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Lo sport della vela: le basi

Photo © Adrien François
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La propulsione a vela accomuna differenti sport quali il parapendio, il windsurf o il kite surf, ma quando si parla di “Vela” in quanto sport, o sport della vela, ci si riferisce alla pratica sportiva della navigazione a vela.

La vela tra sport e viaggio

“La navigazione a vela e le esperienze che ciascuno può ricercare e vivere in mezzo al mare possono essere assai differenti tra loro. La vela è un grandioso mezzo per viaggiare e godere delle bellezze naturali, ma può essere vissuta anche come uno sport, come un ambiente dove trascorrere le vacanze o altro.

Il rapporto con il mare e le barche è quindi qualcosa di personale e ciascuno di noi può trovare in mare risposte diverse.” *

 

Il linguaggio marinaresco

“Per indicare oggetti, strumenti, luoghi e manovre in barca sia adoperano termini che non appartengono al vocabolario che si usa a terra. Il linguaggio marinaresco, che si è codificato nei secoli, risponde a una precisa necessità: evitare che ci possano essere incomprensioni tra chi impartisce l’ordine e chi esegue la manovra.

Per i principianti l’impatto con questa “nuova lingua” è di solito sconcertante, ma con la pratica non è difficile impossessarsi del vocabolario di base per capirsi in barca.” *

 

La nomenclatura di un’imbarcazione da diporto e da regata

“Un’imbarcazione a vela da diporto e da regata è costituita da varie parti e da vari elementi. Lo scafo è l’elemento principale in cui si distinguono la parte anteriore, prua e la parte posteriore, poppa. Tutte le imbarcazioni sono dotate di un organo di governo: il timone.

Nella parte centrale dello scafo, in asse con il timone, c’è la chiglia o la deriva. La parte superiore dello scafo, su cui è possibile camminare è la coperta, mentre il pozzetto è un vano scavato nella coperta e protetto, adibito ad accogliere l’equipaggio.

Tutte le imbarcazioni a vela sono provviste di un albero assicurato tramite cavi d’acciaio, che nell’insieme prendono il nome di sartiame o manovre fisse. Ogni elemento del sartiame possiede un nome specifico: lo strallo di prua, chiamato comunemente strallo, è il cavo che va dalla testa dell’albero a prua, mentre lo strallo di poppa, comunemente chiamato paterazzo, va da testa d’albero a poppa.

Per testa d’albero si intende la parte più alta dell’albero, qui può essere collocato il segnavento o windex, una freccia libera di ruotare che si posiziona con la prua verso la direzione del vento.

Il boma è una struttura perpendicolare all’albero. Albero e boma congiunti creano una struttura in grado di accogliere una vela, la randa, mentre lungo lo strallo, a prua si dispone un’altra vela: il fiocco.” *

A bordo dell’IMOCA Prysmian Group ci sono varie vele di prua che vengono utilizzate a seconda dell’intensità e direzione del vento.

Si definiscono monoscafi le imbarcazioni con un solo scafo come l’IMOCA Prysmian Group. Mentre i multiscafi sono i catamarani ed i trimarani, rispettivamente con due o tre scafi collegati tra loro.

 

Immagine barca PGroup

 

Le regate: competizioni di imbarcazioni a vela

In barca a vela per gareggiare si disputano delle regate, cioè competizioni, confronti tra varie imbarcazioni. In generale, quando le imbarcazioni sono dello stesso tipo, come nella Classe IMOCA, vince il concorrente che riesce a percorrere il percorso di regata in minor tempo.

Nelle regate sulle barche a vela si sfrutta il vento come forza propulsiva. L’uso del motore ausiliario che in gara viene piombato ed è utilizzato non in marcia solo per ricaricare le batterie ed avere elettricità a bordo, è vietato tranne in caso di emergenza.

Organizzazione e regole in regata

La regata è organizzata da uno yacht club o per i grandi eventi come Transat Jacques Vabre e Vendée Globe da un ente organizzatore autonomo.

In ogni caso abbiamo un Comitato di regata, con un Presidente e dei giudici di regata. Compito del Comitato di regata è anche creare il campo di regata o area in cui si svolgerà la gara. Si posizionano delle boe che i concorrenti dovranno girare come indicato nelle Istruzioni o Bando di regata regolamento).

Inoltre, i giudici rilevano le irregolarità o il mancato rispetto delle regole e segnano l’ordine e i tempi di partenza e arrivo.

Lo sport della vela: regole

Alle partenze delle regate, dei segnali sonori o visivi (bandiere) scandiscono un conto alla rovescia nei tempi stabiliti ed indicati in precedenza sulle Istruzioni di regata, di solito vengono dati 10 minuti di tempo ai concorrenti per posizionarsi al meglio sulla linea di partenza (una linea immaginaria tra una boa e la barca del Comitato di regata) e partire.

Si usa dire che in partenza i concorrenti “tagliano” cioè passano la linea di partenza.

 

Giancarlo Pedote a bordo di Prysmian Group alla partenza della Vendée Arctique – Les Sables D’Olonne 2020. Photo © ALEA

Se un concorrente taglia la linea prima del via in una regata costiera dovrà effettuare una nuova partenza ritornando nella zona che precede la linea, mentre in una regata d’altura, come quelle disputate da Giancarlo, subirà una penalità di tempo, pena la sua squalifica.

Può talvolta capitare che, qualora molti concorrenti partano in anticipo e i giudici di regata non siano in grado di identificarli tutti, si ripeta l’intera procedura di partenza.

Regate costiere e d’altura

Esiste un’enorme varietà di regate che si tengono nelle acque, mari e laghi, di tutto il mondo e non è facile indicarne tutte le tipologie ma si possono individuare due categorie: le regate costiere e le regate d’altura. Giancarlo Pedote ha scelto di competere nelle regate d’altura (vedi scheda tecnica “La vela d’altura: approfondimenti, regate, imbarcazioni”).

Fonti:

* “Il Manuale dello skipper”, Giancarlo Pedote, ed. Mursia, 2004