnati costantemente a regolare le vele, i foil e fare il matossage (spostare i pesi a bordo) per mantenere la loro posizione o cercare di guadagnare miglia sugli avversari. In generale, tutti stanno cercando di ridurre il gap laterale, portandosi ad ovest, in modo da diminuire il rischio di perdere terreno sugli inseguitori.

Il Pot au Noir sarà un passaggio chiave, che potrà riservare ancora delle sorprese e cambiamenti nella classifica generale.

Classifica

Prysmian Group naviga in settima posizione, in testa al secondo gruppo della flotta degli IMOCA Globe Series Ha percorso circa 2170 miglia e restano 3630 da percorrere (calcolati sulla rotta teorica).

 


MERCOLEDÌ 17 NOVEMBRE 2021

La zona di convergenza intertropicale

“Stanotte abbiamo tenuto un’ottima andatura: la barca scivolava veloce sul mare piatto. Abbiamo guadagnato ancora delle miglia sui nostri diretti concorrenti, anche se probabilmente ci aspettano giorni un po’ difficili perché rischiamo di trovare una zona con poco vento mentre loro potrebbero beneficiare ancora della pressione da nord. Fa parte del gioco strategico che siamo chiamati a gestire.
Nel corso della giornata termineremo il passaggio delle isole di Capo Verde prima di fare un’ultima strambata per andare verso l’ingresso della zona del Pot au Noir.”
Per Martin sarà il primo passaggio della zona di convergenza intertropicale; Giancarlo gestirà la strategia, avendo sperimentato varie volte questo passaggio.
In generale, c’è molta pressione tra gli IMOCA Globe Series : la flotta si è divisa in gruppi più piccoli che navigano a poche miglia tra loro e che cercano di superarsi e guadagnare miglia sugli altri concorrenti. In testa, si alternano alla leadership LinkedOut, Charal et Apivia che dovrebbero raggiungere, a fine giornata, il Pot au Noir, una delle zone di navigazione più complesse, nella quale è importante trovare il giusto ingresso per affrontare in seguito uno slalom tra zone di bonaccia e temporali, con aumenti bruschi del vento.

Classifica

Prysmian Group naviga in settima posizione, a 335 miglia dal primo e a 3350 miglia (calcolati sulla rotta teorica) dall’arrivo in Martinica.

GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE 2021

Verso il Pot au Noir

“Abbiamo passato una notte calma, anche troppo calma. Vorremmo superare questa zona di bonaccia che ci tiene con i nervi a fior di pelle perché è frustrante vedere gli altri concorrenti che si avvicinano da dietro senza poter fare granché. Ma sappiamo che fa tutto parte del gioco.

Il Pot au Noir che presto affronteremo, è sempre una grande incognita per la variabilità degli elementi. Rischiamo di veder sparire il vantaggio duramente conquistato sugli altri, ma speriamo anche di ritrovare il vento. L’obiettivo del giorno è identificare “la porta di ingresso”, cioè il punto migliore che ci permeterà di passare rapidamente nel regime d’aliseo dell’emisfero sud.

La strategia degli inseguitori sarà quella di mettersi sulla nostra rotta per vedere cosa ci accade e, se finiamo in un buco di vento, ci gireranno intorno. Sembra una strategia un po’ crudele ma questo il rischio che si corre in una posizione come la nostra: in testa ad una parte della flotta.

Non vediamo l’ora di passare il Pot au Noir per proseguire più spediti verso la meta e cercheremo di superare al meglio questo punto chiave della regata.”

 

Giancarlo Pedote a bordo di Prysmian Group alla Transat Jacques Vabre

Situazione nella flotta degli IMOCA

L’intera flotta degli IMOCA Class si estende in mille miglia circa di mare, questa la distanza lineare tra il primo e l’ultimo. In testa, LinkedOut mantiene la leadership ormai da due giorni e sta guadagnando miglia su Charal e Apivia.

Al momento i primi IMOCA ad approcciarsi al Pot au Noir non ne sono stati troppo rallentati, ma sembra che per il secondo gruppo, quello di cui fanno parte Giancarlo Pedote e Martin, la zona di convergenza intertropicale si presenti piuttosto estesa, intorno alle 250 miglia, con condizioni meno clementi e più complesse.

Classifica

Prysmian Group naviga in settima posizione, le miglia percorse sono 2680, restanti 3120, quindi non è, in distanza lineare e teorica, ancora a metà del percorso.


VENERDÌ 19 NOVEMBRE 2021

La lotteria del Pot au Noir

“La notte è stata difficile, ci siamo giocati la lotteria del Pot au noir, che però non ci ha favorito. Gli altri concorrenti ci sono passati da ovest quando abbiamo preso una grande nuvola che ci ha lasciato senza vento. Ora siamo concentrati sulla regata, siamo comunque sempre a stretto contatto con le altre imbarcazioni. Navighiamo nelle condizioni e nel paesaggio tipico del Pot au noir con nuvole e vento instabile.”

Mentre gran parte della flotta degli IMOCA Globe Series sta lottando o deve ancora entrare nella zona di convergenza intertropicale, in testa, a 300 miglia dal passaggio obbligato per Fernando de Norhona, LinkedOut, Apivia e Charal sembra intravvedano già l’uscita di questo passaggio complesso.

Il duo a bordo di Prysmian Group dovrà superare ancora 300 miglia almeno per ritrovare una corrente di vento con più pressione.

 

Giancarlo Pedote - diario di bordo Transat Jacques Vabre 2021

Classifica

Prysmian Group naviga in decima posizione, 2850 sono le miglia percorse e 2950 mancanti (su una rotta teorica).

 


SABATO 20 NOVEMBRE 2021

“Siamo dispiaciuti di aver perso tre posizioni nel Pot au Noir. Ma riflettendo tra noi avrebbe potuto essere anche peggio. Credo che siamo quasi usciti dalla zona di convergenza intertropicale, anche se vediamo ancora delle nuvole tipiche di questa area. Comunque, è stato un passaggio laborioso.

Non ci saranno molte opzioni tattiche usciti dal Pot au Noir: prua su Fernando de Norhona, dovremo strambare per risalire la costa brasiliana ma sarà importante far correre la barca. Risalendo poi verso la Martinica, passeremo di nuovo per la zona di convergenza ma speriamo sia un passaggio più fluido.

Viviamo il momento e restiamo concentrati.”

 

 

In testa alla flotta degli IMOCA, LinkedOut ha superato per primo Fernando de Noronha, ieri sera alle 22:22 GMT. Continua la lotta per la leadership e i primi tre che navigano a distanza ravvicinata, circa 75 miglia tra loro sono impegnati nella risalita della costa del Brasile. Un vento da est – sud est li costringerà a diverse strambate, per evitare l’ampia DST, zona proibita alla navigazione.

Classifica

Prysmian Group, a 500 miglia circa da Fernando de Norhona, si trova in decima posizione, 2590 miglia percorse e 3210 (In linea teorica) per l’arrivo in Martinica.

 


DOMENICA 21 NOVEMBRE

“Siamo concentrati a far avanzare la barca per cercare di non farci distanziare da Maitre Coq. Oggi la strategia non è complessa: dobbiamo semplicemente andare tutto dritto, direzione Fernando de Norhoña. Stiamo navigando al traverso che è l’andatura nella quale i nostri foil sono i meno efficaci, vista la loro piccola taglia.
Fatichiamo ma non molliamo, vogliamo mantenere il ritmo di Maitre Coq e distaccare le barche che sono dietro di noi. Questa notte abbiamo passato l’equatore, ma visto che abbiamo scordato lo champagne, offriremo a Nettuno del Paté Henaff!”

Classifica

Prysmian Group ha passato l’equatore prima della 06:00 di questa mattina, sempre in decima posizione. A poco più di 200 miglia da Fernando de Norhoña, nelle ultime 24h ha navigato a una velocità di circa 16 nodi. 2264.8 Nm teoriche all’arrivo.

LUNEDÌ 22 NOVEMBRE 2021

“Abbiamo girato l’isola di Fernando de Noroñha, uno dei punti obbligatori del percorso. Direzione Martinica. Le condizioni non sono semplici, oltre 25 nodi di vento: stiamo navigando con lo spi grande per cercare di avanzare il più possibile e recuperare sulle imbarcazioni davanti a noi.

La barca è completamente spazzata dalle onde, a volte è difficile vedere dagli oblo. Le nuvole sono basse, abbiamo visto una bellissima alba”.

Prysmian Group, dopo aver girato l’isola di Fernando de Noroñha ieri notte intorno alle 23:00 ora italiana, naviga sempre in decima posizione, tallonando Solo Maitre Coq a neanche tre miglia di distanza, a una velocità di 18 nodi. Si sta riavvicinando alla fascia equatoriale, questa volta da sud, con l’obiettivo di riagganciare l’aliseo di Nord-Est il prima possibile e dirigersi in Martinica, a Fort-de-France, porto di arrivo, che dista meno di 2000 miglia.

Analisi meteorologica e strategica della seconda settimana

Nel corso di questa seconda settimana di regata, Prysmian Group ha attraversato vari punti chiave del percorso, quali le isole di Capo Verde e la zona di convergenza intertropicale e si prepara a un’ultima settimana nuovamente complessa, come spiega Tanguy Leglatin, allenatore di Giancarlo a Lorient:

“Negli ultimi giorni, Giancarlo e Martin hanno subìto un Pot au Noir fuori dall’ordinario, posizionato molto a est e in movimento verso sud, che li ha investiti e seguiti spostandosi più velocemente di loro, consentendo alle imbarcazioni dietro di raggiungerli. È stato invitabile: li ha accompagnati senza premettergli di trovare una velocità stabile e si è mosso più velocemente di quello che potessero fare loro.

 In avvicinamento all’isola di Fernando de Noronha, sono riusciti a uscire dalle nuvole aumentando la loro velocità, ma hanno comunque trovato una situazione perturbata a causa di un Pot au Noir ormai sceso verso sud. Pot au Noir che rincontreranno ben presto con le sue attività temporalesche nella risalita delle coste brasiliane, ma che dovrebbe essere meno complesso del precedente soprattutto perché spostandosi lui a sud e loro a nord, dovrebbe durare solo un giorno.”

Situazione complessa, prima dell’arrivo

“Particolare attenzione dovrà essere messa in due passaggi successivi: primo, l’uscita del Pot au Noir, specialmente al largo dell’estuario del Rio delle Amazzoni, una zona in cui sono già presenti correnti numerose e molto forti che sicuramente influenzeranno l’andamento della regata.

Secondo passaggio, i temporali che potranno arrivare a partire da giovedì dallo Suriname e dalla Guyana, una zona molto umida, nella quale il vento perturbato annuncerà l’arrivo di un aliseo debole da nord, che tra giovedì e venerdì potrebbe spostarsi dalla Guadalupe, verso la Martinica.

 

 

Una situazione complessa, generata dalla piccola bolla depressionaria che, bloccando l’anticiclone, li segue dall’inizio della regata e li seguirà quasi fino all’arrivo”.

 


MARTEDÌ 23 NOVEMBRE 2021

“Stiamo attraversando un passaggio piuttosto complicato, anche a livello di classifica. Siamo di nuovo nel Pot au Noir che con i suoi temporali improvvisi rimescola le carte e le posizioni.

L’umore non è alto e, anche se stiamo facendo del nostro meglio, non siamo completamente soddisfatti. Siamo riusciti a mangiare una pasta per prendere nuove energie, e a bordo c’è una buona atmosfera, ci intendiamo bene e stiamo facendo un gran lavoro di squadra per superare insieme queste situazioni snervanti.

L’obiettivo ora è cercare di uscire prima possibile dalla zona di convergenza intertropicale per entrare nel flusso dell’aliseo dell’emisfero settentrionale e fare rotta più o meno diretta sulla Martinica. Una volta entrati nel flusso dell’aliseo non dovrebbero esserci molte strambate da fare, ma un lungo bordo mure a dritta verso l’arrivo, previsto tra circa 4-5 giorni.“

 

 

Mentre i primi tre equipaggi della classe OceanFifty, Primonial, Koesio e Leyton, hanno tagliato il traguardo nella notte di lunedì e martedì, primi dell’intera flotta della 15ma Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre e l’Ultime Maxi Edmond de Rothschild è a poche miglia dalla Martinica, per la classe IMOCA Globe Series continua la complessa risalita della costa brasiliana.

Le condizioni perturbate proseguono anche al di fuori del Pot au Noir e l’intera flotta accusa stanchezza per le continue manovre e il caldo, combattuti tra l’impazienza di arrivare a terra e il piacere della navigazione.

Classifica

Prysmian Group è in decima posizione, con ancora 1525 miglia circa (lineari e teoriche) da percorrere per raggiungere la Martinica.

 


MERCOLEDÌ 24 NOVEMBRE 2021

“Ieri siamo rimasti bloccati e abbiamo perso qualche miglio sui nostri diretti concorrenti ma ora siamo rientrati nel match. I temporali in questa zona sono molto aleatori ed instabili: puoi caderci dentro o no, ma non puoi sempre evitarli.

In generale, dovremmo mantenerci su questo bordo fino all’arrivo. Abbiamo smesso di strambare e navighiamo in linea dritta, con un bordo mure a dritta in un flusso di vento da est, leggero intorno ai 10-12 nodi.
Stiamo bene ma le temperature sono ancora elevate: il sole è molto forte, sin dall’alba. Speriamo di arrivare presto all’8° nord per trovare delle temperature più vivibili.
Manteniamo il ritmo ma siamo stanchi, soprattutto dopo le manovre. Non riusciamo a riposare bene perché siamo concentrati sull’arrivo.”

Sei Ocean Fifty e tre Ultime hanno già tagliato il traguardo in Martinica, mentre la flotta degli IMOCA Globe Series si estende in circa 2000 miglia di mare con il primo, LinkedOut, a 335 dall’arrivo e l’ultimo Ebac che deve ancora girare l’arcipelago di Fernando de Noronha.

Classifica

Prysmian Group naviga in decima posizione, a 1250 miglia circa dall’arrivo.

GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE 2021

“Siamo molto concentrati, mancano 840 miglia all’arrivo e non possiamo mollare proprio ora. Stiamo attraversando un tratto con frequenti e forti temporali, che ci portano fuori rotta con velocità aleatorie. Sono manifestazioni dell’Aliseo e del Pot au Noir combinati insieme.
Una volta passata questa zona cercheremo di guadagnare ancora miglia per consolidare la posizione che abbiamo raggiunto e distanziarci dagli altri.
La notte è andata bene, abbiamo guadagnato due posizioni, ma sappiamo che la situazione può cambiare e dobbiamo restare lucidi fino all’arrivo a Fort de France. La rotta è ancora lunga, ritroveremo l’Aliseo dell’emisfero nord con venti leggeri, forse isseremo anche lo spi nell’avvicinamento alla Martinica.
L’umore a bordo è buono, collaboriamo al meglio e questo recupero ci ha motivati ancora di più.

 

Il team tecnico è arrivato ieri in Martinica e sta preparando un rapido pit stop prima di rientrare in Bretagna.“
Nella flotta degli IMOCA Globe Series, LinkedOut naviga a sole 56 miglia dall’arrivo e lotta in venti leggeri sui 7 nodi per mantenere il distacco guadagnato sui diretti concorrenti: 150 miglia dal secondo e 200 dal terzo.

Classifica

Prysmian Group si trova in ottava posizione, a 840 miglia (in linea teorica) dall’arrivo, probabile nella notte tra il 27 e 28 novembre.

VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2021

“Navighiamo in un flusso da est sui 13-15 nodi. Abbiamo strambato per portarci più ad ovest per seguire il flusso più costante di Aliseo, che si sposta con la flotta, ma che perderà di intensità all’arrivo. Abbiamo raggiunto i 10° nord e il caldo è ancora intenso ma più sopportabile.
Restiamo concentrati, mancano meno di 500 miglia al traguardo in Martinica. L’arrivo è un momento delicato in una competizione perché si rischia di rilassarsi o cedere alla stanchezza. Noi cerchiamo di vivere il momento presente, senza pensare a quanto manca.
Navigando in doppio è più facile, perché ci sostieniamo l’un l’altro e possiamo darci i cambi, che se non riusciamo realmente a riposare.”
Tra gli IMOCA Globe Series, il primo team della flotta, LinkedOut, ha tagliato il traguardo alle 15:00 circa di ieri pomeriggio ora italiana, quando in Martinica era ancora mattina. Apivia, secondo in classifica, è a poche miglia dall’arrivo.

Classifica

Nella giornata di domani è previsto l’arrivo del secondo gruppo di Imoca, a cui appartiene Prysmian Group che lotta per la settima posizione, a 500 miglia teoriche circa dall’arrivo in Martinica.

SABATO 27 NOVEMBRE

Meno 250 miglia: non è ancora tempo di fare un bilancio

“Ho avuto sempre delle buone sensazioni su questa regata: abbiamo navigato quasi sempre alle velocià target e in maniera sostanzialmente impeccabile. Sicuramente ci sarà stata qualche sbavatura, ma penso che da un punto di vista di traiettorie abbiamo fatto il nostro mestiere correttamente, sicuramente grazie anche all’implicazione di Martin, visto che a lui avevo affidato il compito di gestitre la navigazionee. È stato interessante perchè in tutti i momenti cruciali ci siamo sempre confrontati, e abbiamo sempre trovato una soluzione della quale eravamo soddisfatti. Adesso mancano ancora 250 miglia all’arrivo e non per me non è ancora il momento di tirare i bilanci, i bilanci si faranno a terra.
Adesso dobbiamo pensare a fare bene queste ultime 250 miglia, proteggersi dagli avversari dietro che chiaramente non hanno voglia di restare dietro, e restare concentrati fino al taglio della linea e oltre, fino a dopo l’ormeggio della barca. Quando la barca sarà legata e assicurata, allora potremo fare il bilancio”.

Il commento di Martin

“In teoria è l’ultima giornata di navigazione, e i sentimenti a bordo sono contrastanti perchè da un lato siamo contenti di arrivare a terra, ma dall’altro sappiamo che siamo alla fine di questa transtat, che per noi è stata intensa e meravigliosa. Abbiamo vissuto dei momenti magici, che solo la vela d’altura può regalare.
Siamo contenti della nostra posizione e di quanto abbiamo fatto: non siamo mai stati in conflitto tra di noi, sempre sulla stessa lungheszza d’onda nelle decisioni che dovevamo prendere: ci capiamo al volo e anche queto ha fatto la forza del team,” ha commentato il co-skipper Martin Le Pape.
“Ci batteremo fino alla fine e comunque arriveremo, davanti o dietro Fortinet, davanti o dietro Corum, avremo mostrato che siamo presenti, che possiamo combattere con i grandi team e che abbiamo la capacità di restare davanti e questa sia la cosa più importante, almeno per noi. Siamo contenti di ciò che stiamo facendo.
La barca è “génial”, anche Giancarlo ne è contento: il team di terra l’ha prerparata bene e ha mostrato a tutti il suo potenziale, che è solo la base per ciò che verrà.
Se all’inizio della regata, qualcuno mi avesse detto che sarebbe andata così, ci avrei messo subito la firma”.

Classifica

Prysmian Group lotta per la sesta posizione continuando a scambiare piccoli vantaggi/svantaggi con Romain Attanasio con il quale è in contatto non solo visivo ma anche VHF: durante la notte i due team si sono parlati spesso per evitare collisioni…
Questa notte alle 04:26 ora italiana, Jérémie Beyou è arrivato a Fort-de-France, il porto di arrivo, in terza posizione, completando il podio degli IMOCA Globe Series

 


DOMENICA 28 NOVEMBRE

L’arrivo: i primi commenti e dichiarazioni

Giancarlo e Martin Le Pape hanno tagliato il traguardo della 15ma edizione della Transat Jacques Vabre Normandie Le Havrealle 8:44 (ora italiana), in sesta posizione nella categoria IMOCA. Uno splendido risultato per il duo a bordo di Prysmian Group che nel corso delle 5.800 miglia teoriche della regata ha mantenuto un’ottima rotta, è riuscito a sfruttare al meglio il potenziale dell’imbarcazione e a tenere il passo dei grandi foiler, ma soprattutto ha lavorato con piena fiducia reciproca, ottenendo il massimo della performance.

“Considerando il livello dei concorrenti e il poco tempo passato insieme prima della partenza, questo sesto posto ha dell’incredibile! Il momento del passaggio della linea è stato molto emozionante per entrambi!”, ha commentato Giancarlo.

“Alla partenza a Le Havre, stimavamo che concludere nella Top 10 sarebbe già stata un’ottima prestazione. Siamo incredibilmente felici di aver concluso sesti, felici e commossi. Abbiamo anche versato qualche lacrima quando siamo arrivati. La gara è stata estenuante. Ventun giorni in mare non sono un’impresa da poco, anche se ci siamo divertiti molto a navigare insieme”, ha confermato Martin.

Cercare di competere con gli IMOCA di ultima generazione tecnologicamente più avanzati ha richiesto il massimo impegno da parte dei navigatori che si sono prodigati con determinazione inesauribile e massima abnegazione. “Abbiamo dato il massimo dall’inizio alla fine. La regata è stata molto interessante anche se la meteorologia atipica, e attraversare due volte il Pot au Noir con le sue stasi è stato complesso. Siamo riusciti a fare una buona strategia nei passaggi chiave di Fromveur (tra l’arcipelago di Molène e l’isola di Ouessant, nel mer d’Iroise – ndr), Raz de Sein e alle Canarie, dove abbiamo cercato di cogliere al meglio ogni opportunità che si presentava per poter avanzare. Abbiamo regolato la barca continuamente, spostando ogni volta i pesi a bordo e questo ci ha consentito di mantenere la barca quasi sempre nelle velocità “target””, ha commentato lo skipper di Prysmian Group.

L’intesa, una chiave per il successo

Un’attenta strategia e un impegno costante a raggiungere e mantenere le andature più veloci possibili, la buona intesa a bordo con il co-skipper Martin Le Pape e un’assoluta determinazione, hanno portato al risultato raggiunto.

“In termini di dinamiche a bordo, non avrei potuto chiedere di meglio. Siamo stati in sintonia dall’inizio alla fine. La comunicazione tra di noi è sempre stata fluida e i compiti erano distribuiti in maniera chiara e bilanciata. Martin ha fatto un ottimo lavoro di routage e tattica e io ho potuto concentrarmi completamente sul far esprimere al meglio il potenziale della barca. C’è sempre stata una bella atmosfera a bordo e un ottimo stato d’animo. Abbiamo davvero lavorato in armonia!”, ha dichiarato Giancarlo Pedote all’arrivo.

 

Photo by Jean-Marie Liot / Alea

 

“È stato un piacere navigare insieme. Avevamo piena fiducia uno nell’altro, eravamo complementari e complici. Oserei dire uno stato di grazia, non semplice da ottenere in regata. Sono molto felice di aver potuto vivere questa esperienza, di aver potuto esprimermi al meglio sul piano navigazione e anche felice di avere un nuovo amico”, ha concluso Martin Le Pape.

Il dopo Vendée Globe e la voglia di proteggere l’Oceano

Giancarlo Pedote è stato il quinto italiano ad aver partecipato al Vendée Globe. Una delle prove sportive più dure: il giro del mondo in solitario, senza assistenza e senza scalo. Un’esperienza che lascia il segno.

Dopo aver passato 80 giorni in mare, percorrendo tutti gli oceani del mondo a bordo dell’IMOCA Prysmian Group; dopo essere arrivato ottavo, il 28 gennaio 2021, Giancarlo Pedote è tornato con un rinnovato amore per questo patrimonio naturale dell’umanità. E con la voglia di proteggerlo.

Di fronte all’Oceano mi sono sentito piccolo, impotente, sognatore. Parte del tutto. All’Oceano ho chiesto di farmi passare, senza mai pretese, consapevole che ero io l’ospite e che lui aveva il diritto di essere. Questo suo diritto è strettamente legato al nostro. Se lui non è, noi non possiamo essere. L’Oceano copre oltre il 70% della superficie terrestre ed ha un ruolo fondamentale per la vita del pianeta e l’equilibrio climatico. All’Oceano ho chiesto, all’Oceano ho promesso: che sarei tornato e avrei fatto qualcosa per proteggerlo”. Ha dichiarato Giancarlo Pedote, convinto che sono i piccoli gesti che contano, che fanno la differenza.

“Uomo e ambiente devono vivere in armonia, nell’equilibrio del tutto. Sto cercando di insegnare questo ai miei figli. Questa estate raccoglievamo insieme i pezzi di plastica che trovavamo in mare. Una piccola cosa, lo so, ma se ognuno di noi facesse qualcosa di piccolo la somma darebbe un grande risultato”.

L’incontro di Giancarlo Pedote con l’Unesco

Giancarlo Pedote ha parlato di questo suo amore per l’Oceano all’Unesco, incontrando Francesca Santoro, Programme Specialist IOC UNESCO. Le ha parlato della sua voglia di sensibilizzare alla protezione dell’Oceano, di mettersi a disposizione per azioni concrete che possano aiutare la sua salvaguardia. Ed è così che l’UNESCO ha coinvolto il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Un centro di ricerca multidisciplinare che promuove il dialogo tra scienziati, decisori politici e opinione pubblica per sostenere decisioni e provvedimenti a beneficio della società e dell’ambiente. La Fondazione CMCC sviluppa sistemi di previsioni del mare per l’oceano globale, e nell’ambito di Copernicus per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero. La fondazione inoltre sviluppa sistemi innovativi di osservazione dell’oceano.

La condivisione di intenti di Giancarlo Pedote e Prysmian Group

Giancarlo Pedote ha parlato di questo suo desiderio anche al suo storico sponsor Prysmian Group, che ha sempre considerato un compagno con cui condividere. Prysmian Group, che ha una particolare attenzione per l’ambiente, ha subito reagito con entusiasmo. Ha messo a disposizione del progetto la tecnologia PRY-CAM, sviluppata dalla divisione Electronics del Gruppo. Questa tecnologia, adeguatamente personalizzata in collaborazione con la Fondazione CMCC, verrà installata sull’imbarcazione e sarà in grado di raccogliere dati utili che verranno messi a disposizione degli scienziati in forma totalmente gratuita.

Le “malattie” dell’oceano sono molteplici, ma come dice Sylvia Earle, la più grave è la mancanza di conoscenza”, ha dichiarato Francesca Santoro.
I dati scientifici non sono mai fini a sé stessi (tranne in casi davvero rarissimi!) ma servono ad aumentare la nostra conoscenza del Mare che è alla base della soluzione delle sue problematiche. Come diceva Lord Kelvin “If you can not measure it, you can not improve it”. I dati di cui la comunità scientifica ha bisogno sono tantissimi e non si possono descrivere in poche righe. A noi oceanografi piace dire che conosciamo meglio la superficie della Luna di quando non conosciamo le profondità del nostro oceano. Con il progetto sportivo di Giancarlo Pedote e grazie alla tecnologia e le conoscenze messe a disposizione di Prysmian Group e dalla Fondazione CMCC, potremo aggiungere gocce di conoscenza, un servizio enorme per la salute del Mare.

L’impegno di Prysmian Electronics

Viviamo in un’epoca in cui le nostre azioni sono sempre più guidate dalle informazioni che si ricavano dalla lettura dei dati e quanto più il dato è oggettivo, tanto maggiore è l’impatto che esso ha sulle decisioni e sulle azioni intraprese a seguire. L’impegno che Prysmian Group dedica ai temi della sostenibilità e della salvaguardia del pianeta vuole essere il più concreto possibile, per questo abbiamo aderito con entusiasmo al progetto”, ha dichiarato Roberto Candela, CEO di Prysmian Electronics. “Siamo orgogliosi di poter mettere la nostra tecnologia al servizio della scienza per acquisire con la maggior precisione possibile dati che potranno essere di aiuto nel comprendere in maniera sempre più consapevole l’impatto che l’uomo ha sull’ambiente”, ha aggiunto.

La conoscenza è sempre stato un mio credo: conoscere la situazione in cui siamo, senza nascondersi, è il vero primo coraggio, e la base minima per agire” aggiunge Giancarlo.

Siamo parte del mondo, e il mondo è parte di noi, è la nostra casa. Dobbiamo sapere cosa succede nella nostra casa, dobbiamo prendercene cura e proteggerla. Ogni singolo atto conta, e in tutto ciò che facciamo, possiamo fare qualcosa per il Pianeta. Non c’è bisogno di fare qualcosa di straordinario: basta fare bene quello che stiamo facendo. Per questo mi sono detto: navigando, raggiungo dei luoghi inesplorati e parlo con le persone. Cosa posso fare oltre ai semplici quotidiani gesti? Posso mettere a disposizione la barca sulla quale navigo e parte del mio tempo e delle mie energie; posso mettere a disposizione me stesso per fare qualcosa come persona e in quanto sportivo. E sono lieto che Prysmian Group, in quanto attore tecnologico di primo livello, abbia deciso di seguirmi mettendo a disposizione le sue conoscenze.

Tecnologia per aiutare l’ambiente; sport a disposizione dell’ambiente.

Il progetto sportivo di Giancarlo Pedote ha l’obiettivo di una nuova partecipazione al Vendée Globe, nell’edizione 2024/25. Fino ad allora sono previste varie regate internazionali, che porteranno Giancarlo a navigare in differenti oceani.
La barca di Giancarlo sarà dotata di sensori per il rilevamento della temperatura e della salinità dell’acqua, progettati e istallati in collaborazione fra Prysmian Electronics e il la Fondazione CMCC. “Istalleremo, con la collaborazione di Prysmian Electronics, nuovi sensori per misurare ad esempio, in maniera efficiente, la temperatura e la salinità dell’oceano. Questi dati saranno controllati e distribuiti a tutti gratuitamente attraverso le reti europee quali EMODNET e Copernicus Marine Service”, ha dichiarato Giovanni Coppini, oceanografo, Direttore della Divisione Previsioni oceanografiche e Applicazioni del CMCC e coordinatore di previsioni del Mar Mediterraneo del Servizio Europeo di Copernicus.

I dati rilevati dai sensori verranno acquisiti, digitalizzati e trasmessi alla Fondazione CMCC con l’innovativa tecnologia PRY-CAM sviluppata dal Gruppo, tramite dispositivi di acquisizione PRY- CAM MINILOG. I dati verranno poi analizzati e validati dal CMCC e messi a disposizione delle comunità scientifiche internazionali attraverso la piattaforma Emodnet e Copernicus, in forma totalmente gratuita e divulgativa, in modo da poter essere utilizzati al fine di monitorare lo stato di salute degli Oceani. Questi parametri consentiranno anche l’affinamento di modelli matematici previsionali con l’obiettivo di rendere chiaro l’impatto dell’essere umano sullo stato del pianeta.

Questo sistema di acquisizione e trasmissione dei dati verrà installato sull’IMOCA Prysmian Group durante il cantiere invernale e verrà impiegato durante le regate successive, arrivando a raccogliere dati in zone del pianeta poco accessibili con i normali strumenti di rilevazione. La Fondazione CMCC metterà a disposizione di Giancarlo e tutti i coloro che navigano, le previsioni del mare (es. correnti ad alta risoluzione e onde) che elabora per aiutare marinai più o meno esperti a navigare in sicurezza. I dati raccolti dall’imbarcazione di Giancarlo Pedote aiuteranno a verificare e migliorare la qualità delle previsioni, per beneficio dell’Oceano e di tutti.

Un progetto educativo. Giancarlo Pedote: un uomo, un padre a disposizione dell’ambiente.

Giancarlo ha il desiderio di sensibilizzare a prendersi cura del pianeta, facendo e chiedendo a ciascuno di fare qualcosa, anche di piccolo, per la propria vita.
Padre di due bimbi di 6 e 8 anni, già autore di due testi didattici, Giancarlo Pedote sa quanto i piccoli possano essere sensibili alla natura. Per questo, oltre a impegnarsi a divulgare una cultura per l’Oceano, scriverà un libro di buone pratiche dedicato ai più piccoli, in collaborazione con pedagogisti e ricercatori oceanografici.

Obiettivo Vendée Globe 2024

Giancarlo Pedote

Prysmian Group e Giancarlo nel corso di una conferenza stampa a Genova hanno rinnovato la partnership per il Vendée Globe 2024, regata oceanica ribattezzata “l’Everest dei mari”.

 

“Confermiamo l’impegno nella vela perché portatrice di valori che sono propri di Prysmian, come l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide, ma anche perché il vento e le energie rinnovabili rappresentano una parte importante del nostro business. La sostenibilità è nel DNA di Prysmian come dimostrano gli impegni in ambito sociale ed ambientale che abbiamo preso”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Prysmian Group, Valerio Battista.

“Sono felice della conferma del mio storico sponsor Prysmian Group, che mi segue da 14 anni ed ha deciso di lanciare una nuova campagna Vendée Globe, sostenendo un investimento di migliorie sull’imbarcazione, a testimonianza del successo della prima partecipazione. Siamo consapevoli che l’impegno è un crescendo di risorse necessarie, e per questo abbiamo deciso di aprirci a nuovi partner, grandi aziende che come Prysmian, credono nello sport come valido e potente mezzo di comunicazione”, ha commentato Giancarlo.

Giancarlo Pedote e Valerio Battista, Amministratore delegato di Prysmian Group, storico sponsor del navigatore fiorentino Photo © F. TACCOLA

 

“Proteggere l’Oceano con la conoscenza: conoscere la situazione in cui siamo, senza nascondersi, è il vero primo coraggio, e la base minima per agire”, Giancarlo.

“E sono contento parimenti della decisione di Prysmian Group di seguirmi anche nel desiderio di proteggere l’Oceano. A gennaio, quando sono rientrato dopo il mio primo giro del mondo, ho portato con me la voglia di un nuovo giro del mondo in regata con un progetto sportivo più competitivo e il desiderio di fare qualcosa di concreto per proteggere questa magnifica risorsa del Pianeta. Ho parlato di questo mio pensiero all’Unesco, incontrando Francesca Santoro, Programme Specialist, IOC UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe, che si è subito mostrata entusiasta.

Stesso entusiasmo lo ha avuto Prysmian Group, che ha subito deciso di sostenere la parte scientifica del progetto” ha concluso il navigatore fiorentino.


“Insieme a Giancarlo collaboreremo con Unesco in un progetto per il monitoraggio dell’oceano con la nostra tecnologia PRY-CAM”, Valerio Battista.

In coerenza con il suo impegno per la sostenibilità ambientale, Prysmian Group ha presentato con Roberto Candela, CEO Prysmian Electronics, un progetto scientifico sviluppato in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), per il monitoraggio dello stato di salute degli Oceani grazie alla tecnologia PRY-CAM.

La barca sarà equipaggiata con sensori per la misurazione della temperatura e della salinità dell’acqua in cui navigherà, diventando a tutti gli effetti uno strumento di monitoraggio ambientale. I dati rilevati dai sensori verranno digitalizzati e trasmessi alla Fondazione CMCC con l’innovativa tecnologia PRY-CAM sviluppata dal Gruppo, tramite dispositivi di acquisizione PRY-CAM MINILOG. I dati verranno poi analizzati e validati dal CMCC e messi a disposizione delle comunità scientifiche internazionali in forma totalmente gratuita e divulgativa, in modo da poter essere utilizzati al fine di monitorare lo stato di salute degli Oceani.


Gli sponsor tecnici riconfermano il loro appoggio per il Vendée 2024

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto sportivo e quello ambientale di Giancarlo Pedote e Prysmian Group, hanno preso parte anche i rappresentati degli sponsor tecnici Helly Hansen, Gottifredi Maffioli, Raymarine e Kohler Lombardini che rinnovano anch’essi la loro partecipazione.

Photo © F. TACCOLA


Il progetto di protezione dell’Oceano

Giancarlo ha poi annunciato l’intenzione di contribuire alla protezione dell’Oceano anche su un piano divulgativo, continuando a condividere con tutti il suo amore per l’ambiente e il suo sentirsene parte, come aveva già iniziato a fare durante il Vendée Globe, ma anche scrivendo un libro per bambini che possa coinvolgere le nuove generazioni, sensibili alla bellezza e vulnerabilità della natura.

“Sono padre di due bimbi di 6 e 8 anni. Con loro condivido la meraviglia di questo mondo e il rispetto per questo qualcosa di cui siamo parte. I bambini sono sensibili ed è per me un piacere ritrovare in loro la mia passione. Per questo ho deciso di scrivere un testo che presto inizierò a immaginare facendomi consigliare e seguire da chi da sempre si occupa dell’educazione dei piccoli e della salute degli oceani”.

 

Rolex Fastnet Race 2021: il diario

Giancarlo, dopo sei mesi circa dall’arrivo in ottava posizione al suo primo Vendée Globe, torna a regatare. Domenica 8 agosto, alle 12:25 (ora italiana), lo skipper di Prysmian Group partirà per la leggendaria Rolex Fastnet Race, in doppio con Martin Le Pape, co-skipper anche per la Transat Jacques Vabre che si disputerà a novembre.

L’obiettivo dei due navigatori è quello di creare un forte binomio in regata e terminare al meglio le 695 miglia del percorso valide per la qualificazione alla Rotta del Caffè (come viene altrimenti definita la Transat Jacques Vabre).

La 49a edizione della Rolex Fastnet Race partirà come da tradizione da Cowes, sull’isola di Wight, nel Solent, a sud dell’Inghilterra. Circa 450 imbarcazioni appartenenti a differenti classi, in rappresentanza di ben 25 paesi, prenderanno il via in direzione del celebre faro del Fastnet, a sud-ovest dell’Irlanda per doppiarlo e proseguire verso l’arrivo che quest’anno sarà, per la prima volta nella storia della regata, a Cherbourg-en-Cotentin, nel dipartimento della Manica, in Normandia, Francia.

13 le imbarcazioni della classe IMOCA partecipanti, tra i cui skipper Giancarlo sarà l’unico italiano.

Sia Pedote sia Le Pape affronteranno per la seconda volta questa regata: Giancarlo ha partecipato all’edizione 2019 sull’IMOCA Prysmian Group in doppio con Anthony Marchand e Martin anni fa in classe IRC.

Una regata leggendaria e nuove insidie

Sarà una prova molto importante per i due navigatori che potranno, in un percorso al tempo stesso completo e complesso, imparare a conoscersi alla ricerca di quella sintonia di lavoro in doppio necessaria a raggiungere le migliori performance possibili, in vista dell’appuntamento di novembre.

« Affronteremo un percorso interessante: il campo di regata si presenta come un’andata e ritorno al faro del Fastnet, ma con dei passaggi particolarmente delicati tra i quali la traversata della Manica, la novità di questa edizione.

Penso in particolare all’attraversamento di raz Blanchard, quella zona della Manica situata tra la punta ovest di Cap de la Hague e l’isola d’Aurigny, caratterizzata dalla terza corrente al contrario più forte al mondo, che può raggiungere anche gli otto nodi di velocità. Avremo sicuramente l’occasione di imparare molto sia sul piano della navigazione sia su quello umano e sportivo », spiega lo skipper di Prysmian Group che approfitterà della competizione per individuare i punti da migliorare anche sulla sua imbarcazione.

 

Prysmain Group in navigazione prima della Rolex Fastnet Race
Photo © Jean-Marie LIOT/ALEA

 

« La mia imbarcazione non ha subito modifiche da quando è stata varata, nel 2015, ma l’idea è quella di migliorarne il potenziale cercando di definire quali possano essere le migliori soluzioni che vadano in questa direzione », racconta il navigatore italiano consapevole che su un percorso breve come quello della Rolex Fastnet Race sarà difficile competere con gli IMOCA di ultima generazione.

Obiettivi non solo sportivi ma anche solidali: continua il progetto “1 click – 1 m”

Gli obiettivi nell’immediato sono qualificarsi per la Transat Jacques Vabre e continuare a progredire, ma anche portare avanti il progetto solidale “1 click – 1 m”, realizzato dallo sponsor Prysmian Group che ospita a bordo Electriciens sans Frontières per promuovere le loro iniziative umanitarie.

Come nelle precedenti campagne attivate in occasione delle regate di Giancarlo, ad ogni click (like, condivisioni e commenti) sui post pubblicati sui profili Facebook e Instagram di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà 1 metro di cavo per portare l’energia nei paesi in via di sviluppo.

Il progetto che verrà seguito in occasione della Rolex Fastnet Race è l’elettrificazione della frazione di Anjozoro a Babotsy, Madagascar.

 

La frazione di Anjoro a Babotsy, in Madagascar. Photo © Electriciens sans frontiéres

 

« L’energia è una leva formidabile per lo sviluppo umano ed economico. Senza accesso all’elettricità, è difficile ottenere cure mediche, accedere ad acque potabili, studiare, creare attività economiche, rendere più sicure le strade.

Per soddisfare il fabbisogno energetico delle popolazioni mentre si lotta contro il cambiamento climatico, è fondamentale l’utilizzo di energie rinnovabili », dichiara Giancarlo, il quale ricorda che sono necessari 1.300 metri di cavi per la realizzazione di questo progetto che prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo che fornirà elettricità a una scuola, una biblioteca, all’infermeria, all’alloggio dei docenti, oltre che ad un punto collettivo di ricarica di telefoni, batterie e lampade.

8 agosto – Pronti alla partenza

Partiti da Lorient venerdì sera, Giancarlo, Martin Le Pape, Martina Orsini Photographer e Rémi Fermin sono arrivati ​​a sud della costa inglese questa mattina, all’alba. Si trovano nel Solent, il lembo di mare che separa l’Isola di Wight dalla terraferma, lungo una cinquantina di chilometri, nel quale a partire da mezzogiorno verranno date in successione le sette partenze della 49ª edizione della Rolex Fastnet Race Cherbourg.

 

Prysmian Group in partenzada Lorient per la Rolex Fastnet Race 2021
Photo © Noesis

 

Il gruppo degli IMOCA Globe Series partiranno per secondi, dopo i multiscafi, alle 12:25 ora italiana.

« Una partenza di oltre 400 barche in uno spazio così delimitato come il Solent non è mai semplice, soprattutto perché ci saranno vento e corrente. Speriamo che le imbarcazioni delle varie classi lascino spazio gli uni agli altri e che tutto si svolga senza intoppi », ha commentato Giancarlo, completamente concentrato sulla meteo della regata già da ieri.

« L’uscita dal Solent si preannuncia dura, con vento contrario, di bolina. Dovremo stare molto attenti fino a Lizard Point, punta sud-occidentale della Gran Bretagna. Questa prima parte di regata sarà complessa, anche perchè oltre il forte vento, ci sarà mare formato. Bisognerà non solo fare le giuste scelte strategiche, ma anche preservare la barca e fare attenzione a non rompere nulla », conclude Giancarlo.


9 agosto – Tutto bene a bordo

Dopo una partenza in condizioni meteo-marine complesse, con mare formato e 25 nodi di vento con raffiche di 30, l’equipaggio di Prysmian Group ha dovuto fare i conti anche con il passaggio di Hurst Narrows, all’uscita del Solent, dove ha trovato due metri d’onda.

 

Photo © Noesis

 

Giancarlo, Martin Le Pape e Martina Orsini, mediawoman a bordo, stanno avanzando, questo lunedì mattina alle 10:00, verso la punta sud-occidentale dell’Inghilterra ad una velocità di circa 10 nodi, in direzione del famoso promontorio di Land’s End, davanti al quale si trova la prima zona di TSS (Traffic Separation Zone) che la flotta incontrerà durante questa regata. La TSS è una zona delimitata da quattro coordinate, all’interno della quale è proibita la navigazione. La flotta al passaggio dovrà scegliere tra l’opzione nord e quella sud.

« Il vento è instabile, sia per intensità sia per direzione. Stanotte inizierà a girare verso Ovest, un cambiamento da sfruttare per superare il più velocemente possibile la punta della Cornovaglia per poi dirigersi verso il Fastnet. È interessante perché ci sono tanti piccoli dettagli su cui lavorare », ha commentato lo skipper di Prysmian Group che ha ben gestito la partenza della regata e attualmente naviga leggermente in vantaggio rispetto al duo Damien Seguin – Benjamin Dutreux.

« La parte più complessa della regata, la fase della partenza con una flotta numerosa nonostante le partenze scaglionate e un vento teso e rafficato, è ormai superata. Attualmente navighiamo con randa piena e J2, con vento tra i 16 e i 18 nodi da Sud-Ovest. Tutto bene a bordo », ha detto Giancarlo, che presto dovrà affrontare un altro punto chiave della regata: l’Arcipelago delle Isole Scilly, in cui si trovano tre TSS, zone che dovrà evitare.

 

Photo © Noesis


10 agosto – Passaggio al Fastnet Rock!

Dopo una risalita relativamente rapida dalle Isole Scilly al Mare d’Irlanda, Giancarlo e Martin Le Pape – accompagnati da Martina Orsini, mediawoman a bordo -, hanno navigato nelle prime ore del mattino lungo la costa sud irlandese, per raggiungere il faro del Fastnet. L’equipaggio di Prysmian Group ha doppiato il leggendario scoglio poco prima delle 9:30 ed ora si prepara ad affrontare la seconda parte della regata.

« Siamo in una fase di vento più leggero. La corrente si sta invertendo ed è vicina alla stasi, quindi possiamo navigare senza subirne l’influenza.

Photo © Martina Orsini

Le condizioni per la discesa verso la Francia sembrano abbastanza buone, con vento portante e non molto forte e rafficato come in partenza.

Tuttavia, ci sono ancora molti punti strategici da studiare e superare proprio all’arrivo a Cherbourg. La meteorologia può evolversi e noi la stiamo seguendo con attenzione, ma potrebbe essere la ciliegina sulla torta di questa Rolex Fastnet Race », ha raccontato il navigatore italiano, che, per ora, occupa la nona posizione nella classifica IMOCA.

 

Photo © Noesis

11 agosto – L’arrivo a Cherbourg

Oggi mercoledì 11 agosto, alle 12:41, Giancarlo e Martin Le Pape hanno tagliato il traguardo della 49ª edizione della Rolex Fastnet Race all’8° posto nella classifica degli IMOCA, completando in poco più di tre giorni le 695 miglia del percorso tra Cowes e Cherbourg-en-Cotentin. Grazie a questo risultato, il duo a bordo di Prysmian Group ha ottenuto la qualifica per la Transat Jacques Vabre 2021 oltre ad una buona sintonia, che promette bene per il futuro.

« Nel complesso siamo contenti. Abbiamo affrontato bene questa prima regata insieme e soprattutto abbiamo potuto saldare il nostro duo, lavorando su punti importanti quali la comunicazione e l’esecuzione delle manovre.

Le condizioni in partenza, con un’uscita complessa dal Solent a causa della meteorologia e del gran numero di barche presenti sul campo di regata, non erano le più adatte per iniziare un sodalizio, ma alla fine tutto ci è riuscito in modo semplice e naturale. Il bilancio di questa prima esperienza in doppio con Martin è sicuramente positivo », ha commentato Giancarlo, pochi minuti dopo il suo arrivo.

I commenti del co-skipper, Martin Le Pape

In effetti, i due navigatori hanno trovato rapidamente una modalità operativa efficace e Martin si è subito ambientato a bordo di Prysmian Group. « Avevo bisogno di capire come funziona un IMOCA in regata e questa prima esperienza è stata per me bella ed interessante, dall’inizio alla fine. Tutto sommato, abbiamo fatto una buona regata e abbiamo seguito la rotta corretta. Non abbiamo navigato come i primi, ma siamo sempre stati nel posto giusto per sfruttare al meglio la situazione in base alle armi a nostra disposizione », ha confermato Martin Le Pape, felice di aver già condiviso con Giancarlo più di 1.000 miglia, tra la regata e il trasferimento di andata e ritorno tra Lorient e l’isola di Wight.

Il bilancio di Giancarlo

« Questa regata ci ha permesso di trovare una buona coordinazione tra noi, ma anche di capire che possiamo competere correttamente con gli altri, anche se sapevamo fin dall’inizio che sarebbe stato difficile raggiungere, in una regata di questo tipo, gli IMOCA di ultima generazione », ha dichiarato Giancarlo che ha ingaggiato un bel duello nel corso di tutta la regata sia con il duo Isabelle Joschke – Fabien Delahaye sia con Damien Seguin – Benjamin Dutreux, finendo in classifica tra i due, all’8° posto.

« Si tratta di un primo importante traguardo per Martin e me, traguardo che ci ha permesso anche di ottenere la qualifica per partecipare alla Transat Jacques Vabre, che era uno dei nostri obiettivi principali », ha concluso lo skipper di Prysmian Group.

Prysmian Group dopo aver tagliato il traguardo, ha proseguito la navigazione verso Lorient, suo porto di base, dove è atteso nei prossimi giorni.

 

Photo © Martina Orsini

Martin Le Pape, il co-skipper 2021

Senza fiducia reciproca, senza una visione comune, non si raggiungono performance e risultati.

Giancarlo, che tra due settimane parteciperà alla Rolex Fastnet Race per la seconda volta, l’ha capito da tempo. Per questo motivo, dopo attenta riflessione, ha scelto il navigatore francese Martin Le Pape quale co-skipper delle regate in doppio in programma per la stagione 2021: la Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre. Martin, classe 1988, ha già dimostrato le sue capacità e le sue doti in sette anni di ottimi risultati nel circuito della Classe Figaro Beneteau.

« Il fattore umano è molto importante nelle navigazioni in doppio, non può essere trascurato. Personalmente, gli attribuisco molta importanza, perché sono prima di tutto una persona che lavora con passione ed amo trovare la giusta sinergia con chi naviga con me », spiega Giancarlo che sa benissimo che non basta scegliere i singoli elementi per costruire una squadra vincente. « Se il duo non è unito, non funziona », aggiunge il navigatore italiano, ben consapevole che per rendere efficace un tandem è necessario infondere in esso uno slancio, un desiderio, un’organizzazione, un ritmo, una condivisione, un’emozione, per creare una storia insieme.

« Per questa stagione 2021, la scelta di Martin Le Pape è avvenuta in modo del tutto naturale. Lo seguo da tempo e lo ammiro per le performances che ha raggiunto nel circuito dei Figaro Bénéteau. È un velista di talento e lo ha dimostrato ancora una volta vincendo di recente il Tour de Bretagne a vela, in doppio con Sébastien Col. È anche un ragazzo entusiasta e motivato e questo è un punto essenziale per me che navigo dando tutto me stesso », afferma Giancarlo che vive intensamente i suoi progetti e si proietta sempre in sfide future.

Passione è la parola chiave

« Al di là dell’aspetto umano, scegliere Martin come co-skipper per me significa anche continuare a progredire », spiega il velista, 8° nell’ultima edizione del Vendée Globe. « È sempre interessante e costruttivo avere qualcuno con il quale confrontare i propri punti di vista e poter osservare altri modi di fare le cose. Confrontarsi con un altro navigatore permette di ampliare la propria visione ed arricchirsi vicendevolmente. Le nostre prime navigazioni sono andate molto bene e la Rolex Fastnet Race, a cui parteciperemo in doppio all’inizio di agosto, sarà una grande opportunità per entrare in sintonia anche in modalità regata nell’ottica di utilizzare al meglio la barca nella sua configurazione attuale. Sarà senza dubbio una grande prima avventura! », aggiunge lo skipper di Prysmian Group.

 

Photo © Noesis

Dare e avere, a doppio senso

 Martin Le Pape ha lo stesso sentire di Giancarlo ed è entusiasta di poter condividere la sua esperienza con quella del navigatore italiano. « Un’opportunità come quella offerta da Giancarlo non si può rifiutare! Per me è un’occasione incredibile poter usufruire della sua profonda conoscenza della navigazione d’altura e della sua esperienza al Rolex Fastnet Race e alla Transat Jacques Vabre », spiega il navigatore francese, che non ha mai partecipato a queste due regate.

« Partecipare alle principali regate della prestigiosa classe IMOCA in programma nel 2021, mi permetterà di fare l’ingresso in questo circuito al momento giusto della mia carriera, dal momento che sto cercando una partnership per il Vendée Globe 2024. Dal punto di vista sportivo sarà molto interessante perché Giancarlo conosce molto bene la sua barca, avendo già compiuto su di essa un giro del mondo in solitario. Lo considero un ottimo navigatore e sono molto felice di salire a bordo di Prysmian Group con lui. Questa esperienza sarà molto proficua per me e io cercherò di apportare un contributo importante al progetto grazie alla mia esperienza nelle regate “di contatto”, tipiche della classe Figaro », conclude Martin Le Pape.

Prysmian Group rinnova la condivisione dei valori e la promozione del brand a livello internazionale grazie alla sponsorizzazione del navigatore fiorentino

Francesco Zecchi, Direttore MID Southern Europe di Prysmian Group e Presidente di Prysmian Ocean Racing, ha commentato:

« Siamo molto contenti di riprendere la stagione sportiva dopo il Vendée Globe con queste due importanti competizioni nella classe IMOCA, il Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre.

Sarà l’opportunità per Prysmian Ocean Racing e Giancarlo di continuare il nostro progetto comune facendo tesoro delle conoscenze e dell’esperienza acquisite con l’IMOCA ITA 34 in questi anni e soprattutto durante il giro del mondo in solitario.

La Rolex Fastnet Race sarà ancora una volta l’occasione per celebrare i colori del nostro brand Prysmian Group e per promuovere i nostri valori a livello internazionale ».

 Il prossimo appuntamento per il binomio Pedote – Le Pape è la Rolex Fastnet Race, che parte l’8 agosto da Cowes in Inghilterra con arrivo a Cherbourg, in Francia. Dopo questa prima regata di affiatamento, i navigatori si cimenteranno nella Transat Jacque Vabre Normandie Le Havre, la cui partenza è fissata per domenica 7 novembre e che per quest’edizione presenterà un percorso interessante e rinnovato di 5.800 miglia con arrivo a Fort-de-France, Martinica, passando prima per l’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha.

 

 

Varo e stagione 2021

Varo di Prysmian Group e Giancarlo Pedote skipper

Il varo di Prysmian Group sancisce l’inizio di una nuova stagione che fa da seguito al Vendée Globe 2020, conclusosi a fine gennaio.

Dopo un cantiere di revisione, Giancarlo Pedote si prepara a riprendere il mare dopo il varo con la speranza di poter presto apportare modifiche all’IMOCA che gli è stato affidato. Al suo fianco sempre Prysmian Group. Gli appuntamenti di regata previsti per quest’anno sono: il Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre.

Il varo di Prysmian Group si è tenuto questo mezzogiorno a La Base di Lorient, porto base del team. Giancarlo ha commentato con emozione il ritorno dell’imbarcazione in mare e ha spiegato gli obiettivi per il prossimo futuro: ottimizzare i risultati e sviluppare il know how acquisito nel corso della sua prima campagna di Vendée Globe.

Varo di Prysmian Group e Giancarlo Pedote skipper
Lorient. Prysmian Group, la barca che ha partecipato al Vendée Globe torna in mare. ©Noesis

Sono molto felice. Il varo della barca è sempre un momento di grande gioia in quanto rappresenta l’apice dell’importante lavoro di revisione della barca che viene fatto dal team tecnico, dopo una stagione di regate.

Per quanto riguarda la stagione appena passata, credo che il Vendée Globe sia stato un successo. Come è stato ugualmente un ottimo risultato rientrare dal giro del mondo con una barca senza nessun problema strutturale.”

Il programma della stagione 2021, dopo il varo

“Rimettiamo la barca in mare dopo un approfondito cantiere di revisione, senza aver apportato upgrade sostanziali o strutturali, ma con l’idea di essere pronti ad una stagione 2021 di studio e riflessione. Il mio obiettivo è quello di arrivare alla fine dell’anno con delle priorità di upgrade da trasferire agli ingegneri che dovranno tradurre gli assi su cui intendiamo migliorare in reali modifiche tecniche, in vista della Rotta del Rhum 2022 ed il Vendée Globe 2024”.

Lorient. Operazione di rimontaggio della chiglia prima del varo di Prysmian Group. ©Noesis

Il ritorno in mare di Prysmian Group costituisce l’occasione anche per lo sponsor di fare un bilancio dei risultati ottenuti, che ritiene estremamente positivi risultando vincente la sinergia dei valori aziendali con il progetto di vela oceanica. Questo si evince dal commento di Francesco Zecchi, Presidente Prysmian Ocean Racing:

 “Prysmian Group riafferma le sue ambizioni anche per questa stagione e continua a supportare il progetto di sponsorizzazione di Giancarlo Pedote nella classe IMOCA. Questa lunga collaborazione, culminata nell’ottavo posto al Vendée Globe 2020, ci ha fornito l’opportunità di promuovere la nostra identità e i nostri valori sia all’interno del Gruppo che sul mercato.

La competizione e l’eccellenza al più alto livello tecnologico e umano d’altronde formano parte del DNA di Prysmian Group, così come la responsabilità sociale e ambientale della nostra azienda, promuovendo la solidarietà e l’accesso all’energia per le popolazioni svantaggiate grazie alla collaborazione con la ONG Electriciens Sans Frontières, e soprattutto il nostro impegno per la sostenibilità e la transizione energetica, promuovendo soluzioni per l’energia rinnovabile, principalmente l’energia solare ed eolica”.

I prossimi obiettivi

Il navigatore fiorentino spiega poi come l’obiettivo principale di questa stagione sia studiare lo sviluppo futuro della barca. Le prossime regate, il Rolex Fastnet Race e la Transat Jacques Vabre, saranno finalizzate e centrate su questo scopo.

Entrambe le regate del calendario 2021 di Prysmian Group si presentano quest’anno in una veste innovativa.

Il Rolex Fastnet Race, è una regata iconica della vela d’altura, di circa 700 miglia che si disputa ogni due anni con partenza ad agosto. Il Royal Ocean Racing Club (RORC), organizzatore della regata, ha annunciato che le due prossime edizioni (2021 e 2023), partiranno come sempre da Cowes, ma dopo aver doppiato il faro del Fastnet, situato sulla famosa Fastnet Rock al largo di Cork (Irlanda), arriveranno nel porto francese di Cherbourg, in Normandia. Per Giancarlo sarà la seconda partecipazione a questa regata, che si corre in doppio.

Ad ottobre, invece, lo skipper di Prysmian Group si cimenterà per la quarta volta nella Transat Jacques Vabre, regata transoceanica in doppio che ha vinto nel 2015 in Multi 50.

Giunta alla sua quindicesima edizione, la regata si presenta in una veste rinnovata e con un nuovo percorso che metterà alla prova gli equipaggi nella risalita dal Brasile: dopo essere partiti da Le Havre, i partecipanti dovranno scendere verso l’arcipelago di Fernando de Nornha (Brasile) per poi risalire a nord verso l’arrivo in Martinica, a Fort de France.

“Ci aspetta un anno bellissimo.”

Il navigatore italiano resta concentrato sui suoi obiettivi personali e di sviluppo dell’imbarcazione e commenta:  “L’obiettivo della stagione 2021 è quello di fare delle uscite in mare mirate a individuare una direzione di modifica della barca che speriamo poter effettuare nei prossimi anni, in modo da poter essere più competitivi. Il mio obiettivo come skipper è quello di cercare di migliorare sempre le mie performance. Ci aspetta un anno bellissimo”, conclude Giancarlo, con lo sguardo rivolto al futuro.

Varo di Prysmian Group e Giancarlo Pedote skipper
Giancarlo dopo il varo dell’IMOCA Prysmian Group. ©Noesis

Firenze e la Toscana omaggiano Giancarlo

Il Sindaco di Firenze e il presidente del Consiglio della Regione Toscana offrono importanti riconoscimenti a Giancarlo.

Rientrato nella sua Italia per qualche giorno, Giancarlo Pedote ha ricevuto due importanti riconoscimenti assegnati non solo per il risultato ottenuto alla IX edizione del Vendée Globe, il giro del mondo in solitario che ha concluso in ottava pozione, ma anche e soprattutto per suo approccio, il suo impegno nel realizzare un sogno partendo da zero, la sua resilienza, valori che da sempre rappresentano la Toscana e Firenze, dove Giancarlo è nato 45 anni fa.

Riconoscimenti che individuano nello sport della vela un veicolo di messaggi positivi per tutti, un esempio per i giovani.

Il Giglio d’oro dal Sindaco Nardella

Martedì 16 marzo, Giancarlo è stato ricevuto al Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, dal sindaco Dario Nardella, che lo ha omaggiato del prestigioso Giglio d’oro, una spilla in oro prodotta da artigiani fiorentini che rappresenta il fiore simbolo della città di Firenze.

«Giancarlo è stato gentilissimo ad accogliere il nostro invito a Palazzo Vecchio» ha dichiarato il sindaco Nardella. «Abbiamo voluto fargli di persona le congratulazioni per questa impresa straordinaria che ci rende tutti un po’ più ottimisti. In un periodo come questo abbiamo bisogno di vedere imprese coraggiose. 


Sono molto felice e onorato che Giancarlo sia qui perché è un fiorentino e un grande sportivo che fa parlare di Firenze: è una persona che con la sua generosità e la sua grande cordialità, attraverso la passione per la vela e per il mare, dà un bellissimo messaggio a tutti. Per questo a nome di tutta Firenze lo ringrazio con questo Giglio d’oro, perché il suo messaggio di incoraggiamento e di fiducia arriva anche a tanti giovani tra i quali la passione per la vela sta crescendo molto».

Giancarlo riceve il Giglio d'oro
Giancarlo riceve dal Sindaco di Firenze Dario Nardella il Giglio d’oro.

Il commento di Giancarlo

«Ringrazio tantissimo Dario della bellissima accoglienza che mi ha riservato» ha risposto Giancarlo alle poche persone presenti a causa della situazione sanitaria. «Questo bellissimo Giglio di Firenze è per me un simbolo straordinario perché è il simbolo della mia città, della città dove sono nato e in cui ho studiato e mi sono laureato, in filosofiaPer quanto abbia deciso di lasciare l’Italia per andare a vivere sull’oceano, per motivi professionali, ho un legame profondo con questa città e con l’Italia. 

Firenze mi ha ispirato la cura del particolare e l’importanza del dettaglioLa nostra città è magnifica perché ogni dettaglio è stato curato con un’importanza capitale esattamente come è necessario fare ibarca e in qualsiasi lavoro nel quale si vogliono raggiungere grandi obiettivi. I grandi obiettivi sono tutti costruiti da piccoli dettagli che vengono messi in fila uno dopo l’altro. È così che ho affrontato il mio giro del mondo, e spero di potermi ripresentare nel 2024 per un’altra edizione, da affrontare con ancora maggiore ambizione».

La targa di riconoscimento dal Presidente del Consiglio della Regione Toscana Mazzeo

Mercoledì 17 marzo, è stato il Consiglio della Regione Toscana a premiare Giancarlo con una targa di riconoscimento, nella persona del presidente Antonio Mazzeo, il quale ha dichiarato:

«Coraggio e voglia di non mollare mai sono l’esempio che Giancarlo ci ha trasmesso in una sfida incredibilmente difficile, che testimonia la capacità umana di spingersi oltre i confini del già fatto, per compiere un passo in avanti. La sfida continua al noto e conosciuto è un insegnamento utile per tutti noi, in questi tempi così pieni di incognite e quindi paure. Imprese come questa rappresentano la speranza che ci sarà un domani migliore dietro l’ostacolo che stiamo affrontando.


Bisogna crederci sempre. Questo è il messaggio che vorrei rilanciare. Premiare Giancarlo vuol dire premiare tutti quelli che ci credono e che non mollano mai ed è un monito ai ragazzi alle ragazze più giovani di crederci sempre, fino alla fine. In questo tempo difficile, quello della pandemia, dobbiamo rialzare la testa e, come ci insegna il Pegaso simbolo della Toscana, aprire le ali e volare verso un futuro migliore
».

Giancarlo in Italia
Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana, offre una targa a Giancarlo.

Il commento di Giancarlo

«Ritornare dove sono nato e cresciuto, dove ho studiato, dove ho sognato l’obiettivo e immaginato le strade per raggiungerlo, è sempre emozionante» ha confessato alla fine delle due cerimonie Giancarlo Pedote.

«Mi ricorda le mie origini, l’Italia, tutti i sacrifici fatti, i due libri scritti alla Biblioteca Nazionale per cercare sponsor, i soldi messi da parte uno a uno per poter arrivare a comprare finalmente a 33 anni la mia prima barca, con già qualche capello grigio, ma gli occhi pieni del mio sogno. Un sogno che è appena iniziato e che diventa sempre più grande».