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Giancarlo

© Martina Orsini

La mia carriera di navigatore è insolita, lo so. Di solito si inizia a navigare molto giovani, magari perché si nasce in luoghi di grande tradizione marinara. Io vengo da Firenze, una città dell’entroterra e, sebbene abbia ottimi ricordi della mia infanzia al mare, la nautica non faceva parte del mio ambiente.

La mia storia con il mare è iniziata da bambino. Una delle prime esperienze che ricordo, era il recupero di una bottiglia che mio padre lasciava cadere sul fondo del mare.

All’età di quattordici anni mi scoppia la febbre del windsurf. La tavola a vela mi cattura súbito: le prime planate, le partenze dall’acqua e le strambate power sono momenti che non si cancelleranno mai. Sul windsurf ci stavo bene, meglio che in qualsiasi altro posto.

L’amore per il mare e il navigare sboccia, Nettuno e Eolo mi prendono a cuore.

In barca a vela ci sono salito per caso, a me non piaceva, mi sembrava la tinozza dei surfisti falliti. Lavoravo a Follonica come istruttore di wind-surf, quando un amico della scuola vela improvvisamente si fa male. Il giorno dopo manca un istruttore per tre bambini innocenti, su un flying junior con 20 nodi.

Vamos! Il primo bordo è tutta una planata. Alla prima stramba tiro una straorza spettacolare, con barca che scuffia e tutti in acqua. Rido per infondere tranquillità mentre il terrore si espande nel mio torace. Riesco per grazia divina a raddrizzare la barca e rientrare. I bambini sono entusiasti, vogliono navigare solo con me.

Da quel giorno le cose sono andate da sole, prima verso gli Hobie 16 e poi i cabinati. La barca mi fa scoprire un nuovo modo di viaggiare, scoppia una nuova febbre, percorrere il mare.

La storia inizia con un trasferimento insieme a Piero dalla Grecia a Punta Ala. Navigare mi piace, mi permette di vivere una dimensione adatta alla mia personalità.

Lo spirito del surfista selvaggio lascia spazio ad uno spirito meditativo e introspettivo. Lentamente i due aspetti cominciano a complementarsi e a vivere insieme in una nuova forma

Nel 2007 ho fatto della navigazione in solitario, la mia professione. Piano piano, con un lavoro costante di ricerca del miglioramento, iniziando da barche a vela di 6,5 m di lunghezza, sono giunto a poter navigare nella classe IMOCA, barche di oltre 18 metri.

E’ il presente, le regate e la mia natura di navigatore solitario.

Causa situazione Giancarlo decide di fermarsi
© Martina Orsini

libri e dvd

  • DVD SEAYOU MINI 6.50
  • IL MANUALE DELLO SKIPPER
  • IL MANUALE DEL VELISTA

© Yvan Zedda

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