Grande emozione, Gioia.
L’inizio di questo Vendée Globe 2020-2021 è stato diverso da qualsiasi altro, a causa di un contesto di crisi sanitaria di eccezionale portata che ha complicato molto l’organizzazione. Eppure il momento di lasciare il porto e il passaggio nel canale di Les Sables d’Olonne, anche se senza pubblico e con pochi striscioni, sono stati comunque momenti unici.
Alle 14:20, con 1 ora e 18 minuti di ritardo causato dalla nebbia, Giancarlo e gli altri 32 concorrenti della regata velica in solitario più lunga e difficile, hanno tagliato l’immaginaria linea di partenza per il giro del mondo, senza scalo e senza assistenza. Il Vendée Globe è un’avventura con la A maiuscola, con un’enorme quantità di incognite e molte sfide da superare. Giancarlo Pedote è partito pronto per questo “viaggio” – così lo ha definito lui stesso. Pronto perchè lo ha preparato da mesi, addirittura anni. Ed oggi è partito per 21.638 miglia (40.075 chilometri) intorno al mondo, in un percorso che dopo la discesa dell’Atlantico, lo vedrà passare davanti ai mitici promontori di Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn. Una grande sfida, un viaggio straordinario.
“Per me questo giro del mondo è un’opportunità unica ed eccezionale di riflessione e conoscenza di sé“, ha dichiarato alla vigilia il velista italiano, pienamente consapevole dei suoi valori, delle sue motivazioni, dei suoi obiettivi e delle sue convinzioni. “So che sto andando a fare qualcosa di unico e ammetto che negli ultimi giorni ho cercato di non farmi troppe domande, per non essere sopraffatto dalle emozioni. Ciò non significa che non lo farò. Mi rendo conto che mi sto preparando per una cosa straordinaria, che avevo in mente da molto tempo. Ma il mio obiettivo è arrivare alla fine e finché non taglierò il traguardo di questa Vendée Globe, non ci crederò. Sono così: quando sogno intensamente qualcosa, finché non si è realizzato fino in fondo, resto sempre in allerta“, continua Giancarlo, sempre molto pragmatico.
Felici di esserci.
La partenza resta una fase particolare. Un primo passo da compiere. “Dobbiamo limitare il più possibile i rischi. Evitare le collisioni ma anche partire nei giusti tempi: una falsa partenza comporterebbe una penalità di cinque ore, per cui non sarà il momento di pigiare sull’acceleratore: non sarà quello il momento in cui si giocherà la regata“, suggerisce lo skipper di Prysmian Group, piuttosto soddisfatto delle previsioni del tempo per questo grande giorno, anche se, molto velocemente, si dovranno superare due fronti nel Golfo di Biscaglia prima di quasi tre mesi di incognite. “Sono pronto. So che umanamente questo viaggio intorno al mondo rischia, in un certo modo, di trasformarmi. So che questa esperienza mi farà capire la fortuna delle cose belle che ho a terra“, sottolinea Giancarlo che sa bene che la capacità di assaporare l’esistenza è in ognuno di noi ma che a volte è difficile sentirla e mantenerla. “In questo senso, non c’è noiente di meglio delle avversità per farci rendere conto dei piccoli piaceri della vita quotidiana. Per me il gusto per la vita non è né la ricerca ossessiva di una felicità ideale, né, al contrario, una grazia che cade per caso sull’uomo”, conclude Giancarlo che ama porsi obiettivi esistenziali per riuscire ad assaporarli.
Grati di esserci.
“È un giorno molto emozionante per me questo, un giorno per il quale ho lavorato moltissimo, Ho fatto tanti sacrifici, tolto tempo di gioco insieme ai miei figli e ore spensierate a mia moglie.
Il grande ringraziamento che ho è innanzitutto per i miei sponsor, che hanno creduto sempre in me e mi hanno permesso di essere oggi su questa linea di partenza. Un grande ringraziamento quindi a Prysmian Group, che è al mio fianco da oltre 13 anni, a Electriciens sans Frontières, che con il suo lavoro aiuta tante persone a migliorare la loro vita, e a tutti gli sponsor tecnici e i partner storici e che si sono uniti a noi quest’anno.
Un grande ringraziamento a tutta l’equipe che ha lavorato affinché questa progetto potesse prendere forma e diventare ciò che è oggi.
Grazie a Stefania, Paolo, Remi, Valentin, Anthony, Giovanni, Jerôme e François, che hanno lavorato al meglio delle loro possibilità per permettermi di essere sulla linea di partenza nel miglior modo possibile.
Grazie anche ai tantissimi professionisti con i quali abbiamo delle collaborazioni piuttosto importanti e che hanno dato la loro massima professionalità per aiutarmi e accompagnarmi nella preparazione della barca e di me stesso.
E grazie, non da ultimo, all’organizzazione, che ha lavorato in un contesto difficile, dovendo adeguare quasi ogni giorno le procedure e i regolamenti, e che con la sua perseveranza, passione e intelligenza è riuscito a fare in modo che oggi 33 barche e 33 skipper possano partire.
Se devo riassumere con una sola parola questa partenza, la parola è GRAZIE“.