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The Transat CIC

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26 APRILE 2024

Dopo il cantiere invernale iniziato a metà dicembre, al ritorno dalla Transat Jacques Vabre Normandie – Le Havre, ed essere tornata in acqua il 21 marzo, Prysmian è pronta per il primo impegno della stagione: The Transat CIC, la traversata atlantica da Lorient, in Bretagna, fino a New York.
Sarà una stagione 2024 impegnativa per Giancarlo, che avrà come apice il Vendée Globe che prenderà il via il 10 novembre da Les Sables d’Olonne. Da questo momento in poi, ogni ora in mare e ogni miglio navigato saranno preziosi. Gli obiettivi di questa prima regata, che partirà domenica 28 aprile alle 13:30 saranno, da un lato, testare l’imbarcazione per continuare a renderla il più affidabile possibile, dall’altro, qualificarsi per il giro del mondo e affrontarlo nelle migliori condizioni possibili. E la XV a edizione di The Transat CIC, con un totale di 3.500 miglia, da percorrere fino a New York contro venti e correnti predominanti, si prospetta come il perfetto esordio della stagione, con il ritorno in solitario, dopo una stagione 2023 in doppio.
Ben 33 partecipanti nella classe IMOCA prenderanno il via verso il Nuovo Continente, molti dei quali varati nelle ultime settimane.
Giancarlo quest’anno è stato uno dei primi a completare il cantiere invernale e a tornare in acqua.
“I lavori di rifacimento che abbiamo effettuato quest’inverno sono stati abbastanza brevi ma intensi. Il team ha lavorato sodo e ha fatto un ottimo lavoro, permettendo di uscire in mare abbastanza presto e di convalidare molte cose, anche se in realtà non abbiamo apportato significative modifiche alla barca. Il lavoro degli ultimi mesi non ha visto sviluppi particolari su Prysmian, ma piuttosto un controllo completo. Abbiamo aggiornato l’elettronica, aggiunto pannelli solari, cambiato le antenne, sostituito le cime e poi smontato e rimontato tutte le parti. Il vero cambiamento del 2024 è programmato la prossima estate, quando i due timoni verranno sostituti con due nuove appendici. Le prime sessioni in mare, alcune delle quali realizzate in condizioni impegnative, ci hanno permesso di fare dei test completi che mi hanno rassicurato.” spiega Giancarlo, che è riuscito a navigare in più occasioni con venti di circa 20 nodi, raggiungendo a volte i 35 o addirittura i 40 nodi, e completando anche una sessione offshore di 36 ore.
“Abbiamo incontrato alcuni problemi, che è stato meglio affrontare prima piuttosto che durante la gara. Ad esempio, abbiamo avuto un leggero problema di tenuta stagna, che, se non affrontato prontamente, avrebbe potuto causare complicazioni. Le nostre imbarcazioni sono così complesse che non possiamo permetterci di trascurare nulla, poiché anche il problema più insignificante può rapidamente trasformarsi in un grosso problema. Alla fine, abbiamo fatto buon uso del tempo a nostra disposizione.”

Obiettivo: ritrovare il ritmo e abituarsi a tornare in mare aperto

“L’obiettivo quest’anno è il Vendée Globe. Pertanto, devo essere realistico e continuare a procedere passo dopo passo. In questa edizione di The Transat CIC sarà importante spingere ragionevolmente sulla barca e restare in osservazione, risolvere eventuali problemi e studiare future migliorie. In breve, si tratta di fare le cose nell’ordine giuste.”, sottolinea Giancarlo, che rimane concentrato sull’obiettivo principale e sa anche troppo bene che ci saranno molti passaggi chiave da gestire nella rotta tra Lorient e New York: numerosi passaggi depressionari, la Corrente del Golfo, mari incrociati, ghiacci alla deriva, nebbie dense. The Transat è una gara nota per essere impegnativa. Subito a seguire, ci sarà il trasferimento di ritorno. La barca dovrà quindi sopportare il peso di due traversate atlantiche consecutive senza un test di regata più breve. Lo stesso vale per Giancarlo: “Sarà fondamentale riprendere subito il ritmo della
navigazione in mare aperto. Dovrò ri-abituarmi a dormire in un letto che si muove in tutti i sensi, ad esempio, e accettare di dover affrontare la transizione “modalità terrestre / modalità marina” durante questa regata. L’obiettivo sarà ritrovare la sintonia con la barca il più rapidamente possibile.” conclude, con lo sguardo già rivolto al Vendée Globe.

 

27 APRILE 2024

Pronti a tagliare la linea di partenza per la grande avventura domani alle 13:30!
“Martedì scorso è stata una giornata emozionante, con la parata delle imbarcazioni che ha segnato l’inizio de The Transat CIC. Dopo un’ottima performance – il quarto miglior tempo su 33 imbarcazioni, grazie al mio team! – mi sento pronto affrontare il grande Oceano insieme a Prysmian. Non vedo l’ora di ritrovare la mia barca in solitario in questa incredibile regata oceanica.”

 

29 APRILE 2024

Con il vento dell’Atlantico che soffia sulle vele e il mare che si stende intorno, le prime 24 ore di regata sono passate. “Questa notte ho provato a dormire a prua, in cuccetta e sul fondo, ma si batte già talmente per le onde che saltavo in qualsiasi posizione cercando di coricarmi. Questo io lo definisco segnale del passaggio TERRA-MARE, una sorta di benvenuto in oceano, ma mi sono già abituato anche se è stato duro.”
Lasciata Lorient alle spalle, Giancarlo si dirige verso l’Irlanda, pronto ad affrontare la prima vera perturbazione. “Il fronte si avvicina, promettendo di metterci alla prova. Devo trovare il giusto equilibrio tra velocità e rotta, per non perdere il flusso meteo. Un meteo che ci ha sorriso ai primi istanti di partenza da Lorient, regalandoci ore di sole e vento favorevole. Il cielo limpido si è specchiato sul mare, accompagnando la nostra navigazione con uno spettacolo di colori e luci che solo il mare sa offrire e di cui sinceramente sentivo la mancanza. È stato un inizio che mi ha accompagnato nella ricerca del mio equilibrio in mare dopo tanto tempo passato a terra. Ogni istante trascorso in mare è un momento di connessione con la natura, con la mia barca e con me stesso. È una sfida contro il tempo e contro se stessi, un’esperienza che mette alla prova le proprie capacità, ma che regala anche emozioni uniche e indimenticabili. In queste prime ore di navigazione, ho avuto modo di apprezzare la bellezza e la maestosità del mare, di sentire il suo respiro e di lasciarmi trasportare dalla sua forza.”
Il vento più forte arriverà tra due giorni e mezzo ed è la classica situazione in cui non si vince la regata, ma probabilmente si perde. “Cercherò di navigare al cento per cento, prima di ritrovarmi a gestire mille difficoltà come la Corrente del Golfo. Quindi le prossime ore saranno intense e impegnative, ma sono pronto a tutto. Con determinazione e coraggio, navigherò consapevole che ogni miglio che mi allontana dalla Bretagna è un miglio verso il Nuovo Continente.”

 

30 APRILE 2024 – Tutto secondo i piani

“Scrivo dopo 1 giorno, 20 ore e 37 minuti di regata e nel mio diario di bordo posso dire che il morale è alto. Mi trovo in dodicesima posizione e navigo a 14 nodi in un gruppetto centrale insieme a Benjamine Ferré e Justine Metraux. Segue a poche miglia il tedesco Boris Hermann. I primi ci precedono di circa 40 miglia, ma il vento, che in questo momento abbiamo al traverso, rende la barca di difficile gestione. Navighiamo tutti in sicurezza visto che nelle prossime ore il vento dovrebbe ruotare con intensificazione sulla nostra prua.
In linea di massima abbiamo tutti navigato con la stessa strategia, le differenze di scelte emergeranno dopo circa 72 ore di navigazione. Confermo che l’umore a bordo è buono e di base tengo un po’ il freno per tutelare soprattutto l’albero visto che subisce degli stress incredibili. E’ una valida occasione per verificare che tutto sia secondo i programmi.”
La rotta è trafficata di piccole imbarcazioni con cui Giancarlo entra in contatto radio per verificarne la rotta. “Li passeremo sul lato ovest a debita distanza, spero prima che arrivi un vento da nord decisamente impegnativo.”

 

1 MAGGIO 2024 – BREAKING NEWS

Durante la terza notte di navigazione numerosi problemi di elettronica hanno rallentato la navigazione di Giancarlo, che è stato costretto a navigare senza il pilota automatico principale e senza la strumentazione che riporta i dati delle prestazioni e del meteo sugli schermi. Giancarlo, insieme al suo team, ha individuato come causa dei problemi quella di falsi contatti che hanno generato un malfunzionamento di schermi e strumenti e sta lavorando per risolvere la situazione.
Navigare solo con il secondo pilota in modalità bussola, senza i dati della barca, ha impedito a Giancarlo di dormire, dovendosi concentrare sulla costante correzione della rotta verso New York. Da qui il conseguente rallentamento di Prysmian che nella notte ha perso circa 6 posizioni e naviga attualmente in 18esima posizione nel gruppo centrale dei 30 skipper IMOCA rimasti in regata.

 

2 MAGGIO 2024 – Di nuovo tutto bene a bordo

The Transat CIC è una regata impegnativa: la sua rotta da Lorient a New York affronta numerosi regimi depressionari del Nord Atlantico. “Nelle ultime 48 ore, ho avuto problemi con l’elettronica a bordo di Prysmian che ha reso la navigazione più difficile del previsto. Sono stato costretto a navigare senza il pilota automatico principale e senza la strumentazione che mi fornisce i dati delle prestazioni e della meteo.

Ho lavorato assieme al mio team di terra per trovare cause e soluzioni, e scomponendo i problemi abbiamo iniziato a risolvere i problemi più importanti. Adesso, con pilota funzionante e uno schermo attivo, posso finalmente concentrarmi sulla navigazione e tornare di nuovo in piena regata.
Adesso è notte per me, sono ancora in 18esima posizione, ma non mollo! Continuerò a dare il massimo per risalire in classifica e raggiungere New York al meglio delle nostre capacità.
Navigo con una velocità di 14 nodi con vento al traverso ma a breve seguirò la direzione del vento rimettendomi in direzione New York. Sono a circa 1900 miglia dall’arrivo, quindi più o meno metà regata e i giochi sono aperti a centro flotta”.

3 MAGGIO 2024 – Verso il centro della depressione

La notte è trascorsa abbastanza bene, anche se ci sono state alcune strambate da gestire per salti di vento. Nell’ultima, però, non sono riuscito a spingere quanto avrei voluto, quindi sono stato costretto a virare mure a sinistra. Adesso ci stiamo dirigendo verso la parte settentrionale della depressione, avvicinandoci al centro. Dovremo effettuare una strambata per rimanere a nord del centro depressionario. Con il vento che soffia da nord-est, possiamo iniziare a navigare al lasco per avvicinarci alle coste degli Stati Uniti. Entriamo nella fase più delicata, perché dovrò effettuare la strambata al momento giusto. L’obiettivo è fare le mosse giuste.
Questa è una regata avvincente e molto interessante dal punto di vista tecnico.
Stiamo trovando condizioni molto simili a quelle del Grande Sud in cui grosse depressioni generano situazioni complesse da affrontare. Il cielo è grigio. Sto navigando ad una velocità di 16 nodi con rotta 229 gradi, surfando le onde generate nella parte Nord di una grossa depressione. Il mio obiettivo è avvicinarmi al centro del sistema depressionario e riuscire a continuare la navigazione sul lato ovest della depressione, per cominciare ad avvicinarmi alla costa degli Stati Uniti.
Numerose imbarcazioni sono state costrette al ritiro e io resto concentrato a spingere e proteggere @prysmian_ , come lei fa con me. Mi ricorda quello ho vissuto durante il Vendée Globe 2020/21. Mi aiuta a prepararmi al prossimo“.
“Intorno a mezzogiorno ora italiana, nell’avvicinarmi al centro della depressione mi sono accorto che l’aria stava calando e quindi ho deciso di strambare per riposizionarmi nel vento.
Dopo la strambata sono andato a riprendere la volante e mi sono accorto che il cavo della volante si era impigliato in una parte del Lazy-Jack che ha ceduto a dritta: una parte è caduta, una è rimasta in alto. Non avendo avuto le condizioni per salire a liberarla, ho fatto un po’ il cowboy e per la grazia divina sono uscito a liberarla.
Ora forse ho un’idea per fare in modo che non risucceda… Un’altra difficoltà delle spalle: non molliamo e andiamo avanti!

 

4 MAGGIO 2024 – Posizionamento e scelta

Nelle ultime ventiquattr’ore ho cercato di fare un piazzamento rispetto al centro della depressione, ma non è semplice perché a mio avviso si sta muovendo in modo differente rispetto ai modelli. 

Ad ogni modo non ho scelta, sono obbligato ad andare avanti, soprattutto per piazzarmi rispetto alla zona dell’arrivo, in cui diminuirà il vento, e alla Zona di Esclusione dei Cetacei, una larga zona vicino alle coste americane, in cui è vietato navigare per proteggere la fauna marina.

Il mio fine è navigare in cerca di un vento fresco posizionato più a sinistra rispetto alla flotta davanti a me, per cercare un arrivo più a sud.

Oggi l’obiettivo è lanciare la barca verso un lungo bordo in direzione USA, per cercare la velocità, recuperare e cercare il piazzamento.

Mi sono impegnato a fare questa regata e voglio farla al meglio: ho avuto degli imprevisti ma fa parte del gioco. Quando succede dobbiamo risolvere, girare pagina e continuare a partecipare in modalità focus, concentrati su tutto ciò che possiamo controllare. Per me, adesso: il centro della depressione, la velocità della barca, prendermi cura di lei e di me stesso.”