Route du Rhum 2022

28 OTTOBRE 2022. Dopo aver raggiunto Saint-Malo da Lorient in condizioni meteo impegnative, ed aver partecipato alla Grand Parade IMOCA, mercoledì 26 ottobre sera Giancarlo ha ormeggiato il suo IMOCA 60 nel bacino Duguay-Trouin del porto della città. Forte l’emozione: Giancarlo è tornato a vivere l’emozione e la magia della Route du Rhum – Destination Guadeloupe che aveva vissuto otto anni fa, quando partecipò nella categoria Class40. Un’esperienza che gli ha lasciato un magnifico ricordo e la soddisfazione di un lavoro ben fatto. Quest’anno spera di completare il percorso di 3.542 miglia con, ancora una volta, la sensazione di aver dato il meglio di sé.

 

Nonostante le numerose miglia percorse in mare negli ultimi anni, tra le quali quelle del Vendée Globe, la prima partecipazione alla leggendaria Route du Rhum nel 2014 rimane ancora oggi un ricordo speciale per Giancarlo.

All’epoca mi colpì come un fulmine. Ero rimasto completamente assorto nel mio progetto Mini 6.50 fino alla regata Les Sables – Les Açores – Les Sables del 2015; solo sette mesi prima dell’evento mi è stato proposto di partecipare alla Rotta del Rhum a bordo del Tyker 40 Fantastica. Potevo scegliere: rifiutare per il timore di non essere sufficientemente preparato e quindi all’altezza delle mie aspettative; accettare sulla base del fatto che qualunque sia il contesto, ci sono sempre cose da imparare“. Giancarlo scelse la seconda opzione. Una scelta di cui non si è mai pentito.

Oggi rimane una delle regate delle quali sono più fiero” afferma, ricordando la complessità dell’inizio della Rotta del Rhum del 2014. ” Mi sono dovuto fermare subito la prima notte per motivi tecnici. La barca non era sufficientemente preparata. È stato davvero difficile, ma nonostante tutto, ho trovato la forza mentale per ripartire e concentrarmi sulla gara. Ho trovato in me stesso risorse che non sapevo di avere. Rientrato in regata dopo lo stop, in ultima posizione, sono risalito gradualmente in classifica fino a chiudere al 10° posto grazie a tattica e strategia“.

 

Concentrarsi sull’essenziale per questa Rotta del Rhum

Un altro tassello di esperienza che sommato a quelli successivi permette oggi a Giancarlo di affrontare questa 12ª edizione della Rotta del Rhum con un sentimento di tranquillità. “A volte mi sembra che il dover fare una regata transatlantica – in doppio o in solitario – in questo periodo dell’anno sia diventato una “routine”! In realtà ho solo acquisito fiducia e questa fiducia mi permette di sentirmi sempre più rilassato all’inizio di una regata. Ma nonostante questo, nonostante la festa che sta svolgendo a Saint-Malo, non perdo di vista il fulcro del mio interesse: quello che accadrà sull’acqua tra la Bretagna e la Guadalupa. Voglio rimanere completamente concentrato su questo, senza preoccuparmi troppo del resto. Per me, la cosa più importante è fare il mio lavoro e farlo bene“, spiega Giancarlo che ha potuto (ri)convalidare un gran numero di punti tecnici durante le ultime sessioni di allenamento e durante il trasferimento verso la « città del Corsaro ».

 

Ottenere il massimo con i mezzi a propria disposizione

La barca è pronta, mancano solo alcuni dettagli e potrò entrare nel vivo della regata. È ancora presto per tirare le somme sulla situazione meteo (che non si prospetta bella) : lo farò il giorno prima della regata, come sempre. Nel frattempo continuo ad allenarmi e partecipo alle riunioni e briefing in programma“, osserva già impaziente di mettersi all’opera.

Sarà una regata impegnativa: sappiamo che in questo periodo dell’anno la meteorologia è complessa e questo è l’aspetto più interessante. Ad oggi non ho tutte le armi a disposizione per giocarmi i primi posti nella velocità pura, ma ho il vantaggio di avere una barca affidabile che conosco bene e che mi permette di spingere senza paura. Come al solito, farò del mio meglio e cercherò di optare per le migliori scelte strategiche, di far funzionare al meglio la barca e di non trascurare alcun dettaglio“.

 

04 NOVEMBRE 2022. A due giorni dall’inizio della 12a edizione della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, la tensione sui pontili di Saint-Malo cresce lentamente. Un importante ruolo lo hanno le previsioni metereologiche, che durante le prime miglia del percorso saranno dure, con il passaggio di un fronte che lunedì potrebbe generare raffiche di oltre 50 nodi al largo della Bretagna. Giancarlo resta comunque sereno, consapevole che le condizioni annunciate, se confermate, gli imporranno di navigare “a buon marinaio” per preservare il suo Imoca Prysmian Group. Lo storico sponsor di Giancarlo, l’azienda leader nella produzione di cavi per l’energia e le telecomunicazioni, lo accompagna e ha organizzato una nuova operazione “1 click – 1 metro” con l’obiettivo di sostenere i progetti di Electriciens sans Frontières, ONG di solidarietà internazionale particolarmente attiva, in questo periodo, nelle zone di guerra.

 

Cosa possiamo aspettarci di trovare a novembre a Saint-Malo, se non i funghi porcini e depressioni ?”, scherza Giancarlo, che non è per nulla sorpreso dalla depressione che si sta formando in mezzo all’Atlantico. Una zona di bassa pressione atmosferica quasi certamente investirà la flotta nei primi giorni di regata, in particolare lunedì. A causa di questo fronte, lui e i suoi avversari potrebbero incontrare venti da sud con raffiche di oltre 50 nodi e mare con onde alte da 6 a 7 metri . ” In questo periodo dell’anno è abbastanza normale partire con un grosso sistema di bassa pressione in atto. L’uscita dalla Manica e il Golfo di Biscaglia non sono mai facili da affrontare. È sempre la stessa storia. La particolarità, questa volta, è che non ci sarà via d’uscita. Qualunque cosa accada, dovremo fare i conti con questa perturbazione e giocare di intelligenza per non danneggiare la barca.” ha spiegato ricordando il Vendée Globe, durante il quale ha affrontato condizioni peggiori. “Il secondo fronte che abbiamo incontrato durante il giro del mondo è stato più violento di quello attualmente previsto. Il suo ricordo mi aiuta a mettere le cose in prospettiva. Nessuno ama prendere pugni nello stomaco, ma quando si deve andare, si deve andarefare il meglio con ciò che si presenterà“, dice placidamente, senza minimizzare la difficoltà di ciò che attende lui e gli altri 137 velisti solitari che partecipano alla regata.

 

Esprimere i valori della vela.

I file meteo non sono ancora definiti, la situazione può cambiare e non avremo altra scelta se non quella di affrontare qualsiasi cosa ci capiti. Si tratta di un aspetto con cui ho imparato a convivere soprattutto durante il giro del mondo. Devo sfruttare il vantaggio di avere una barca affidabile che conosco bene e che mi permette di spingere senza paura, anche se in uno sport meccanico come quello della vela, nessuno è mai al riparo dagli inconvenienti“, spiega Giancarlo, che rimane obiettivo anche sulle prestazioni della sua barca. “So benissimo che, qualunque cosa accada, non sarò in grado di giocarmi i primi posti. Almeno fino a quando non avremo terminato il refit previsto per il prossimo anno. Dobbiamo essere realistici. ” continua puntando, come sempre, a dare il meglio di sé, a fare le giuste scelte strategiche e a sfruttare al meglio le potenzialità della sua barca. “Non lo nascondo: per me l’importante è poter essere al massimo delle mie possibilità alla partenza del prossimo Vendée Globe nel 2024. La Route du Rhum, come le altre gare da qui in poi, sono gare di preparazione. L’obiettivo è soprattutto quello di accumulare miglia“, conclude Giancarlo, che in questa regata ha il pieno supporto del suo title sponsor, come sottolineano le parole di Valerio Battista, Amministratore Delegato di Prysmian Group: “Seguiremo Giancarlo anche in questa nuova straordinaria avventura. Ogni volta che lo vediamo navigare, confermiamo il nostro impegno nei suoi confronti e nei confronti della vela, uno sport in grado di rappresentare perfettamente i valori che sono propri di Prysmian, come l’ambizione e la continua ricerca di nuove sfide. Inoltre, questa regata rappresenta un’altra occasione per ricordare l’importanza dell’attenzione verso la sostenibilità, perché la vela utilizza elementi naturali come il vento e le energie rinnovabili, che rappresentano una parte importante del nostro business e – più in generale – del futuro del nostro pianeta”.

 

L’operazione di solidarietà per le popolazioni in guerra

Anche durante la Route du Rhum verrà avviata l’operazione “1 click – 1 metro“, realizzata da Prysmian Group in collaborazione con Electriciens sans Frontières, per la quale ad ogni like ricevuto sui canali social di Prysmian Ocean Racing, Prysmian Group donerà un metro di cavo alla ONG di solidarietà internazionale per realizzare i suoi progetti a sostegno di quelli attualmente in corso nell’Europa orientale da parte di numerosi volontari.

 

Le azioni condotte da Electriciens sans frontières dall’inizio della guerra in Ucraina:

  • Sostegno ai centri collettivi che ospitano famiglie sfollate: invio di lampade solari, 10 generatori e materiale elettrico in Slovacchia;
  • Collegamento di generatori di emergenza per 17 ospedali moldavi;
  • Sostegno alle unità chirurgiche mobili e ai centri sanitari in Ucraina: invio di lampade solari, 18 generatori e attrezzature elettriche, monitoraggio a distanza delle operazioni da parte di tecnici ucraini;
  • 60 km di cavi elettrici inviati ai distributori di elettricità ucraini DTEK e Ukrenergo
  • 250 generatori e quasi 10.000 stufe e riscaldatori d’aria sono stati inviati per equipaggiare 300 centri collettivi e aiutare più di 150.000 persone a superare l’inverno.

 

Hervé Gouyet (Presidente di Electriciens sans frontières): “Dall’inizio di questa guerra, siamo stati pienamente mobilitati in coordinamento quotidiano con i nostri partner umanitari, come le ONG e i partner ucraini, con l’aiuto del Centro di crisi e di sostegno del Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri, per intervenire efficacemente e organizzare azioni adeguate ai bisogni”.

 

05 NOVEMBRE 2022. La partenza della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, regata in solitario di 3542 miglia attraverso l’Atlantico da Saint-Malo a Guadalupa, era prevista per domenica alle 13.02 ora locale, è stata rinviata a causa delle tempeste che avrebbero colpito la flotta di 138 imbarcazioni nelle prime ore del percorso. Condizioni proibitive in particolare nel Canale della Manica a causa della depressione installata a ovest dell’Irlanda.

 

La decisione

La decisione è stata annunciata oggi alle 10.30 durante il briefing meteo riservato agli skipper, dove è stato comunicato il rinvio della partenza della regata a causa delle previsioni meteo sulla Manica per le prime 36 ore di gara è stata presa soprattutto a causa del passaggio di una depressione molto violenta, accompagnata da un mare molto mosso durante la prima notte, che non lascia passaggi in uscita dalla Manica.
Così, dopo aver consultato i meteorologi di Météo Consult, OC Sport Pen Duick, l’organizzatore della Route du Rhum – Destination Guadeloupe e il direttore di gara Francis Le Goff, hanno deciso di rinviare la partenza della 12ª edizione della Route du Rhum – Destination Guadeloupe, in attesa di una finestra più favorevole per una partenza mercoledì 9 novembre, alle 14:15.
Si tratta di un’evoluzione rapida e recente. Una partenza domenica con 20-25 nodi di vento da ovest sarebbe stata possibile, ma gli ultimi bollettini meteo a 48 ore hanno mostrato condizioni molto più difficili durante le prime ore della regata. Un fronte freddo molto attivo con venti medi di circa 40 nodi e raffiche vicino ai 60 sarà accompagnato da una mareggiata fino a sette metri creata dalla tempesta tropicale Martin. È soprattutto la tempistica del fenomeno che sta rendendo la situazione critica, non lasciando alcuna rotta alternativa per fuggire verso sud e mettersi in salvo.

 

Una depressione troppo scavata

Nelle ultime 24 ore molti skipper e i loro routers avevano espresso preoccupazione per la situazione che consideravano molto grave. Una depressione così scavata (930Hp) è un fenomeno raro nel nord atlantico. La decisione tiene conto di tutti i fattori, ma soprattutto della sicurezza dei 138 velisti, per fare in modo di garantire le migliori condizioni possibili per il successo sportivo dell’evento, per i velisti e per il pubblico in generale.

 

08 NOVEMBRE 2022. Meno di 24 ore dalla partenza della Route du Rhum – Destination Guadeloupe.

 

Mi sento abbastanza bene e rilassato alla vigilia del D-Day. Ora che il primo fronte freddo è passato, saremo in grado di partire e fare una vera gara, senza dover entrare in modalità sopravvivenza. È una buona notizia. Sarà interessante. La partenza sarà un momento delicato e impegnativo a causa delle tante barche schierate nello stesso momento sulla linea di partenza. Anche se questa linea sarà molto lunga (1,4 miglia) e la flotta si dividerà in gruppi molto rapidamente, dovremo restare molto vigili. Viste le differenze di velocità tra le classi, credo che dopo Capo Fréhel saremo in grado di vedere le cose molto più chiaramente. Beneficeremo di buone condizioni, con una situazione abbastanza classica per novembre. In questa vigilia, posso dire: Tutto bene a bordo di Prysmian Group!“.

Dopo tre giorni di tregua, tanto inaspettati quanto necessari, a causa della forte burrasca che ha attraversato il Nord Atlantico all’inizio della settimana, Giancarlo e gli altri 137 velisti della Route du Rhum – Destination Guadeloupe si preparano a entrare in azione. Domani, mercoledì 9, alle 14.15 partiranno da Saint-Malo, con un totale di 3.542 miglia da percorrere. Giancarlo è soddisfatto del nuovo contesto meteo della regata, un contesto che lascia sperare in una regata veloce e aperta sul piano strategico.

 

09 NOVEMBRE 2022. La partenza.

 

Il programma di massima? L’uscita dalla Manica di bolina, il passaggio attraverso Ouessant. Nord o Sud? Dipenderà dal vento e dalle onde. In seguito, due fronti da negoziare e una zona piuttosto complessa legata al passaggio nell’anticiclone delle Azzorre. Sarà necessario tracciare una buona traiettoria per attraversare questo centro di alta pressione atmosferica, giocando al meglio con i cambi di direzone e intensità del vento, in modo da raggiungere l’aliseo il più velocemente possibile“. Questo il programma di Giancarlo prima della partenza.
Giancarlo è passato a Sud dell’Isola di Ouessant, la flotta è divisa in due. “La Route du Rhum è un percorso leggendario, ma è anche molto tecnico e può essere molto complicato. Come abbiamo visto, in questo periodo dell’anno i sistemi di bassa pressione si formano e si susseguono. Sarà necessario trovare l’equilibrio tra rischio e sicurezza in base allo stato del vento e del mare, per dirigerci verso sud con il minor numero di danni possibile“.

 

10 NOVEMBRE 2022.

 

Giancarlo e gli altri 137 skipper della 12a Route du Rhum – Destination Guadeloupe sono partiti da Saint-Malo nel primo pomeriggio di ieri e hanno dovuto affrontare le prime impegnative miglia con una serie di bordeggi per gestire le oscillazioni del vento e quelle della corrente.
Non ho dormito molto durante questa prima notte in mare. C’è stato un bel po’ di lavoro tra la partenza, il passaggio della porta di Capo Fréhel e il giro della punta della Bretagna questa mattina“, ha commentato Giancarlo, che ha esitato per un po’ sulla strategia da adottare nel Mar d’Iroise. Lo Chenal du Four, il passaggio esterno all’isola di Ouessant oppure il Passaggio di Fromveur? Alla fine, ha optato per quest’ultima opzione.
L’obiettivo era quello di sfruttare la corrente. Ora mi sto spostando verso sud sia per approfittare di uno shift del vento sia per evitare di avvicinarmi troppo alla zona di venti forti che soffiano ad Ovest“, ha spiegato questa mattina, mentre si trovava al fianco di Damien Seguin e Yannick Bestaven, il vincitore dell’ultimo Vendée Globe.
È un piacere ritrovarsi in questa dimensione di solitudine in mare. Il fatto che ci sia un po’ di vento ci costringe a una concentrazione che amo“, ha spiegato Giancarlo, ben consapevole che il gioco è ancora aperto e presenta diverse opzioni possibili.

È anche consapevole del fatto che domani dovrà essere in buona forma per il passaggio del primo fronte freddo, che promette di generare raffiche fino a 45 nodi con mare agitato. “Ho mangiato un buon pasto vegano liofilizzato ieri sera e ho fatto una buona colazione stamattina“, ha detto lo skipper, chiaramente in forma e ancora determinato a dare il meglio di sé.

 

11 NOVEMBRE 2022.

 

La giornata di ieri è stata molto faticosa, con molta strategia e tattica, piazzamenti, virate, spostamenti… adesso ci prepariamo al passaggio del fronte. Visto che siamo posizionati abbastanza a Sud, non dovremmo subirlo troppo, perché via via che il centro depressionario si avvicina, diventa meno attivo. Il secondo fronte, probabilmente, sarà più forte“.

 

Condizioni meteorologiche

Un flusso moderato da sud-est a sud abbastanza forte tra il Golfo di Biscaglia e il vicino Atlantico, causato da una debole alta pressione a 1030 hPa sull’Europa centrale e da una perturbazione che si estende a 12 UT a ovest delle Canarie fino al nord della Scozia. Un centro di alta pressione estesa di 1029 hPa a sud-ovest delle Azzorre, estende una cresta di alta pressione a est dell’arcipelago. Forte depressione a 992 hPa questa mattina a 450 miglia a est di Terranova che si approfondisce a 976 hPa mentre si muove rapidamente verso est.

Durante la seconda notte di navigazione, gli skipper hanno optato per una rotta più sicura, dirigendosi verso Capo Finisterre. Hanno navigato con venti da 15-20 nodi da sud-ovest su un mare con onde tra i 2 e i 3 metri, facendo registrare buone velocità e muovendosi su lunghe virate, mantenendo una rotta parallela a quella ortodromica. Al momento su Capo Finisterre soffia un vento moderato da sud-est. Il fronte che va dall’est dell’arcipelago delle Azzorre al Mare d’Irlanda sta diventando meno attivo e il vento da sud-est che lo precede si sta attenuando. Al momento soffia a circa 15-20 nodi e nel corso della giornata dovrebbe continuare a indebolirsi rimanendo stazionario, bloccato dall’alta pressione sul continente europeo. Gli Ultim e gli IMOCA potranno continuare la loro rotta verso le Azzorre con una rotta da sud-ovest fino alla prossima notte, quando il vento girerà a nord-ovest in coda al fronte e loro dovranno virare in direzione sud. Giancarlo naviga in tredicesima posizione, a più di 14 nodi al fianco di MACSF di Isabelle Joske. Purtroppo Damien Suguin, che concludeva il solito terzetto, alle 3:30 della notte si è scontrato contro un cargo, disalberando.

12 NOVEMBRE 2022. J2 ROTTO IN DUE.

 

Ieri sera, mentre Giancarlo navigava a circa 140 miglia a nord-ovest di Capo Finisterre con una ventina di nodi di vento da sud ed era impegnato in una lotta con Yannick Bestaven, Justine Mettraux, Isabelle Joschke e François Guiffant per il 13° posto tra gli IMOCA, la vela J2 di Prysmian Group si è letteralmente strappata a metà. Un duro colpo per Giancarlo, che per il resto della sua regata transatlantica non potrà utilizzare questa preziosa vela di prua installata sullo strallo principale e montata su un avvolgifiocco.
 
Era poco prima della notte, navigavo verso il fronte con circa 20 nodi di vento, senza raffiche, su J2 e una mano di terzaroli alla randa. Ero tranquillo della regolazione della barca, all’interno di essa quando ho sentito il J2 che sbatteva e la prima cosa che ho pensato è che fosse saltata la scotta dal winch a causa dei colpi che la barca subisce sbattendo sulle onde. Era già successo. Sono uscito e ho visto che il J2 era diviso in due, molto vicino all’inferitura. Ho dovuto poggiare, ho messo la certa al volo, sono andato a prua e sono riuscito a tirare giù la parte della vela che era rimasta attaccata in alto e a riprendere quella che era finita in acqua. Ho preso il coltello per liberare la vela, l’ho legata con una cima e l’ho rimessa nella stiva in modo che non potesse srotolarsi e disturbare il piano velico in seguito” ha raccontato questa mattina Giancarlo che ha subito fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza la barca, visto che questo famoso J2 (J sta per Jib) è installato sullo strallo di prua, che collega la coperta all’albero.
 
Non avendo più il J2, ho issato il J3, che non è la vela adatta, ma bisogna continuare con quello che abbiamo“.
Il J3, noto anche come staysail o fiocco ORC, è attaccato al più corto dei puntelli, quello più arretrato rispetto alla coperta sul ponte di prua. Le sue dimensioni sono più ridotte. “Il J2 misura circa 100 metri quadri, il J3 solo 55: molta meno superficie e questo influenza l’avanzamento della barca, soprattutto quando c’è meno vento. Sarà penalizzante in termini di performance, perchè non sarà facile per lui mantenere l’andatura corretta e dovrà scegliere delle traiettorie non ottimali per poter avanzare al meglio” ha dichiarato Tanguy Leglatin, il suo allenatore.
 
Colpito ma non certo affondato, Giancarlo continua a combattere con la stessa determinazione di sempre, con le armi a sua disposizione. Alla fine dell’operazione, che è durata quasi un’ora avevo i crampi alle braccia, ero totalmente sfinito. Adesso mi riconcentro sulla lotta con gli altri, perché bisogna sempre andare avanti“.
 
Obiettivo è continuare la regata nelle migliori condizioni possibili nonostante la perdita del J2, vela con la quale aveva completato il suo Vendée Globe nel 2020-2021. Una vela molto versatile, con un ampio range di utilizzo ma purtroppo usurata. La battaglia continua“, assicura Giancarlo che, dopo un primo passaggio frontale ieri sera e l’attraversamento di una dorsale di alta pressione al momento, si prepara a un’altra burrasca questa sera, con raffiche superiori ai 40 nodi su mare grosso.

23 NOVEMBRE 2022. La vela è uno sport meccanico e bisogna accettarlo, alcune regate sono più difficili di altre e questa 12ª Route du Rhum – Destination Guadeloupe ne è la prova. Nonostante la rottura del J2 abbia cambiato il corso della regata, Giancarlo ha dimostrato determinazione e abnegazione nel portare a termine la sua traversata atlantica, che si è conclusa questo mercoledì 23 novembre alle 6:47 (ora italiana) con un 16° posto nella classe IMOCA.

 

Rimasto quasi subito senza il J2, Giancarlo ha dovuto accettare una situazione che ha immediatamente capito che lo avrebbe ostacolato durante tutta la competizione: “Era notte e dopo aver sentito un rumore sospetto, sono uscito nel pozzetto per verificare cosa fosse successo e mi sono trovato di fronte a un pezzo di vela rimasto appeso all’albero e a un altro caduto in mare. Ho tirato la barra del timone per rallentare la barca e ho raccolto il pezzo di vela inferiore. L’operazione ha richiesto molta energia, si tratta di una vela che in totale misura circa 100 metri quadri. Avevo le braccia congestionate e una volta terminato, non nego che ho pianto dal dolore”, ha ammesso Giancarlo che ha poi fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza la sua barca e assicurarsi di poter continuare il viaggio nelle migliori condizioni possibili, nonostante il suo handicap. “Sono stato costretto a continuare la mia rotta utilizzando un J3. Non è stato facile perché le condizioni di bolina richiedevano l’impiego del J2 fino al passaggio dell’ultimo fronte. A causa di questa situazione, al passaggio delle Azzorre non mi sono sentito di prendere rotta a ovest. Ho provato a tagliare la dorsale a sud, ma non si è rivelata una buona opzione“, ha spiegato Giancarlo, che ha cercato comunque di dare il massimo deciso a non subire la situazione ma a reagire, restando all’attacco con le risorse a sua disposizione.

 

Una bilancio a metà.

Sono soddisfatto della seconda parte della regata, durante la navigazione di bolina. Avevo una buona velocità e nonostante il ritardo sono riuscito a raggiungere il gruppo. Sono riuscito a trovare alcune interessanti configurazioni di vele“, ha commentato Giancarlo, che ha recuperato posizioni nell’ultimo terzo del percorso prima di superare l’isolotto “Tête à l’Anglais” in sedicesima posizione e di arrivare con la stessa pozione in classifica al traguardo, questa mattina alle 06:47 (ora italiana), dopo 13 giorni, 16 ore e 32 minuti di regata. “Avrei voluto fare meglio, ma la vela è uno sport meccanico e bisogna accettarlo“, ha ammesso Giancarlo che fino alla fine non si è risparmiato. “Ho fatto molte manovre durante la circumnavigazione della Guadalupa e sono soddisfatto della traiettoria che ho scelto. Quando ho approcciato Grande-Terre – la parte orientale dell’isola – Benjamin Ferré navigava più al largo e osservandolo ho potuto calcolare la mia rotta. In seguito, sono passato attraverso una zona di vento debole, come credo sia toccato anche agli altri. Il passaggio della boa di Basse-Terre è stato difficile perché ho dovuto virare all’indietro in uno spazio ridotto. Pensavo di avere più vento nel canale di Saintes, ma non è stato così e ho incontrato parecchie burrasche fino all’arrivo. Quando si compete, la maggior parte delle volte ci ritroviamo in situazioni difficili. Per me regatare non si tratta di un divertimento, ma piuttosto di fare bene. Certo, ci sono momenti in cui la barca va bene ed è spettacolare, ma la maggior parte del tempo è necessario restare prudenti e calcolatori e questo ha la precedenza su tutto il resto. Ho un bilancio contrastante di questa Route du Rhum. La rottura del J2 ha compromesso la mia gara e devo riflettere sulle diverse opzioni che ho preso per poter migliorare ancora“, ha concluso, guardando già alla prossima tappa, e in particolare alla stagione 2023. Una stagione che sarà marcata dall’installazione dei nuovi foil.